Nel Vietnam la guerra si spegne? Difficoltà politiche per Van Thieu di Andrea Barbato

Nel Vietnam la guerra si spegne? Difficoltà politiche per Van Thieu Nel Vietnam la guerra si spegne? Difficoltà politiche per Van Thieu Il Presidente sudvietnamita cerca di coalizzare i partiti in un "fronte" anticomunista - Ma alcuni gruppi insistono su posizioni neutraliste - Si è combattuto ieri sui fronti settentrionali, ma la logica della tregua sembra prevalere i (Dal nostro inviato speciale) Saigon, 1 febbraio. Sia pure lentamente, la guerra del Vietnam si sta I spegnendo. Di giorno in gior! no, il meccanismo della pace diventa: irreversibile, si iniJ pone naturalmente, malgrado il persistere delle antiche ostilità o delle segrete volontà di sabotaggio. Gli scontri diminuiscono quasi dovunque, e i soldati dell'esercito del Sud. quando sono chiamati a riconquistare i villaggi occupati dai vietcong, si sottraggono ai doveri più rischiosi, e preferiscono combattere una guerra « americana », con l'artiglieria pesante e l'aviazione. La stanchezza e la volontà di pace diffusa nella popolazione si afferma contro ogni intenzione contraria, e la vita politica ricomincia. Sebbene la commissione internazionale e quella militare quadripartita siano ancora ferme intorno ai tavoli, bloccate da difficili preliminari, sembra ormai che la forza dei protocolli di pace possa prevalere. E tutto ciò avviene scuotendo profondamente alle radici il regime militare di Saigon. Già l'apparizione dei nordvietnamiti e dei vietcong in divisa a Saigon, e sia pure isolati nell'area di Camp Davis, nella base aerea di Tan Son Nhut, ha provocato un I contraccolpo psicologico nelI la popolazione: e così pure l'apparire delle bandiere vietcong sui tetti delle capanne dei villaggi al confine delle zone di controllo. Ma la macchina della pace va avanti: oggi, quattro elicotteri americani sono tornati da un punto segreto della giungla intorno a Saigon, e hanno portato nella capitale il generale vietcong che guiderà la sua delegazione ai negoziati. Ora, le quattro parti sono al completo e nessun altro ostacolo formale può ritardare il loro lavoro. Questa commissione militare ha già stabilito i contatti con l'altra commissione, quella internazionale di controllo: dovrà fornire aiuti lo-gistici, mezzi di trasporto e garanzie di protezione, affin- sspdd" pgslnrpdché canadesi, polacchi, unghe-resi e indonesiani possano al più presto, forse domani stes- so, cominciare a percorrere il 1 Hanoi, paese per vigilare sulla hne!dei combattimenti. E' vero, si combatte anco-ra in molte province, e so- prattutto nella parte setten- trionale del Vietnam del Sud. Oggi si è combattuto dura-mente intorno a Hué, e an-cile nella provincia di Quang Tri, dove i vietcong, subito ja sud della zona smilicariz-1 te perdite da entrambe le par-1 ti. Ma a Saigon si pensa che | siano gli ultimi lampi, la cscossa d'assestamento finale I mprima che i confini fra le j mdue zone di controllo siano cdefinitivamente segnati. Si | ncaudisszata, hanno sloggiato i soldati di Saigon dalle posizioni che avevano riguadagnato dopo il « cessate il fuoco ». Sul fiume Cua Viet, la battaglia è stata violenta, con mol Si 11 parla ormai di una « piccola guerra» che potrà anche proseguire finché le squadre delle commissioni di controllo non si saranno sparse nelle regioni più contese. Ma la pace avanza anche per altri motivi. La notizia dell'imminente viaggio di Kissinger ad Hanoi è giunta a Saigon stanotte come una bomba, ed è stata accolta con costernazione negli ambienti ufficiali. Fino ad oggi, il governo del Sud ha respinto anche la sola ipotesi di | un concreto riavvicinamento fra Hanoi e gli americani. Il programma di aiuti al Nord è stato taciuto o commentato con severità. I giornali | pubblicano con frasi ironiche la notizia che i soldati americani a Camp Davis sono costretti a rassettare i letti e a servire i pranzi ai delegati di Hanoi e dei vietcong. Saigon ha accettato il testo degli accordi di Parigi solo nella versione in lingua inglese, perché ha trovato nel testo nordvietnamita delle parole e delle espressioni che non accetta. Ora il viaggio di Kissinger è visto qui come una nuova svolta nella politica indocinese degli Stati Uniti. Si pensa che Washington non abbia più timore di una penetrazione del comunismo in Asia attraverso e che anzi veda di buon occhio la nascita c\i rapporti cordiali con un go1 verno del Nord nazionalista, | abbastanza autonomo dai ; suoi protettori. Per i militari | di Saigon, si tratta di un no¬ !tevole passo indietro nella! I strategia americana del con- 1'aiumeiit, dell'argine antico- munista. E ciò avviene men-- tre altre forze si stanno met- . tendo in movimento all'in-1 terno. 1 I giornali governativi han- I no annunciato con grande j evidenza, per bilanciare ini1 parte l'impressione suscita-Ita dall'imminente partenza di Kissinger, il prossimo in- j contro di Thieu con Nixon, j tà un paio di mesi. Per quel- ' l'epoca, Thieu vuole essere j politicamente pronto a pre- sentarsi come il candidato unico di tutte le forze anti- j a comuniste del Sud. Il regime militare di Saigon non può j mantenere il clima di guerra che lo rafforza, ma non può neppure negoziare il potere con gli altri partiti. Perciò assistiamo in queste ore ad un completo rovesciamento della tattica politica. Fino a ieri, Thieu aveva cercato con successo di impedire la nascita di un fronte neutrali-1 1 tpnnlvu ! sta, di una terza forza poli Uca capace di trattare con i comunisti e forse di eredita-1 i c il potere. C'era riuscito con - | molti mezzi: con le represn-1 sioni, con gli arresti, con le /leggi d'emergenza, con la leg-1 se marziale del maggio scor so. E c'era riuscito anche i perché finora la guerra aveIva indotto i partiti al silen- zio, li aveva cancellati quasi j per una necessità di « salute j pubblica ». I partiti neutrali sti erano paralizzati nell'at tesa dell'indipendenza, e non sapevano sciogliere il dilem ma fra i « due invasori », gli americani e i nordvietnamiti. Ma ora che gli americani partono e i soldati di Hanoi non sono più ufficialmente nemici, i partiti ritrovano la loro autonomia. E ora Thieu vorrebbe che si unissero in un fronte, e che delegassero Andrea Barbato (Continua a pagina 2 in terza colonna)

Persone citate: Kissinger, Nixon, Quang, Thieu, Van Thieu