Fra tenui trasparenze

Fra tenui trasparenze LE SFILATE D'ALTA MODA A ROMA Fra tenui trasparenze Anche la Schoen e Galitzine confermano nei loro modelli la fluida morbidezza dell'eleganza di primavera-estate - Colori delicati, presi dalle tinte dell'alba (Nostro servizio particolare) Roma, ir gennaio. Mila Schoen ha colto il momento Riusto per espandere il suo sottile spirito di rottura: con la fluida morbidezza dm suoi modelli esalta la fem. minilità ad oltranza che sembra caratterizzare la fiorita primavera 1973. Anticonvenzionalc nel presentare sfilate, non secondo gli schemi fissi, mattino, pomeriggio e sera, ma in modo libero, a gruppi di colore, a richiami di invisibili fili, che legano immagini apparentemente distanti, è riuscita a farci sentire meglio la varietà delle frecce, che una donna di oggi può incoccare sull'arco della propria femminilità. Chi aveva nostalgia dei suoi impeccabili tailleurs in dotible face dai colori squisiti e freddi, chi la preferiva ancorata alle sue magie artigianali, non è stato deluso; i bei mantelli color crema, asciutti sul petto e sfuggenti sul dorso in molle campana, giù dal piccolo collo a punta, le giacche in rustica tela maremma sulle gonne beige- a pieghe, appartengono alla Mila Schoen di sempre. Ma la sarta milanese ha scoperto la festa dei colori e se ne è valsa per imprimere una vivacità nuova, una libera spavalderia al guardaroba primaverile ed estivo della donna. La linea dei mantelli e dei tailleur è ad ipsilon: rende più importanti le spalle, per segnare la vita e scendere aderentissima ai fianchi. Seguendo le spezzate di questa lettera dell'alfabeto molti sono gli abiti costruiti a liste di colori choccanti, viola, giallo, fucsia, crema, rosso e blu cinese, le casacchine stile palio di Siena; accenni folgoranti ma geometrici di colore interrompono la quiete di giacconi in tinta grezza naturale, sui pantaloni crema le caban sono viola, a righe bianche e nere i completi plissé, i giubbotti gonfi, con inserti di maglia sui pantaloni neri. Avanza una donna che cammina su tacchi bassi, in bei mocassini elastici e bicolori, anti flou per eccellenza, solida e divertita. Ha il capo serrato in rigide calottine a strisce bicolori concentriche o da berrettoni di seta in plissé lamellare, che in rosso, viola, fucsia arieggiano in versione dinamica la famiglia di corallo, per uno di quei prodigi che solo Maria Volpi sa realizzare. Ma altri cappelli, inedito grandi paglie di Firenze a pagoda, introducono un diverso aspetto della poliedrica donna di Mila Schoen: questa sarta ha voluto dirci che non c'è bisogno di saccheggiare i primi anni del secolo per ammorbidire di sete in fiore la donna di primavera; un delicato quanto superbo folklore, dalla Dalmazia all'Indonesia tutto da scoprire per lunghi abiti da sera, pantaloni alla schiava e fluide eleganze colme di corolle, di bande arcobaleno e di fascino lontano. La prossima stagione è color fondant, tutta un volo di crèpe-de-chine'ì Mila Schoen impone il blu temporale, profondo ed elettrico insieme ad il nero, georgette o lino, ad ogni ora del giorno, trovando in nuove versioni di quel raffinato pizzo eh'è il puncetto della Valsesia e nelle sfilature a giorno, maliziose grazie di imperiosa femminilità. In lino nero sono gli asciutti chemisier con liste sfilate ad occhieggiare il nudo, i completi pantalone con Yàjour a sbarrette in bande orizzontali, freschi, nitidi, sexy e fanciulleschi insieme. In georgette blu temporale le lunghe combinazioni da sera, colata essenziale di tessuto, trattenuta da bustini reggiseno in puncetto dello stesso blu: così femminili, cosi spoglie nella loro grazia da ripagarci in un attimo dei troppi sfarfallii al rosolio visti fino ad oggi. Oggi, Irene Galitzine, con la sua collezione « tempo d'estate », ha confermato che l'atmosfera di tenui trasparenze estive può essere limpida e pura se il taglio estremamente giovane si accompagna, più che a colori confetto, a quelli appena accennati dell'alba estiva. La principessa della moda ha parlato di ispirazione tratta dai fiori dipinti dal Nolde, come dire una primavera affiorante, magica ed esplosiva, da una bruma nordica, che non ammette il superfluo, il groviglio, il casuale ma esige un sottile equilibrio. Cosi la donna di Irene Galitzine sceglie il rosa pesca ed il verde Nilo, ma li tempera abbinandoli ai classici beige, blu ed è nel vento della primavera '73 senza abbandonare la svelta praticità che da sempre la contraddistingue. Sulla pedana circolare nel centro del salone, illuminata dalla grande fluorescente lettera G, si sono alternati in uguale misura completi pantalone e brevi tailleur, suscettibili di scendere sulla strada senza alcuna variazione. Pantaloni arancio, giacca bianca, camicetta blu, cintura di plastica bianca e paglia; gonna blu a pieghe, camicetta verde Ncrleraletiripue zaladofanghcogen Nilo, giacca beige appena incrociata con molle cintura, le maniche a campana moderala per lasciar scorgere quelle della camicetta: e un'identica cloche, blu o bianca, ru¬ riosamente tempestata di im- punture a dosarne il volume e la rr-irbidezza, l'ala ora rialzata ora abbassata, secondo la personalità di chi la indossa. I r oi chemisier, pur in fan ia floreale, non hanno niente di morbido, poche pieghe, insto liscio, manichette cortr con il listino a stringere i! braccio. Presto cedono :1 passo a due pezzi in biti elettrico o bianchi, in seta o georgette, da ricoprire la sera con le preziose giacchette in breitschwantz, color pesca, color verde Nilo, di Ritti Togno. A questa pellicciala torinese si devono i bei giacconi smilzi, dolcemente aperti in revers maschili, crema e blu, essenziali per completare i due più indovinati abiti da sera di Irene Galitzine: sulla gonna plissé in blu fondo o crema posano camicette legate al collo che lasciano nude le braccia e la schiena. Un insieme chic senza eccessi, riposante e femminile insie-1 me, acceso di luci bianche e pacate dalle splendide collane in cristallo-, dalle cinture d'oro e paglia di Borbonese. Galitzine non si smentisce nemmeno per la gran sera: | ti suoi palazzo-pigiama, le lunghe gonne con la camicetta con una spalla nuda e l'altra vestita e prolungata in manica, gli abiti in jersey drappeggiato ad esaltare le forme femminili, compiono il miracolo di presentarci una donna fiorita, ma capace di mormorare la sua presenza invece di imporla. Lucia Sollazzo nrGassrsrficEgcenz a e n n i a o a a e o n ; o e e i catospsul'acodl'econmgvdciTmtutoI s1 P| dtaI mlorrdisesPtnmgetrfmcavI 1 i i i I ' | | Roma. Due vaporosi modelli — presentati da Biki — per la prossima primavera (Team)

Luoghi citati: Dalmazia, Firenze, Indonesia, Roma, Siena