Dramma africano di Ferdinando Vegas

Dramma africano ANALISI Dramma africano (L'assassinio di Amilcar Cabrai, a Conakry, episodio di lotta contro il colonialismo portoghese) L'assassinio di Amilcar Cabrai è certamente un duro colpo per il movimento che egli aveva fondato e guidava, il Paigc (Partito africano per l'indipendenza della Guinea e del Capo Verde). Ma non è con l'eliminazione brutale di un uomo, sia pure una personalità di grande rilievo quale Cabrai, che il «mostro lusitano», come è stato chiamato il colonialismo portoghese, può sperare di raddrizzare la situazione nella più antica e anche più piccola delle sue tre colonie africane. La lotta di liberazione della Guinea, infatti, è ormai arrivata ad uno stadio molto avanzato. Circa quattro quinti della Guinea sono da tempo sotto il controllo delle forze di liberazione, restando i portoghesi aggrappati alla capitale Bissati, alla fascia costiera e a poche altre zone. Si è costituita una vera e propria organizzazione statale, che stava per venire anche formalmente alla luce, come aveva annunciato lo stesso Cabrai nel novembre del '72 alle Nazioni Unite: era prossima, disse, «l'elezione di un'assemblea nazionale e sovrana che avrebbe proclamato, in tutta legalità, l'esistenza di un nuovo Stato indipendente in Africa ». Cabrai non lo vedrà questo Stato, ma lascia dietro di sé, a coloro che ne continueranno l'opera, un'eredità preziosa, quell'impianto politicoideologico cui si è accennato. La lotta armata, cominciata il 3 agosto 1963, era stata preceduta da una approfondita elaborazione teorica, al centro della quale stava il ruolo fondamentale del partito, esistente fin dal 1956. Nel '59 aveva fondato a Conakry, la capitale della confinante Repubblica di Guinea, una scuola di partito, per la preparazione dei quadri politici e militari. Erano stati così formati nuclei di attivisti, inviati poi nella Guinea di Bissau, per organizzare il partito stesso, animare le masse popolari e incanalare la loro rivolta spontanea contro l'oppressione coloniale in una disciplinata guerriglia. Nella visione di Cabrai, insomma, le masse restavano sempre protagoniste, ma, raggiunta la vittoria, abbisognavano del partito come guida rivoluzionaria. E' anche merito di questa impostazione di Cabrai e per la sua salda guida che la lotta di liberazione nella Guinea è arrivata ad una fase molto più avanzata che non le lotte di liberazione nelle due ben più vaste colonie portoghesi, l'Angola e il Mozambico. Nell'Angola l'inizio della guerriglia viene fatto risalire al 4 febbraio 1961, quando venne compiuta la prima azione del Mpla (Movimento popolare per la liberazione dell'Angola); subito dopo, però, una grave crisi colpi il movimento angolano, con il contrasto fra il Mpla, guidato da Agostinho Neto, e l'Upa (Unione delle popolazioni dell'Angola), guidata da Roberto Holder, con indirizzo regionalistico-tribale. Si giunse a scontri fratricidi, finché il Mpla fu riconosciuto dall'Organizzazione degli Stati airicani come l'unico movimento di liberazione angolano. Nel Mozambico, infine, opera dal 1964 il Frelimo (Fronte di liberazione del Mozambico), appoggiato dalla vicina Tanzania, che è riuscito ad affermarsi in maniera consistente in tre province. Anche il capo del Frelimo, Eduardo Mondlane, stato assassinato, tre anni fa, ma non per questo si è interrotto il processo rivoluzionario. Non ci si deve però illudere che, nell'Angola e nel Mozambico, il successo dei movimenti di liberazione sia sieuro e neppure prossimo. Contro l'eroismo dei guerriglieri, aiutati dall'Unione Sovietica, dalla Cina e da diversi paesi africani, sta una macchina militare repressiva per la quale un paese povero come il Portogallo spende tra il quaranta e il cinquanta per cento del proprio bilancio annuo; sta, ancora più grave, la solidarietà con Lisbona dei regimi razzisti del la Rhodesia e del Sud Africa. Asserragliato nell'ultimo bastione, il colonialismo si difende con le armi, con gli assassini, con ogni mezzo che possa servire a perpetuare un anacronismo. Ferdinando Vegas vcnpsstcsca

Persone citate: Neto, Roberto Holder