Il distacco tra le "due lire,, è sceso sotto il 5 per cento

Il distacco tra le "due lire,, è sceso sotto il 5 per cento Dopo una settimana di doppio mercato Il distacco tra le "due lire,, è sceso sotto il 5 per cento Lo scarto è stato di circa il 4,5 per cento rispetto al dollaro - Continuano a pesare le incertezze sull'effettivo funzionamento del nuovo reSime - Ieri a Milano gli scambi sono stati modesti - Le altre piazze (Nostro servizio particolare) Roma, 26 gennaio. Si è chiusa la prima settimana (per i finanzieri c'è sempre stata una « settimana corta », col sabato libero) di doppio mercato valutario italiano. Oggi la situazione, vista dall'angolo visuale dell'ufficio cambi, è ulteriormente migliorata. Difatti le quotazioni in lire delle valute estere del mercato commerciale protetto, si sono finalmente differenziate. Vi è stato, cioè, da una parte un lieve indebolimento della lira rispetto al dollaro ma, dall'altra, un rafforzamento della nostra moneta rispetto al marco e al franco svizzero. Movimenti di diverso segno, ma tutti ugualmente collocati sotto la parità nominale. Le differenze sembrano rispecchiare esattamente i movimenti commerciali caratteristici di gennaio, anzi di fine gennaio. Il deprezzamento sul dollaro dovrebbe essere dipeso dal fatto che gli esportatori tardano fino al limite legale consentito l'incasso in dollari, mentre le merci in uscita verso l'area del dollaro sono al momento deficitarie, essendo ancora lontana, per esempio, l'esportazione di scarpe e abbigliamenti per l'estate, già avvenuta quella per l'inverno. Ma dall'area del marco e del franco svizzero, evidentemente, oltre a un buon andamento commerciale, si deve essere registrato l'afflusso delle rimesse di fine mese degli emigrati. Dall'area europea, inoltre, poca merce giunge caricata di forti spese per noli. I noli negativi pesano soprattutto per il petrolio, e si pagano in dollari: un'uscita che comporta offerta di lire sul mercato protetto. Tuttavia, nel complesso, sul mercato protetto v'è stato sufficiente equilibrio generale, come deve accadere in base agli scambi economici reali tra Italia e resto del mondo. Sui mercato finanziario v'è stato invece oggi un vero e proprio « crollo » delle divise estere: s'intende rispetto a ieri e ai precedenti giorni di prima settimana di doppio mercato, non rispetto alle parità centrali. Ma la quotazione finanzia' ria della lira è oggi anche inferiore, con abbondanza, a quella dell'ormai defunto « mercato nero ». Su quel mercato, sino a una settimana fa, c'era un tale deprezzamento della lira, da far immaginare ai più sprovveduti che il mercato ufficiale fosse stabile solo perché fortemente difeso dalla Banca d'Italia, contro una presunta realtà che avrebbe voluto vedere svalutata ufficialmente la lira. Oggi, al contrario, il mercato finanziario, lasciato alla sua libertà di gioco tra domanda e offerta, vede l'offerta di lire assottigliarsi. Gli speculatori italiani si sono messi, almeno temporaneamente, in vacanza. Certo non v'è domanda di lire, cioè richiesta estera d'investire in Italia. Ma essa non può dipendere dai giochi finanziari: e se, difatti, la differenza tra mercato protetto e libero fosse tanto sfavorevole a quest'ultimo da invogliare l'in gresso di capitali esteri, inevitabilmente invoglierebbe an che « occulti » trasferimenti di capitali italiani commerciali dal canale protetto, ma con lira stabile, al canale libero, ma con lira deprezzata che consente forti utili. Per attrarre investimenti esteri occorre assai più anzitutto che siano convenienti, in Italia, anche gli investimenti di capitale italiano. Potrà accadere solo dopo una manovra economica del governo, non per una sola manovra mone¬ taria. g. m. Milano, 26 gennaio. Il divario tra lira commerciale e lira finanziaria ha manifestato anche oggi la tendenza a restringersi ulteriormente, scendendo a Milano sotto il cinque per cento, al 4,5 per cento circa, rispetto al dollaro. La valuta statunitense quotava al « fixing » ufficiale 584,25 contro la fis¬ sazione di ieri a 583,75 chiudendo a 583,75-584,25 lievemente cedente rispetto alla fissazione. La lira finanziaria si è invece rafforzata terminando oggi a 609-616 rispetto al dollaro, contro una fissazione a 610 e la fissazione di ieri a 618. Le incertezze sull'effettivo funzionamento del doppio mercato continuano a pesare sugli scambi che sono stati piuttosto modesti. Un certo interessamento si è avuto oggi sul franco svizzero con scambi per 7,65 milioni di pezzi in conto commerciale e di 4,1 milioni in conto finanziario. Più debole, nel complesso, la lira commerciale rispetto alle altre valute. Londra, 26 gennaio. Lira commerciale su sterlina 1379-1381 (1378-1380); la lira finanziaria è stata quo tata oggi 1454-1474 (1465 1485). Zurigo, 26 gennaio. Franchi per 100 lire: lira comm. 0,6263-0,6301 (0,6283 0,6311); lira finanziaria 0,5915 0,6008 (0,5930-0,5969). Parigi, 26 gennaio. Franchi per 1000 lire: lira commerciale su franco commerciale 8,6755-8,6820 (8,67408,6805); non quotata la lira finanziaria. Francoforte, 26 gennaio. Marchi per 1000 lire: lira commerc. 5,447-5,451 (5,4535,456); non quotata la lira finanziaria. Bruxelles, 26 gennaio. Franchi per 100 lire: lira commerciale 7,5175-7,5576 (invariata rispetto a ieri); la lira finanziaria non è stata quotata. (Radiocor)