La Rai ribadisce il proprio no ai rappresentanti di Sanremo

La Rai ribadisce il proprio no ai rappresentanti di Sanremo Senza risultato la "missione,, a Roma La Rai ribadisce il proprio no ai rappresentanti di Sanremo Gli organizzatori della rassegna faranno ricorso al ministero delle Poste Morandi, scoraggiato dall'assenza della televisione, rinuncia a partecipare (Dalla redazione romana) Roma, 13 gennaio. L'incontro romano della delegazione di Sanremo non ha avuto successo. La televisione trasmetterà solamente la « finale » del Festival; la radio manderà in onda un programma in diretta di tutte e tre le serate. La delegazione del comune di Sanremo, guidata dal vicesindaco Ligato, s'è incontrata questa mattina a Roma con il vicedirettore generale Leone Piccioni, con il condirettore della segreteria centrale, Paolo Castelli, e con il dott. Emilio Rossi, funzionario dell'ente. Le ragioni portate dagli amministratori non sono valse a modificare la posizione presa dalla Rai tempo fa. Ma la « battaglia » per il Festival è soltanto, come sembra, alle prime battute. Nel corso dell'incontro, che è durato circa un'ora, Leone l r Piccioni ha spiegato che la decisione della Rai non vuole colpire specificamente il Festival di Sanremo, ma è conseguente alle disposizioni del comitato di vigilanza, che ha raccomandato di limitare le riprese di spettacoli di musica leggera. « Siamo d'accordo con l'invito del comitato di vigilanza sul ridimensionamento delle trasmissioni leggere — ha dichiarato l'assessore al Turismo Cavaliere —. Vorremmo però che la Rai tenesse presente che il Festival di Sanremo si distacca e si differenzia nettamente da tutte le altre manifestazioni del genere ». Il vicesindaco di Sanremo ha messo in rilievo il danno che la decisione della Rai-Tv potrebbe provocare, non solo nel settore della musica leggera ma anche sull'industria della floricoltura e del commercio. Il Comune vuol compiere passi, per revocare il divieto, presso il ministero delle Poste. Un telegramma di protesta è stato spedito alla Rai dall'associazione produttori discografici italiani. « Le venti piccole e medie società discografiche a capitale italiano della Apdi — dice il telegramma — fanno rilevare che tale decisione porta un grave danno all'industria in un momento così particolare di crisi di mercato, un gravissimo danno ai cantanti ai quali le apparizioni televisive portano vantaggi economici e un gravissimo danno alla espansione delle canzoni italiane nel mondo. Il divieto danneggia anche e soprattutto gli impiegati e gli operatori collegati al settore fonografico i cui maggiori veicoli sono tuttora le grandi manifestazioni musicali. La Apdi si augura nel comune interesse, che tale inopportuno provvedimento venga revocato il più. presto possibile ». Gianni Morandi ha dichiarato oggi che non è più certa la sua partecipazione al Festival: « Non soltanto perché in tv viene trasmessa una sola serata, ma perché ritengo che le gare canore abbiano fatto il loro tempo. Se un cantante vuole può imporsi anche senza partecipare al Festival di Sanremo o al Disco per l'estate o a "Canzonissima". « La mia partecipazione al Festival di Sanremo di questurino dipendeva molto dall'avere una bella canzone che mi consentisse di ben figurare. La canzone ancora non ce l'ho e le mie perplessità sul Festival sono cresciute considerevolmente anche perché con una sola serata in tv i rischi per noi cantanti aumentano. Ho intenzione di dedicarmi agli spettacoli fatti in teatro, al contatto diretto con il pubblico. Vorrei fare un recital di canzoni scritte per la commedia musicale Jacopone da Todi oppure essere il protagonista di questa commedia musicale se (hgfctm si riuscirà ad allestirla. An-che il cinema m'interessa particolarmente — ha concluso Morandi — e, dopo il successo che ho avuto con La cosa buffa, in aprile inizierò a girare un altro film con lo stesso regista Aldo Lado e ancora con Ottavia Piccolo ». Equivoco per un servizio Rai

Persone citate: Aldo Lado, Emilio Rossi, Gianni Morandi, Leone Piccioni, Ligato, Ottavia Piccolo, Paolo Castelli