Lasciano l'"Antimafia,, i membri dc, pri, psi, pci

Lasciano l'"Antimafia,, i membri dc, pri, psi, pci La commissione, in pratica, è sciolta Lasciano l'"Antimafia,, i membri dc, pri, psi, pci La protesta per la nomina del de Matta, che era stato interrogato due anni fa dalla stessa "Antimafia", come assessore all'urbanistica di Palermo - Primo a non volerlo in commissione è stato un compagno di partito; poi si sono associati i rappresentanti degli altri gruppi - Ora Fanfani e Pertini devono decidere se rinnovare la commissione, o discutere il caso in Parlamento (Dalla redazione romana) . Roma, 17 gennaio.— La commissione parlamentare antimafia è «saltata» stasera, dopo sei mesi di vita, per le dimissioni dei suoi membri comunisti, socialisti, repubblicano e democristiani, a conclusione d'una lunga polemica sulla presenza dell'on. Matta (de) nell'importante organismo. Dopo una giornata di convulse trattative, nelle quali è stato impegnato anche Forlani, I commissari della de h.mno deciso di dimettersi per facilitare la formazione d'una nuova commissione ed evitare, in tal modo, che proseguisse la paralizzante tensione. Il « caso Matta » era esploso nella prima riunione della Commissione. Il sen. Torelli (de) aveva sostenuto l'incom patibilità dell'on. Matta a membro della Commissione perché era stato interrogato, due anni or sono, come assessore all'urbanistica del comune di Palermo, sul quale indagava la precedente « Antimafia », presieduta dall'on. Cattanei (de). Pose come condizione per la sua permanenza che Matta si dimettesse. Il deputato palermitano reagì duramente, sostenendo che non aveva alcun motivo per rinunciare al mandato di commissario nell'inchiesta contro la mafia. La'polemica si è trascinata per mesi e ha bloccato ogni attività della Commissione. Nei giorni scorsi il suo segretario, sen. Vincenzo Gatto (psi), s'è dimes- so per protesta contro la mancata soluzione del « caso Matta ». Stamane, in vista della seduta che l'« Antimafia » ha tenuto stasera, vi sono stati incontri fra il sen. Chiaromonte del pei e Carraro, che ha poi avuto un colloquio con Forlani. Dopo questo incontro ha chiesto ai comunisti qualche giorno di tempo. Ma i sette commissari del pei (i senatori Adamoli, Chiaromonte, Lugnano, Pirastu e i deputati Malagugini, Flamigni. La Torre) dopo una breve riunione, hanno annunciato le loro dimissioni. Secondo i comunisti, Matta non si è dimesso perché « sostenuto dalla de e dagli organi dirigenti dei suoi gruppi parlamentari ». I tre commissari socialisti (Vincenzo Gatto, Della Briotta e Zuccaia) si sono egualmente dimessi, affermando che, essendovi una « precisa responsabilità politica della de, mirante a paralizzare i lavori dell'Antimafia », non potevano « più rimanere nella Commissione, svuotata di ogni serio potere d'indagine ». Poco dopo ha annunciato di dimettersi anche l'unico commissario del pri, il sen. Pinto, motivando il suo gesto con « l'incapacità della Commissione di assolvere i compiti demandatigli dalla legge istitutiva». Ha aggiunto che gli elementi acquisiti in dieci anni di attività dell'« Antimafia », raccolti in due voluminosi dossier, sono sufficienti per proporre efficaci provvedimenti legislativi. Pinto ha concluso: « I repubblicani vogliono scindere le proprie po-' sizioni e responsabilità, denunciando un'insostenibile situazione di immobilismo ed auspicando un pronto e diretto intervento del Parlamento ». Con un'ora di ritardo si è riunita, in serata, la commissione, alla quale il sen. Bertola ha comunicato le dimissioni dei rappresentanti democristiani, «al fine di permettere sollecitamente il rinnovo dell'antimafia ». La commissione antimafia era composta di quindici senatori, nominati da Fanfani, e quindici deputati, nominati da Pertini, più il presidente, scelto di comune accordo dai presidenti della Camera e del Senato. Dopo il clamoroso scioglimento, spetterà a Fanfani e Pertini ogni decisione: essi possono rinnovare la commissione — come chiedono democristiani, comunisti e socialisti —-o rimettere il caso alle due Camere. Al termine, il presidente sen. Carraro (de) ha dichiarato: « La riunione si e conclusa con le dimissioni dei commissari democristiani, dopo le dimissioni di quelli comunisti, socialisti e repubblicani. I rappresentanti del msi hanno dichiarato che non si dimetteranno e il rappresentante del psdi non si è pronunciato né posso io anticipare, quello che deciderà ». Ha aggiunto: «In questa situazione ritengo opportuno rimettere il mio mandato ai presidenti delle due Camere».

Luoghi citati: Chiaromonte, Roma