Bombe apriranno nuovi crateri per salvare la città minacciata?

Bombe apriranno nuovi crateri per salvare la città minacciata? Bombe apriranno nuovi crateri per salvare la città minacciata? Il governo di Reykjavik ha chiesto l'intervento dell'aviazione americana - Si cercherà di deviare verso il mare il corso della lava, che ora punta sull'abitato (Dal nostro corrispondente) Stoccolma. 26 gennaio. Saranno probabilmente le bombe a salvare l'economia islandese. Per aprire nuovi sfoghi all'eruzione di lava, il governo di Reykjavik sta infatti studiando la possibilità di far bombardare da aerei americani il grande vulcano Aelgafiell, che sta minacciando il porto di Vestmannaeyjar e le sue imponenti installazioni per la lavorazione del pesce. Da Vestmannaeyjar passa oltre il 20 per cento di tutta la pesca islandese, che a sua volta costituisce oltre l'80 per cento del reddito nazionale. La perdita del porto di Vestmannaeyjar costituirebbe per l'Islanda una catastrofe di enormi proporzioni, paragonabile soltanto alle conseguenze di una guerra. Il vulcano si era calmato ie | ri, ma stamane all'alba ha ri1 preso l'eruzione e almeno sei nuovi crateri si sono aperti nei fianchi dell'Aelgafiell (montagna di fuoco) che do- mina la cittadina. Fino a ierila lava, dopo aver percorso un paio di chilometri in linea quasi retta, aveva deviato nel mare risparmiando Vestmannaeyjar; solo cinque case sono state fino ad ora investite dalla colata. Stamane, però, la lava ha accennato a prendere un altro corso, minacciando così direttamente la città e il porto. Da Reykjavik sono immediatamente giunti sull'isola, a mezzo di pescherecci, alcuni bulldozer da 20 tonnellate condotti da soldati muniti di maschere antigas e tute di amianto. Si sta ora tentando di costruire sponde alte quattro metri nelle quali incanalare definitivamente la lava. Più tardi il governo di Reykjavik si è rivolto al comandante della base americana di Keflavik chiedendo di studiare la possibilità di in- tervenire coi bombardieri. Esperti americani hanno oggi sorvolato l'isola avvolta di fiamme e di fumo prendendo foto ed effettuando rilevazioni. Questa sera si terrà a Reykjavik una riunione, durante la quale sarà presa una decisione sul bombardamento. Scopo della drastica azione in programma sarebbe quello di aprire con le bombe nuovi crateri sul pendio del vulcano opposto a Vestmannaeyjar, in modo da dare alla lava uno sfogo notevole direttamente verso il mare. Attualmente, invece, i crateri in attività si trovano sul pendio che guarda verso la cittadina. Stamane da diversi pescherecci provenienti dalla terraferma sono sbarcati profughi che hanno tentato di recuperare oggetti e masserizie nelle case abbandonate. I soldati che presidiano l'isola hanno dovuto dare loro l'ordine categorico di reimbarcarsi, in quanto i rischi sono molto forti. E' quasi impossibile respirare a lungo senza disporre della maschera, inoltre sulla cittadina cadono in continuità pietre di tutte le dimensioni. Le case di Vestmannaeyjar sono ormai ricoperte da uno strato di cenere alto una ventina di centimetri che il forte vento dell'Atlantico fa turbinare in modo impressionante. Bulldozer e bombardieri potranno forse salvare Vestmannaeyjar e l'economia islandese. Dalla montagna di fuoco continua, intanto, l'eruzione di lava a 1950 gradi. Walter Rosboch IMorto nell'anonimato un nipote di Stalin Mosca, 26 gennaio. Un nipote del defunto dittatore sovietico Josef Stalin è morto il 12 novembre dello scorso anno, ed è ora sepolto accanto alla seconda moglie di Stalin, in un cimitero di Mosca. Della morte del 23enne Vasily Vasilievich Stalin si è appreso solo oggi, da fonti sovietiche. Le stesse fonti si sono li-mitate a dire che il decesso del nipote di Stalin è avvenuto per una dose eccessiva di stupefacenti, e che il giovane viveva a Mosca. Come tutti gli altri parenti di dirigenti sovietici, del presente e del passato, Va sily Vasilievich viveva nell'anonimato, ed il suo nome era completamente sconosciuto alle masse sovietiche. Le fonti sovietiche hanno dato conferma della morte del giovane, dopo che un giornalista in visita nel cimitero Novodevichy aveva scoperto una tomba recente con una stele sulla quale era inciso il nome Vasily Vasilievich Stalin, e le due date di nascita e di morte: 30 settembre 1949 e 12 novembre 1972. A pochi metri di distanza, il giornalista aveva visto la tomba della seconda moglie di Stalin, Nadezhda, morta nel 1932, in circostanze quasi misteriose. Vasily Vasilievich Stalin I era uno dei cinque figli del figlio adottivo dell'ex dittatore, generale Vasily Stalin, suicidatosi nel 1962, in un momento di crisi causato dall'alcoolismo. (Ansa)

Persone citate: Josef Stalin, Stalin, Vasily Stalin, Walter Rosboch

Luoghi citati: Islanda, Mosca, Reykjavik, Stoccolma