Vaporose, ma pratiche

Vaporose, ma pratiche SÌ SOnO Chiuse a Roma le Sfilate di alta moda Vaporose, ma pratiche Le collezioni della Sanlorenzo e di Valentino hanno corretto con colori netti e tagli geometrici l'immagine carezzevole della donna primaverile disegnata dagli altri sarti - Modelli da sera colorati come pitture di Klimt (Nostro servizio particolare) Roma, 19 gennaio. Le stilate romane dell'alta moda si sono chiuse in bellezza. Se Mila Schoen e Galitzine, con l'invenzione ed il senso della misura, eran sembrate sbarrare il passo ad una primavera all'insegna di troppe carezzevoli dolcezze, Enrica Sanlorenzo e Valentino, per questa parte della sua collezione, hanno ridimensionato di colpo l'immagine della donna primaverile. C'è ancora spazio per lei in una ricerca di colori netti e sorprendenti, di linee esatte e ferme, in una fiducia nel particolare prezioso, frutto d'una perizia artigianale intramontabile, al di là dei revival più accattivanti, ma inconsistenti all'aria aperta della praticità. Bianco quadrato Enrica Sanlorenzo l'ha avuta vinta ancora una volta. La passerella è sparita dal salone Ritz del Grand Hotel, dove hanno avuto luogo quasi tutte le sfilate ed è su un bianco quadrato di tela a livello degli spettatori, come nella vita reale, che si sono alternati i modelli della giovane stilista torinese. Abiti snelli a pieghe, gonne plissé, giacche molli e sciolte, divertenti remborsé nel dorso e ancora pantaloni larghi, diritti, senza risvolto, camicette deliziose e bene aggiustate al busto. Una linea sartoriale spoglia, essenziale, sentita attraverso colori esigenti come il bianco assoluto o caldi come il mattone, il bois de rose e il cipria aranciato. L'impressione di una nettezza senza concessioni e insieme di una praticità pienamente chic, è sostenuta al secondo sguardo dalla sfida, di valore tonale, dell'estro con il tessuto, che è via via mutato da giochi di nervature incrociate, scalate, alternate a formar carré, risvolti, bordi di giacche e mantelli. Giacche viola, arancio, verdi su pantaloni di tessuto operato a onde, ricoprono a volte un reggiseno bustino invece della camicetta, dando vita a tailleurs estivi funzionali eleganti e spiritosi: come il cappellino che li accompagna, costante nel corso di tutta la collezione. Una cloche, rotonda la calotta, breve l'ala abbassata, interrotta da due tagli laterali: Maria Volpi le ha impresso fresca malizia da collegiale di lusso, muovendone appena l'ala divisa come ad uno scatto d'umore di questa donna pimpante, disegnata da Enrica Sanlorenzo. La più bella, la più vera uscita dalle sfilate romane, per chiarezza di idee e polemiche prese di posizione, che hanno trovato il loro maggiore impatto negli splendidi abiti da sera. Era tutt'altro che facile, nel profluvio di lunghi chemisier, proposti da ogni creatore nelle ultime stagioni, riuscire ad esprimerne di nuovi; la Sanlorenzo ha dosato pieghe e movimento delle gonne, morbidezze di bluse e corpetti, li ha racchiusi entro giacche lunghette in tessuto doppio, affidando al colore, agli effetti di trasparenze, a sottili diversità di nuances nella stessa tinta, la sicura grazia d'una sera giovane, lineare quanto superbamente elegante. Il viola profondo, il rosso marengo a mano a mano incupito sino al granata, verdi aurati e beige, albicocca e un solfureo tono ramato, ecco i colori della georgette, della crèpe-de-Chine, degli stampati in disegni esclusivi, senza alcun accenno floreale, scelti a sostegno di una visione limpida ma costruita. Ogni particolare vi ha l'identico, importante valore, dai bei sandali affusolati di Aldo Sacchetti ai gioielli di Cascio. Ieri sera da Valentino, gli anni dal cinquanta al sessanta ed altri più lontani con periglio di guerra alle porte, sono stati evocati di continuo: gonne sottili, abbottonate sul davanti, camicette in seta tutta un. mazzo di violette pallide, la stessa per la fodera di mantelli con la manica chimono, robemanteaux ed abiti con volant orizzontali e verticali, ampi cappelli con il bouquet sull'ala floscia. Come libellule Valentino non dice no ai toni fondant ma ancora una volta ha puntato sul bianco integrale per la sua prima uscita, a racchiudere in un prologo rigoroso gli elementi della propria linea primaverile. I mantelli libellula con le maniche a chimono basso fino alla vita; gonfie e strette dal polsmo, le gonne con la rincorsa delle pieghe cucite sino al fianco, le camicette minute con sfilature a punto a giorno, i trench sfondati a camicia da uomo su asciutti chemisier in lana piatta, i cardigan tricot in filo perle, i due pezzi esili e cinturati sotto i mantelli spolverino, hanno offerto un'immagine di bellezza raffinata e pratica. Tutto bianco su bianco, dal cappello alle scarpe, ai guanti, questa tinta pura mossa soltanto da motivi di nervature, dal maialasse e per le ore eleganti, da ricami ad intaglio conchdml'tolami rgilulunrbcqgacplacsctfnfsalritvtrrVsigKulcmngdgmmveictgdlv con sbarrette ad ago a trattenere rose o figure geometriche, in traforate liste ai bordi delle giacche, sui risvolti dei mantelli. Valentino ci ha accolto nell'atelier rinnovato e non finito ancora, grandi alberi di lilla bianco in fiore contro il muro vivo. Barbara Bouchet, i begli occhi distratti e Ma-' riangela Melato, i capelli d'un giallo infernale, vedevano con lui sfilare altri mantelli libellula, altri tailleur con la gonna asciutta o a pieghe in marron e bianco, in azzurro cobalto e carta da zucchero, gli chemisier a spina di pesce, a quadretti, ^sempre bicolori e gli altri tono su tono in verde acqua e glicine, le belle camicette con viole, ciclamini e piccole palme. Il ricamo ad intaglio si è dilatato fino ad invadere bloccatissime giacchette bianche su abiti da cocktail lunghi e corti, marron e bianco, il matelasse ha creato rose rosa su fondo verde, le sfilature hanno preso ad incrociarsi più fitte in riquadri e in zig zag, strabilianti per pazienza ed altezza di esecuzione: neutralizzando con il loro squisito rigore la presenza di certi abiti come camicie da notte con volant piccoli ed ondulati in tinte liquide, a stampati floreali, breve scotto pagato alla regola del momento anche da Valentino. La sera s'è annunciata con sei vestiti in stupendi tessuti ispirati nel minutissimo disegno, al mondo pittorico di Klimt. Ha preso avvio di qui una teoria di tenui colori, lilla, verde, rosa, bianco per chemisier equilibrati nel volume con maniche ad ala, con il nudo avaramente svelato da giacche ad intaglio rilucente, da scialli aerei, i bouquet degli stampati, divenuti veri mazzolini a guarnire il sommo d'una spalla o il punto di vita: anemoni, ciclamini, viole e mughetti. Fino ai vaporosi insieme d: gonne e bluse in chiffon a corolle immense, tra i più belli visti in questi giorni a Roma: rosee peonie delicatissime, stemperate dal la verde nube d'un ideale grò viglio di erbe e fiori. Lucia Sollazzo fI pI mj c: bl1 afrgI sVgdp«cptrcccd Roma. Alta moda per la prossima primavera: un modello di Mila Schoen (Team)

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