Gridò alla ragazza: "Non sarai di nessuno,, poi la folle sparatoria davanti alla scuola

Gridò alla ragazza: "Non sarai di nessuno,, poi la folle sparatoria davanti alla scuola Le indagini sulla tragedia dei tre studenti a Tropea in Calabria Gridò alla ragazza: "Non sarai di nessuno,, poi la folle sparatoria davanti alla scuola Hanno testimoniato i compagni di classe della quindicenne e un ragazzino che ha seguito tutta la scena - L'omicida descritto come "uno strano tipo, molto cattivo" - Da tempo ossessionava la giovane, che però non voleva saperne di luì (Nostro servizio particolare) Catanzaro, 1 febbraio. Doloroso stupore a Tropea dopo la tragedia in cui sono rimasti vittime tre giovani: uno studente universitario ha ucciso a rivoltellate una ragazza e il fidanzato, poi si è soppresso con un colpo alla tempia. fi dottor Elio Costa, sostituto procuratore della Repubblica rii Vibo Valentia, ha completato le indagini sulla tragica line dei tre studenti cli Tropea. «Dopo le testimo- nianze. raccolte - ha detto questa sera — non ci sarà più bisogno dell'autopsia, ormai sappiamo come si sono svolti i fatti ». I testimoni sono spuntati fuori all'improvviso: i compagni di scuola di Cinzia Di Laghi, la stu dentessa liceale di 15 anni uccisa assieme al fidanzato Umberto Rossi dallo studente in medicina Nino Carone, 22 anni, e un ragazzino che al momento della sparatoria si trovava sulla piazzetta dove si è svolta la tragedia. I compagni di scuola hanno dichiarato al magistrato che il Carone e il Rossi ieri all'uscita della scuola erano assieme, avvalorando in questo modo un'altra testimonianza secondo la quale era- Nino Catone incontra Um berto Rossi, 20 anni, studente in ingegneria al primo anno a Messina, e gli dice di no stati visti mezz'ora prima al centro del paese mentre discutevano animatamente davanti ari un bar. Il ragazzino, rii circa 12 anni, ha invece riferito di aver visto Nino Carone estrarre la pistola e sparare contro i due fidanzati dopo che aveva litigato con entrambi e quindi ha tirato fuori dalla tasca l'altra pistola e si è suicidato. La vicenda ormai è chiara: laseiar perdere Cinzia, porche nessuno gliela deve toccare. Il Rossi risponde che sono fidanzati, che si vogliono bene, che a lui tutto questo non deve riguardare. Allora c'è la sfida: cr Andiamo da Cinzia — propone Nino Carone — e vediamo chi sceglie tra noi due ». Cosi scendono insieme lungo il corso principale del paese che declina verso il mare al quale ci si affaccia poi ria un'ampia balconata sulla piazzetta Galluppi. Cinzia esce rial liceo e appena li vede cerca di andarsene via per evitare fastidi: il Catone ormai la perseguita da tempo, vuole ad ogni costo che si fidanzi con lui. I giovani la pregano di seguirli e si appartano nei pressi cli un'aiuola della piazzetta dove discutono per alcuni minuti. I compagni di scuola li osservano un istante, poi vanno via verso le loro case. Sulla piazzetta c'è il ragaz- . — o e o i e , zino di dodici anni che però segue incuriosito la scena: vede i due giovani che stanno quasi per accapigliarsi, poi si dirigono tutti e tre verso la panchina. Il Carone grida: « Tu non sarai di nessuno » e comincia a sparare contro la ragazza, poi, quasi contemporaneamente, spara addosso al fidanzato: diciassette colpi con una sola pistola, otto colpiscono Cinzia, sette Umberto. « Si è fermato soltanto — dice il ragazzino — quando ha dovuto inj filare nella pistola l'altro caricatore ». Nino Carone ha guardato un attimo i due corpi immersi rei sangue poi ha tirato fuori la seconda pistola, se l'è puntala contro la tempia destra e ha premuto il grilletto. Questa pistola gli sarà trovata nella mano destra dai primi soccorritori che porteranno Cinzia all'ospedale sperando di poterla salvare. Dice il dottor Costa: « Pcr capire, bisogna guardare dentro a questo giovane ». Antonio Carone, Nino per i familiari e per gli amici, dimostrava più dei suoi 22 anni. Sempre chiuso, isolato, spesso irascibile. Oggi qualcuno si domanda come mai gli abbiano rilasciato la licenza di guardacaccia. Si ricorda tm episodio di qualche anno fa: Nino aveva preso un brutto voto a scuola e non se ne era dato pace, perseguitando poi l'insegnante. A bordo di una utilitaria ogni giorno percorreva le stradine del paese a grande velocità nella speranza di poterla incontrare per investirla. Una volta la scorse su un marciapiedi, le si lanciò contro con la sua auto e per poco non la uccise. « Uno strano tipo, spesso mollo cattivo », dicono ora in paese. Quando faceva il guardacaccia si dimostrava rigido anche nei confronti dei suoi lTer-.no"Vii "seri Soltantolui erano guai sei . Soltantoil padre, un modesto operaio.dice che era un bravo ragaz-zo. Questo suo figliolo chefrequentava il secondo anno | di Medicina a Roma era la grande gioia della sua vita. Con Cinzia, Nino Carone si era comportato sempre bruscamente. « Vedi di crescere presto n, le aveva detto una volta, dopo che le era stata presentala da uno dei quattro fratelli della ragazza, che ora fa il militare. Ma Cinzia non ne aveva mai voluto sapere di lui. Aveva conosciuto Umberto Rossi, un ragazzo faceva parte di un complesso folcloristico, e se ne era innamorata. Molto graziosa, gli occhi neri, profondi, la parola facile, il temperamento vivace, Cinzia aveva avuto molti corteggiatori nonostante la sua giovane età, ma nessuno l'aveva ossessionata come Nino Carone. Spesso se ne lamentava con le amiche che ora la ricordano piangendo. «Erti la più bella della scuola » dicono. Stamane sul suo banco hanno deposto dei fiori. Domani andranno ad accompagnarla al cimitero. Elio Fata urauerro ™!*L- "" molto simpatico che | Cinzia Di Laghi e il suo Fidanzato, Umberto Rossi (Tel.)

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