Con lo pace abolito in Usa il servizio militare di leva

Con lo pace abolito in Usa il servizio militare di leva Messaggio del ministro della Difesa Laird Con lo pace abolito in Usa il servizio militare di leva Dragamine americani verso il Golfo del Tonchino per il disinnesco delle mine - Polemiche al Congresso: le spese militari aumentano anziché diminuire - Milioni di persone hanno seguito in tv la firma a Parigi (Dal nostro corrispondente) New York, 27 gennaio. Tra 20 e 25 dragamine sono in navigazione da Pearl Harbour nelle Hawaii, dalla base di Guam, e dalle Filippine verso il Nord Vietnam per disinnescare gli esplosivi collocati agli ingressi dei porti lo scorso maggio. Il ministro della Difesa uscente Laird ha dichiarato che le loro operazioni saranno « molto difficili » e dureranno qualche settimana. Al Congresso, Henry Kissinger ha ieri sera dichiarato che gli aiuti economici per la ricostruzione dell'Indocina verranno esaminati dopo l'inizio dell'armistizio. Un senatore democratico, Church dell'Idaho, ha presentato una mozione che impedisce l'intervento degli Stati Uniti nel Sudvietnam, nel Laos e nel Cambogia in caso di ripresa delle ostilità dopo i primi due mesi. Church ha l'appoggio dell'influente leader Mansfield. Questi ha manifestato «profonda preoccupazione» perché, nel bilancio preventivo '73-'74, il primo bilancio di pace, le spese della difesa aumenteranno anziché diminuire: si prevede che raggiungeranno gli 81 miliardi di dollari. Kissinger ha assicurato il Congresso che il disimpegno Usa è duraturo. Quasi a conferma della dichiarazione, Laird ha annunciato la fine del servizio militare obbligatorio. In un messaggio alle forze armate egli ha scritto: «Con la firma del trattato di pace nel Vietnam, l'arruolamento sarà rcilo volontario». Laird ha detto di avere l'incondizionata approvazione dello stato maggiore. Forze armale di soli volontari, secondo il programma di Nixon, sarebbero entrate in funzione solo la prossima estate. Gli Stati Uniti sembrano quindi affrontare la pace con sentimenti diversi. Da un lato, il governo esprime fiducia. Dall'altro, il Parlamento manifesta dubbi. E' un fellonie| no che si riscontra anche nella pubblica opinione. V'è in tutto il Paese un enorme senso di sollievo per la cessazione delle ostililà, ma affiorano non pochi dubbi che la crisi indocinese sia stuta completamente risolta. I giornali te- mono che un accordo politico tra Saigon e il Vietcong non sia possibile, e la guerra riprenda con ferocia. La cerimonia di oggi a Parigi è stata tuttavia seguita alla televisione a colori da decine di milioni di americani con commozione ed interesse. «La pace è stata firmata», figura come titolo a piena pagina su quasi tutti i quotidiani della sera. Si mette in rilievo l'opera di Kissinger, anche per quanto riguarda la convocazione della conferenza internazionale. Gli Stati Uniti l'hanno oggi ufficialmente proposta per il 26 febbraio a Parigi o a Ginevra. Domani, il vicepresidente Agneiu parte per il Sudvietnam. Successivamente si recherà nel Laos, in Cambogia, in Thailandia e in altri tre paesi dell'Estremo Oriente. Il suo viaggio segna il principio della nuova politica americana di «presenza indiretta» nell'area. In questa storica giornata, gli Stati Uniti sembrano voler sottolineare che il loro contributo all'equilibrio dell'Asia continua, al di là del bipolarismo morente. Il presidente Nixon ha seguito la cerimonia da Key Biscayne, nella Florida, dove sta trascorrendo il fine settimana, e. c. Melvin Laird