Franco Freda assolto da tentato ricatto Applausi dei fascisti, incidenti in aula di Giuliano Marchesini

Franco Freda assolto da tentato ricatto Applausi dei fascisti, incidenti in aula li processo davanti ai giudici di Trieste in un clima teso Franco Freda assolto da tentato ricatto Applausi dei fascisti, incidenti in aula La difesa del procuratore padovano (in carcere perché incriminato per la strage di piazza Fontana) si scaglia contro "alcuni quotidiani" - Tutti i giornalisti escono in segno di protesta - Il presidente del tribunale, di fronte alle intemperanze degli estremisti di destra, fa proseguire il dibattimento a porte chiuse (Dal nostro inviato speciale) I Trieste, 30 gennaio. Franco Freda, Manlio Por-1 tolan e Franco Neami sono I stati assolti dall'accusa di | tentata estorsione perché il j fatto loro contestato non sussiste. Il presidente del tribunale, Corsi, ha letto la sentenza, oggi pomeriggio alle 14, nello stesso clima di ten- ! sione in cui era cominciato | questo processo, che ha avu-1to per protagonisti il padovano indiziato per la strage di piazza Fontana e due giovani aderenti a movimenti di destra. La fase conclusiva del dibattito è stata scossa da un clamoroso incidente. Uno dei difensori di Freda, l'avvocato Franco Alberini, di Venezia, ha sferrato un violento attacco contro « certa stampa ». Era all'inizio del suo intervento: « Mi trovo costretto dalla situazione creatasi qui e altrove, ha. detto, tra l'altro, il legale, a fare delle precisazioni necessarie, poiché nella fase istruttoria a Milano ci chiudono la bocca, o almeno la chiudono soltanto a noi. Solo collegando i due procedimenti si spiega il nostro atteggiamento in questo giudizio, anche nei confronti del patrono di parte civile e del pover'uomo che egli rappresenta. Da oltre sedici mesi stiamo subendo una forma di persecuzione. Un giornule. che non intendo qualificare, ha scritto: stute I a sentire ». \ c E l'avvocato ha letto un j fbrano del servizio redatto da uno degli inviati al processo, « Sono cose che io non tal- lero, ha soggiunto; non tollero la distorsione della verità, che da mesi ci.perseguita. E' ora di farla finita con il discorso di Freda inchio dato. Siamo noi. invece, ad essere inchiodati ». F] Già in precedenza un altro omponente il collegio di di- esa, l'avvocato triestino Ser10 Giacomelli, aveva pariao d1 un « bombardamento di otizie false e tendenziose ». | ranco Alberini ha rincarato a dose, esplodendo in una rase in cui definiva gli auóri di certi articoli « gentuola che disonora il giornaismo italiano, che offende la ignità e la deontologia proessionale ». A questo punto, nsieme con 14 colleghi, ci iamo alzati e abbiamo abbandonato l'aula in segno di protesta, mentre uno scroscio di applausi fascisti si levava dal pubblico all'indirizzo di Franco Freda e degli altri due imputati. Il presidente del tribunale ha disposta che il dibattimento proseguisse a porte chiuse, « dato che avvengono manifestazioni che potrebbero turbare l'ordinato svolgimento del processo ». La vasta sala è stata fatta sgomberare. Con i 14 colleghi abbiamo preso parte a una riunione, al termine della quale si è deciso di inviare alla Federazione nazionale della stampa italiana e all'Ordine dei giornalisti un telegramma in cui è detto: « Giornalisti presenti al processo Freda-Neami-Portolan, ripetutamente attaccati in aula da difensori degli imputati e fatti oggetto d'insulti lesivi della onorabilità professionale, della dignità della stampa italiana, della libertà d'espressione, hanno abbandonato l'aula in segno di protesta, anche per la mancata tutela da parte del collegio giudicante e per la successiva decisione di sopprimere la pubblicità del dibattimento. Chiedono un intervento adeguato a salvaguardia dei diritti della professione giornalistica». Al centro di questo processo c'era la figura di Gabriele Forziati, il procuratore legale triestino che presentò la denuncia alla magistratura sostenendo di essere stato sottoposto ad un ricatto con una lettera che, a suo dire, avrebbe recato la firma di Franco Freda. Forziati è un uomo scarno, il volto dai tratti nervosi, all'apparenza dominato da una certa inquietudine. Ieri sera, sul finire della sua deposizione davanti ai giudici, aveva tracciato la breve storia dei suoi rapporti con Freda, troncati dopo un periodo di difficile coesistenza: « Quando lo conobbi, eravamo entrambi molto critici nei confronti del msi. Non solo, ma lui criticava anche gli aderenti a "Ordine nuo¬ vzsgdcamrtotsd a a , , a ri vo", dicendo che, in sostati-za, avevano conservato la stessa mentalità missina. Un giorno, ricevetti .alcune copie di una rivista che si pubbli-ca a Napoli a cura del movi- attaccava tutti coloro chemento giovanile della Fede razione del msi. C'era un articolo del direttore, in cui si operavano al di fuori del par-tito. E mi colpì un annuncio, secondo il quale Franco Freda cominciava la sua collaborazione a quel giornale. Allora gli scrissi che il suo comportamento era del tut to illogico, contraddittorio. Lui mi rispose molto seccato. Così, fu la fine dei nostri rapporti ». Su quest'uomo che appare un tormentato si sono riversati i contraccolpi degli ex « camerati » che egli aveva messo sotto accusa. « Aveva paura, ha ripetuto Freda durante l'interrogatorio, una fifa maledetta di finire coinvolto in chissà quale stqria. Per questo s'è inventato la faccenda del tentativo di estorsione: voleva tirarsi in disparte, non trovando altro mezzo che quello di mostrarsi implacabile accusatore ». Il pubblico ministero haosservato che, comunque, ^sitrattava di un processo in-diziano e ha concluso chie^^ionè'per^m^nza di prove. Altre bordate sono piombate sulle spalle di Gabriele Forziati da parte degli avvocati Barbagallo e Giacomelli. Poi, il clamoroso episodio scaturito dall'intervento dell'avv. Alberini, il restodel processo a porte chiuse., , ., . . loli tribunale ha emesso asentenza dopo circa 40 mimiQuando il presidente ha terminato la lettura del dispo sitivo, nell'aula in cui il pub blico era tornato ad affollar si è risuonato un coro di gri da ritmate, come certi incita menti allo stadio: « Freda libero Freda libero ». Qualcuno dei frenetici inneggiantsbandieravano striscioni chripetevano gli stessi slogansC'è stato un parapiglia coni carabinieri, le scritte sonscomparse Giuliano Marchesini F Fdisbp Franco Freda

Luoghi citati: Milano, Napoli, Trieste, Venezia