La salute e la legge

La salute e la legge ANALISI La salute e la legge La Corte costituzionale dovrà occuparsi anche dell'aborto: prima o poi, era inevitabile. L'iniziativa se l'è assunti) un giudice istruttore del Tribunale di Milano, che ha chiesto alla Colle di pronunciarsi sulla legittimità della principale disposizione dettata in materia dal codice penale: l'ari. 546, che punisce l'aborto di donna consenziente. Il caso che ha offerto l'occasione per provocare l'intervento della Corte costituzionale, illumina bene la portala dell'ordinanza. Si trattava di un'istruttoria instaurata nei confronti d'una donna sottoposlasi a pratiche abortive perche, essendo portatrice di una l'orma di miopia pari a 22 diottrie, aveva temuto che la creatura concepita potesse nascere alleila, a sua volta, da una preoccuparne anomalia dell'organo della vista. La difesa aveva, cioè, addotto a giustificazione il cosiddetto motivo eugenico (interruzione della maternità allo scopo di eliminare il rischio di anomalie fisiche o mentali nel nascituro), accusando d'incostituzionalità la disposizione che colpisce l'aborto a prescindere da ogni considerazione eugenica. Ad essere violato — concludeva la difesa' — sarebbe l'ari, il comma 2" della Costituzione, che « proteine la maternità ». Proprio quest'ultimo argo mento ha indotlo il giudice a strutturare in maniera differente la questione di legittimila. A suo avviso, non è 'auto il fatto « della trasmissione palonenetiea (pur certissima, tranne casi eccezionali) della malattia al discendente » a chiamare in causa l'art. 31 della Costituzione, quanto il fatto delle particolari condizioni in cui la donna può veniisi a trovare per effetto della gravidanza. Anzi, più ancora dell'art. 31, è l'ari. 52 comma 1D della Costituzione che, tutelando « la saltile come fondamentale diritto dell'individuo », esige un'attenta valutazione delle conseguenze della gravidanza sulla salute. Nell'ipotesi d'una miopia a 22 diottrie, cioè d'una miopia elevata, ci troviamo di fronte ad una malattia vera, che la gravidanza aggrava ulteriormente, sempre più compromettendo l'apparato visivo: eppure, sia ad avviso del giudice istruttore sia ad avviso della difesa, l'ordinamento attuale, così come solitamente e interpretato dalla giurisprudenza e dalla dottrina, non consentirebbe di scriminare l'aborto sotto il profilo penale. Infatti il cosiddetto aborlo terapeutico è ammesso in casi cccezionalissimi, subordinato com'è alla concomitante sussistenza di lutti gli estremi richiesti per l'operare dello slato di necessità. In una situazione del genere si può dire protetta la maternità e tutelala la salute della donna? La domanda del giudice milanese si ricollega sono questo profilo a uno degli argomenti che nel 1969 erano stati portati a sostegno dell'incidente di costituzionalità proposto nei confronti della norma che vietava la propaganda anticoncezionale. Il tribunale di Viterbo aveva allora dedotto anche la violazione dell'art. 32 della Costituzione, « in considerazione dei danni alla salute che procurano gli aborti e la superproliftcità. per l'ignoranza degli anticoncezionali ». Còme ha risposto, sia pur indirettamente, a tale argomento la sentenza costituzionale che nel 1971 ha dichiarato illegittimo il divieto della propaganda antiprocreativa? «Sarebbe palesemente contraddittorio» che la ora consentita prò paganda antiprocreativa coni prendesse pure l'incitamento a pratiche che, come quelle abortive, « possano essere, oltre clic contrastanti col diritto alla vita, produttive di quei danni alla salute che con quella propaganda si vuol concorrere ad evitare »: Si profila cosi un altro elemento fondamentale della nuova disputa: l'aborto contrasta o non contrasta con il diritto alla vita? L'aborto mette a repentaglio o no la salute della gestante? Sembrerebbe che la Corte costituzionale abbia già inleso realizzare la micia della maternità e della saltile dando via Jibera all'uso dei mezzi anticoncezionali e alla relativa propaganda. Prevenire è sempre lo strumento migliore. Giovanni Conso conidihopril sumduditao cointrtichrissitanlao peclummcatetosclasamtocemununrasilao pcodolecutaddnstItmpmrpnetordsletpsleclopdIetsonlmgd2cpcnd

Persone citate: Giovanni Conso

Luoghi citati: Milano, Viterbo