Aperto il prenegoziato per le forze in Europa di Aldo Rizzo

Aperto il prenegoziato per le forze in Europa La ridazione bilaterale "Est-Ovest,, Aperto il prenegoziato per le forze in Europa Primo tema in discussione: chi dovrà partecipare alla futura conferenza - La Nato vuole limitare la presenza ai soli Stati con truppe nell'Europa Centrale; l'Urss propone di estenderla 2000). Se la riduzione sarà in percentuale, e si prevede che essa non potrà essere superiore al 10 per cento, il vantaggio strategico del blocco sovietico resterà immillato. Senza dire, naturalmente, che dietro il Patto di Varsavia c'è, senza soluzione di continuità geografica, tutto il resto, cioè il grosso, dell'apparato bellico dclI'Urss. Neutralizzare, o almeno attenuare, questi grossi vantaggi sovietici sarà per la diplomazia occidentale un'impresa estremamente ardua e complessa. Un altro problema sarà quello delle settemila armi atomiche tattiche destinate dagli americani, sotto il loro diretto controllo, alla difesa dell'Europa. Secondo i sovietici, si tratta di-armi strategiche, che per ciò stesso rientrerebbero nell'ambito dei Salt: se questa tesi dovesse prevalere, la difesa dell'Europa occidentale perderebbe, in tutto o in parte, il suo più importante strumento: benché sia una vecchia dispula degli strateghi nucleari la « credibilità » di simili armi, di fronte all'eventualità di una devastante risposta nucleare sovietica contro 10 stesso territorio americano. Probabilmente è la consapevolezza della propria posizione di forza che induce l'Urss a uno scarso entusiasmo verso il negoziato di Vienna. La sua soluzione « ottimale » sarebbe quella di ottenere dalla Conferenza per la sicurezza europea 11 riconoscimento de jure del proprio dominio sull'Europa centro-orientale, senza dover ritirare, sia pure in parte, le sue truppe dai Paesi soggetti alla « sovranità limitata ». E una simile soluzione potrà essere contrastata dagli occidentali, manovrando, o contromanovrando, ira Helsinki e Vienna. Ma resta sullo sfondo il dubbio se, alla fine di tutto, il disimpegno americano a inedia o a lunga scadenza non sia comunque inevitabile, e se Mosca non sappia già che il futuro equilibrio dell'Europa e destinato a diventare uno squilibrio. Per ora, è solo un dubbio; ma sarebbe assurdo, per l'Europa occidentale, non tenerne conto, a meno che essa non abbia già accettato il rischio di avere un ruolo subalterno. Aldo Rizzo