Foreman, nuovo idolo della boxe di Lino Manocchia

Foreman, nuovo idolo della boxe Ha stroncato Joe Frazier in due sole riprese Foreman, nuovo idolo della boxe II detentore del titolo fermato dall'arbitro dopo il sesto atterramento (4'35") - Girandola di miliardi attorno al giovane campione del mondo (25 anni) : offerte per un match con Clay anche da Honolulu - Frazier: "Ho sbagliato, voglio la rivincita" (Nostro servizio particolarei Kingston, 23 gennaio. Joe Frazier, il « Marciano nero », ha concluso drammaticamente il suo regno di campione del mondo dei pesi massimi, travolto con crudele rapidità dai pugni dello scatenato George Foreman. In soli quattro minuti e trentacinque secondi — una ripresa e mezza — il gigante texano ha distrutto il mito della granitica resistenza del pugile di Filadelfia, ha fermato perentoriamente quell'inarrestabile macchina da pugni che due anni fa, i'8 marzo 1971, aveva raccolto la sfida di Cassius Clay, e, sia pure sfruttando fino al limite di rottura le sue capacità di incassatore, aveva chiaramente battuto il fuoriclasse di Louisville. Sul ring di Kingston, in Giamaica, trentamila spettatori che gremivano lo stadio hanno assistito al dramma di Frazier, scaraventato sei volte al tappeto dai pugni di ferro di Foreman, prima che l'arbitro Arthur Mercante decidesse di interrompere una lotta che non v'era più ragione di continuare. Quello di ieri notte non era certamente il Frazier di due anni fa: troppo pesante, meno agile di un tempo negli spostamenti sul tronco, Joe ha inoltre commesso l'imperdonabile errore di dar retta al proprio orgoglio, di voler contrattaccare immedia tamente dopo essere stato atterrato, anziché chiudersi in difesa ed aspettare che passasse la burrasca. Una tattica suicida che ha accelerato la sua fine anche se, vista la differenza di rendimento fisico tra i due protagonisti del "match", sembra chiaro che Joe Frazier non avrebbe avuto comunque scampo. La clamorosa vittoria dell'ex campione olimpionico di Città del Messico — che succede a Frazier come re dei pesi massimi, così come gli succedette nel possesso della medaglia d'oro ai Giochi — ha sorpreso non soltanto il pubblico presente allo stadio, ma anche gli esperti, i quali alla vigilia avevano dato la | loro preferenza al campione del mondo in carica quale I Asicuro vincitore di quest'in- J qcontro, che ha fatto regi-1 pstrare nella sola Kingston,1 noltre un milione di dollari di I gscommesse a favore di Joe. j te r s . ; C'era un imponente servi zio d'ordine allo stadio: era circolata la voce di un possibile attentato dinamitardo e la polizia giamaicana non aveva voluto correre rischi, impiegando oltre un migliaio di agenti per stringere il ring e le sue vicinanze in un rigidissimo cordone di controllo. Non si è avuto tuttavia alcun disordine e, salvo le intemperanze dei tifosi di Foreman, che hanno riportato a spalla il vincitore George negli spogliatoi, tutto si è svolto nella massima regolarità. Foreman è scattato all'attacco sin dal primo gong ed ha aggredito Frazier, mostrando di non temere il famoso gancio sinistro del campione in carica. George ha incassato un colpo di questo genere, ma ha replicato a sua volta con un « gancio » seguito da un « uno-due » al corpo che ha inchiodato Joe alle corde. Frazier era in evidente difficoltà e Foreman ha avuto la possibilità di mettere a segno, con la massima precisione, un fortissimo « diretto » destro che si è stampato sulla fronte del campione. Joe è caduto con un tonfo ed è rimasto sospeso fra le corde, nel suo angolo, mentre il pubblico lanciava un urlo formidabile. Frazier si è rialzato, ha subito il conteggio di otto secondi ed ha ripreso la lotta ancora intontito, proiettandosi ciecamente alla controffensiva. Un aitro destro lo ha rispedito al tappeto, Joe si è rialzato cercando vagamente di sottrarsi alla furia di Foreman ma poco prima del suono del gong, ancora un destro lo ha rimandato a terra, per la terza volta. Il minuto d'intervallo ha consentito a Frazier di riprendersi, ma in modo soltanto illusorio. Il campione si è lanciato nuovamente all'attacco, ma al primo impatto con il destro di Foreman, Joe ha I barcollato, gli occhi gli si soI no fatti vitrei, le gambe malferme: era solo questione di tempo. Un altro destro, messo a segno da Foreman dopo aver schivato un « gancio » sinistro del campione, gli ha procurato il quarto « knock down», dal quale Joe si è rialzato solo per ricadere al tappeto per la quinta volta, stavolta in seguito ad un gancio sinistro. Frazier era ormai sconvolto, indifeso, il sangue gli colava dalla bocca. Un ultimo destro, al mento, gli ha saldato il conto. L'arbitro Arthur Mercante non ha nemmeno accennato a contare l'uomo a terra. Ha agitato le mani a far capire che tutto era finito e nello stadio è scoppiato un finimondo di entusiasmo. Negli spogliatoi, il neo campione del mondo ha rilasciato dichiarazioni imperniate sulla più assoluta umiltà: « Sono felice — ha detto — che Dio mi abbia dato la 'orza e l'intelligenza per diventare campione. Ho visto, nella seconda ripresa che Joe soffriva e speravo di non doverlo più colpire. Ho pregato con gli occhi il suo manager di intervenire, ma Durham non lo ha fatto ed ho dovuto picchiare ancora ». A chi gli chiedeva se sperava di rimanere campione a lungo, Foreman ha risposto: « So che vivo sul tempo che mi è imprestato. Verranno altri a togliermi questo titolo, quando sarà venuto il mio momento di lasciarlo. Il mondo va in questa maniera ». Dal canto suo Frazier ha detto: « Ho sbagliato tutto. Avrei dovuto evitare la lotta, I qquando sono stato colpito Za cprima volta ed invece mi so- cno esposto stupidamente. Vo- dglio la rivincita, e questa voi- Itta non sbaglierò più ». \ tFrazier ha guadagnato in | ( quest'occasione un milione I circa di dollari (600 milioni \ circa di lire) incassando più i di 100 milioni di lire al minu- ' to, mentre a Foreman sono | toccati circa 400 mila dollari I (240 milioni di lire). Da do-i mani però la fetta più gros- j sa della «torta» sarà quella1 di George: da Salt Lake City i gli hanno offerto un milione e mezzo di dollari (900 milio-1 ni di lire) per mettere in pa-lio il titolo contro Clay la j stessa Kingston ò disposta a 1 ripetere l'esperienza, mentre i un'altra favolosa offerta di 1 due milioni di dollari (un mi1 liardo e cento milioni di lire) 1 è giunta da Honolulu. E poi | c'è anche il « Madison » che reclama i suoi diritti sul più prestigioso dei campionati del mondo. La grande battaglia a suon di miliardi per ottenere la prel'enza del nuovo « re » dei pesi massimi è già incominciata. Lino Manocchia a rpdgovgvnrpl9 Kingston. Il momento decisivo del match: Frazier sta per andare al tappeto per la sesta volta, inducendo l'arbitro ad interrompere la lotta per il titolo mondiale (Telef.)

Luoghi citati: Città Del Messico, Filadelfia, Honolulu, Salt Lake City