Un nuovo organismo tra comuni e province

Un nuovo organismo tra comuni e province Un nuovo organismo tra comuni e province Il problema dei comprensori è uno dei più attuali nella politica di programmazione regionale anche se non sì può ancora parlare di comprensori, ma soltanto di circondari. La loro istituzione è prevista dagli articoli 129 e 130 della Costituzione e dall'articolo 70 dello Statuto regionale; « rispondono all'esigenza di un'organizzazione regionale decentrata e pertanto atta a svolgere i suoi compiti istituzionali con la maggior funzionalità e aderenza alle reali e sempre crescenti necessità della popolazione ». Così si è espressa l'Ottava commissione permanente del Consiglio piemontese che sta esaminando le proposte di legge per i circondari di Alba-Bra, Mondovì, Ivrea e Pinerolo. Ma ha aggiunto: «Il circondario dovrà costituirsi come momento integrante e di stimolo per la realizzazione della più vasta entità comprensoriale; l'istituto dei circondari è stato pertanto inteso dai comuni come un primo stimolo che, favorendo una maggiore autonomia ai comuni, porti in seguito alla realizzazione della più vasta e complessa entità comprensoriale ». Biella è stata il primo comprensorio istituito in Piemonte e in Italia; ora sono in molti a chiederlo, anche perché . la sola commissione decentrata di controllo sugli Enti locali oostituisce già una innovazione positiva e comoda. Questa è mia delle prime indicazioni emerse, sia nelle consultazioni ad Alba-Bra, sia a Mondovì. che mettono in rilievo la distanza esistente tra alcuni dei loro comuni e Cuneo. Il circondario di Alba-Bra comprende 75 Comuni con una superficie complessiva di 1097,28 chilometri Quadrati e 142.992 abitanti; inoltre Narzole ha chiesto di essere staccata dal circondario di Mondovì e aggregata a quello di Alba-Bra. I Comuni salgono così a 76 con 145.849 abitanti e 1123.66 chilometri quadrati dì superficie. Perché chiede il comprensorio? Per motivi storici (Alba era provincia dello Stato Sardo), ambientali, logistici, ma soprattutto di carattere economico: « La zona è da tempo unificata dalla produzione di vini pregiati e da altre risorse dell'agricoltura (peschi, noccioli, cereali, fragole, zootecnia) e oggi validamente integrata, specie nei centri maggiori, dalla produzione industriale e artigianale e dall'attività editoriale ». Nel comprensorio gli addetti all'industria sono saliti dai 5486 del 1951 ai 13.486 del 1969. Ecco i principali rami di attività e gli occupati: 1951 1969 Primarie — 656 Estrattive 17 51 Manifatture 4.885 10.161 Costruzioni 480 2.265 Elettricità gas 104 255 Totale 5.486 15.486 Nei primi dieci anni lo sviluppo industriale ha avuto una crescita media annua del 5.1 per cento, nel secondo decennio del 2.8. mentre nello stesso periodo quella media del Piemonte è stata dello 0.7 e dell'1.4 in Italia. L'indice di industrializzazione dell'area ecologica, cioè il rapporto Ira residenti e occupati nell'industria, è del 13.7 per cento, quello della sola zona dell'Albese del 14, mentre il rapporto medio della provincia di Cuneo è dell'8,lt per cento; quello piemontese del 20.9. Nell'Albese. l'occupazione industriale ha evuto il seguente andamento: 1951 1969 j I I Il circondario di Mondovì e il comprensorio che lo seguirà, comprende 70 Comuni con un totale di 1649,37 chilometri quadrati e una popolazione di 104.444 abitanti. Mondovì da sola ne ha 22.514. degli altri il più grosso comune è Ceva con 5565; il più piccolo è Igliano con 121 abitanti, seguito da Alto con 188.Nel circondario-comprensorio di Alba-Bra, Alba ha 28 mila 632 abitanti, Bra 23.545, subito dopo vengono Sommariva Bosco con 5419 e Canale con 4732; il più piccolo è Bergolo con 116 abitanti.Altri due circondari sono in gestazione: Ivrea e Pinerolo. Anche qui c'è una continuità storica e una uni/ormi-tà territoriale, economica esociale. Il primo rappresenta, con i suoi 75 Comuni che hanno 127 mila abitanti, circa i due terzi del Canavese(187 mila 192 abitanti! ed ha come polo principale Ivrea (29.358 abitanti!. Circa il 50 per cento della popolazione attiva è occupata nell'industria, in particolare metalmeccanica, elettromeccanica e metallurgica; il 27 per cento nell'agricoltura che denuncia una proprietà molto frammentata con una costante diminuzione degli addetti a tempo pieno. Ivrea era nel XVII secolouna delle IR province del Piemonte. Nel 1814 era ancoracapoluogo di una «provincia» con 113 comuni e 158.897 abitanti. Più o meno ha mantenuto le proporzioni. Il circondario è richiesto a grande maggioranza, comunque non sono pochi coloro che rivendicano la Provincia sostenendo: « Avremo la commissione di controllo, ma dovremo sempre continuare ad andare a Torino per il Provveditorato agli studi, il Genio civile e altri uffici statali ». Infine Pinerolo, la cui struttura geografica aveva già neXVIII secolo l'attuale fisionomia. Fu provincia fino alla I legge del 23 ottobre 1859 sull'ordinamento comunale e ! provinciale che lo trasformò in uno dei cinque circondardella provincia di Torinoj Aveva 68 Comuni con 133.233 '.abitanti. Ora il circondario ha | 53 Comuni compreso PiossaI sco. che appartiene alla zona torinese ma vi si è aggreI gaio, con 133.715 abitanti. Zona di Alba 5.874 11.169 di cui Alba 1871 7702 di cui Canale 476 760 Alta Langa 585 909 di cui Cortemilia 160 571 Zona di Govone 415 301 di cui Magliano 279 95 di cui Govone 65 96 Zona di Monta 377 678 di cui Monta 193 554 Zona di Montone 239 429 di cui Monforte 105 186 PROV DI TORINO PROVINCIA DI ASTI

Persone citate: Canale, Magliano, Monforte