Per i fantasmi dispettosi chiede aiuto agli agenti
Per i fantasmi dispettosi chiede aiuto agli agenti Altre storie di mjsterjosjjenomeni Per i fantasmi dispettosi chiede aiuto agli agenti Un operaio di Milano, sposato e padre di 4 figli - Ha raccontato che da un mese la sua casa è invasa dagli spettri che spengono la v, rovistano cassetti - Gli agenti, però, non hanno visto ne udito nulla (Dal nostro corrispondente) Milano, 23 gennaio. Ieri sera a mezzanotte una pattuglia della volante è stata mobilitata per la caccia ai fantasmi. Una allarmante telefonata infatti era stata ricevuta poco prima alla centrale: « Ho la casa piena di " fantasmi " che stanno mettendo tutto a soqquadro. Mi perseguitano da tempo, vi prego di aiutarmi ». Pensando di avere a che fare con un esaltato il funzionario di servizio ha mandato immediatamente una autoradio della volante in via Sem Benelli dove abita Alessandro Arzani, un operaio di 46 anni con la moglie Rosa Sassio di 38 anni e i figli: Walter di 13 anni, Ambrogio di 11, Emilio di 8 e Lorella di 5. I poliziotti sono stati accolti con gioia da Alessandro Arzani: malgrado l'ora tarda tutta la famigliola era alzata e si è fatta intorno agli agenti raccontando strane storie. Tutto, secondo il racconto, sarebbe cominciato un mese fa. Mentre padre, madre e figli stavano assistendo ad uno spettacolo televisivo improvvisamente un vaso è caduto a terra senza essere toccato da nessuno. I coniugi si sono guardati in faccia meravigliati, ma subito dopo « una mano invisibile ha spento la televisione ». Da allora la vita tranquilla della famiglia è stata sconvolta. Di tanto in tanto, le sedie cambiano posizione, le ante degli armadi si aprono o si chiudono di scatto, messaggi di insulti e di minacce vengono vergati da matite che galleggiano nell'aria. « Un giorno — racconta Rosa Sassio —, siamo usciti per far visita a un parente. Abbiamo portato con noi i ragazzi. Al ritorno l'appartamento era tutto a soqquadro. Impossibile che fosse uno scherzo perché nessuno ha le chiavi del nostro appartamento. Col passare del tempo abbiamo cominciato ad aver paura. Un giorno uno dei miei figli disse di aver visto una ombra nera. Allora non ci feci caso, ma quell'ombra l'ho vista anch'io, diverse volte ». I ragazzi che si affollano attorno al padre, raccontano altri particolari: piatti che volano, vasi che si spostano, letti misteriosamente disfatti, perfino una bambola che appoggiata al divano « parla ». « E' soltanto un giocattolo, ma chi lo mette in moto? ». Infine il fatto più grave, quello che ha deciso gli Arzani ad avvertire la polizia: l'apparizione inspiegabile di coltelli. Ieri verso le 16 Rosa Sassio ha visto la bambina che dormiva sul suo lettino. « Mi sono avvicinata, ha raccontato, e ho notato che appoggiato sul pancino c'era un coltello da cucina, di quelli piccoli, con il manico di plastica insieme ad un biglietto scritto in stampatello " Io sono quella che ha invidia. Dovete morire, tutta la famiglia " ». Il timore che la presenza delle armi volesse dire che « gli spiriti » dalle minacce starebbero per passare ai fatti ha indotto la famiglia a far intervenire la volante. Nel sopralluogo fatto la scorsa notte gli agenti non hanno visto né udito nulla di strano. g. m. Milano. I coniugi Alessandro e Rosa Arzani, con il figlio Emilio (Foto Soncini)
Persone citate: Alessandro Arzani, Arzani, Rosa Arzani
Luoghi citati: Milano
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