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"Disciplina di partito,, delle sinistre dc Tensione, ma non rottura tra i democristiani "Disciplina di partito,, delle sinistre dc Alla commissione Affari costituzionali hanno votato contro la censura comunista al decreto per gli sùperi ri ioni degli alti burocrati (martedì Donat-Cattin non aveva votato in favore delle nomine governative alla Rai) - Attesa per la direzione de, che si riunirà martedì prossimo - "Vertice" per l'Università (Dal nostro corrispondente) Roma, 17 gennaio. La direzione democristiana, che si sarebbe dovuta riunire oggi, è stata convocata per martedì nella speranza che il segretario Forlani si rimetta dalla leggera influenza. L'ordine del giorno è immutato: esposizione e discussione delle linee principali delle riforme per i'università e la sanità. Parleranno i ministri competenti, Scalfaro e Gaspari, poi si aprirà il dibattito. Le sinistre de hanno dichiarato che sarà un dibattito politico. Nel partito c'è una « situazione di tensione » e lo si vede nel lavoro delle commissioni parlamentari. Ieri Donat-Cattin non ha votato a favore delle nomine governative alla Rai, tuttavia è rimasto presente: se fosse uscito dall'aula, come i socialisti e i comunisti, sarebbe mancato il numero legale. E' stato trattenuto dalla disciplina di partito. Così, per disciplina di partito, le sinistre de oggi alla Camera, in commissione Affari costituzionali, hanno votato contro la censura comunista' al decreto per gli stipendi degli alti burocrati: la precisazione è stata fatta da Cossiga, a nome della «Base», di «Forze Nuove», degli «amici» di Moro (la censura è stata respinta con 25 voti contro 16: non hanno partecipato i rappresentanti del pri). Il voto di oggi è stato importante per il governo; se le sinistre de si fossero astenute si sarebbe potuto pensare che veniva meno la «tenuta» del partito. Invece il governo constata che la de, nella sua maggioranza, lo sostiene e che il dissenso delle correnti di sinistra, d'altronde noto, rimane limitato alla dialettica interna. La direzione di martedì fisserà anche la data del consiglio nazionale (verso la metà di febbraio), il quale convoche-à il congresso: poiché debbono trascorrere 90 giorni, il congresso di svolgerà, presumibilmente, nella seconda metà di maggio. « Il congresso — ha detto Arnaud — si terrà sicuramente, nessuno ormai ha interesse a rinviarlo ». Ha aggiunto che oggi il comitato paritetico ha indicato la possibilità di trovare un accordo di modifica al sistema elettorale per il congresso. Tutti hanno accettato di abolire il « quorum » ( una corrente deve raggiungere il 15 per cento per poter essere rappresentata) e di sostituirlo con un sistema proporzionale con premio di maggioranza. I dorotei hanno chiesto che chi raggiunge il 55 per cento abbia un premio di 11 punti e scatti al 66 per cento. Le sinistre propongono che chi raggiunge il 50 per cento abbia il 60. Tra le liste di minoranza il riparto è proporzionale. Arnaud è stato incaricato di mettere a punto un testo di proposta. E' possibile che l'accordo si raggiunga sulle richieste dei dorotei. Domani, con l'inizio del congresso missino, il Parlamento sospende le sedute: le riprenderà la settimana prossima. Invece continua il suo lavoro il governo. Andreotti non ha i nervi fragili e prosegue, senza per questo nascondersi le difficoltà. Questa sera ha presieduto un vertice per l'università. Intende portare avanti almeno i provvedimenti urgenti, che sono indispensabili per consentire agli atenei di funzionare. g. tr.

Persone citate: Andreotti, Cossiga, Donat-cattin, Forlani, Gaspari, Moro, Scalfaro

Luoghi citati: Roma