Franchi: "Se la tensione resta, me ne vado" di Giulio Accatino

Franchi: "Se la tensione resta, me ne vado" Una minaccia del presidente federale dopo la riunione degli arbitri Franchi: "Se la tensione resta, me ne vado" I direttori di gara invitati'ad "aprire un dialogo con tutte le forze che compongono il mondo del calcio" - Campanati: "Il sorteggio non risolverebbe i problemi: respingeremo qualsiasi proposta nata da preconcetti nei nostri confronti" - Malumore per i provvedimenti contro Helenio e Giagnoni: per le "offese personali" gli arbitri ritengono che le multe non bastino (Dal nostro inviato speciale) Napoli, 13 gennaio. Si era parlato di una riunione ordinaria, ma gli argomenti trattati sono stati eccezionali. Gli arbitri iscritti alla Can — Commissione Arbitri Nazionali — hanno discusso a lungo i loro problemi, inizialmente alla presenza del presidente federale, dr. Franchi, poi fra di loro. C'è stata autocritica, non sono mancate proteste, qualcuno ha alzato la voce chiedendo maggior comprensione e protezione. Non c stato emesso nessun comunicato ufficiale, ma alla fine hanno parlato ai giornalisti Franchi, Campanati e Lo Bello, riferendo i punti principali delle discussioni «segrete», durate oltre tre ore. Hanno preso parte quasi tutti gli arbitri a disposatone, ad eccezione di Picasso, Vannucchl e Chiapponi, assenti giustificati. A quanto si è appreso, la riunione è stata vivace, ma non è mai trascesa in crìtiche troppo decise. Franchi, nella sua qualità di presidente federale, ha parlato chiaramente agli arbitri, sottolineando i loro meriti, ma anche richiamandoli ad « aprire un dialogo cordiale con tutte le for¬ ze che compongono il mondo del calcio ». Riferendosi ai recenti gravi episodi lamentati su più campi. Franchi ha ricordato cìie qualcosa è cambiato nella società e sui campi e che non è possìbile sostenere sempre la tesi dell'infallibilità arbitrale. Dopo alcuni Interventi, Franchi ha lasciato la riunione dovendosi recare a Castel Volturno, dove erano radunati gli azzurri che si preparavano ad affrontare la Turchia. Uscendo, il presidente federale ha parlato con i giornalisti, facendo una relazione su quanto era avvenuto in sala. Ha a a . e a , n accettato anche di rispondere ad alcune domande. E' stato càie sto al presidente federale se la categoria avesse suggerito un inasprimento delle pene per le offese agli arbitri. Ha risposto: « Non è compito degli arbitri e non lo hanno fatto. Piuttosto, ho udito proteste per presunte liste di ricusazione (per liste di ricusazione si intendono elenchi redatti da società che pretendono di non avere più arbitri giudicati "sgraditi" ). Ufficialmente la norma non è ammessa in Italia, ma in pratica queste liste esistono. Proprio l'on. Lo Bello ne ha chiesto l'abolizione ». Il colloquio con Franchi è continuato. Si è parlalo del diffìcile momento che attraversa il calcio italiano e della contestazione, che pare si aggravi ogni giorno di j plìl. Franchi è stato esplicito nel I rispondere: « Se lo stato attuale di tensione diventasse permanente, io me ne andrei ». Non ha \ voluto esprimere, invece, nessun parere sul progettato sorteggio degli arbitri, sorteggio richiesto da alcune società. Partito Franchi, la riunione è continuata. Soltanto verso mezzogiorno, mentre nel salone si discuteva ancora, sono usciti per incontrare i giornalisti Campanati, presidente dell'Aia (Associazione italiana arbitri), e Lo Bello, in rappresentanza dei direttori di gara in attività di servizio. Campanati è parso tranquillo e polemico nello stesso tempo. Ha detto: « Si è trattato di una riunione tecnica in cui sono emersi orientamenti importanti». Il massimo esponente arbitrale si è detto d'accordo di annullare certe restrizioni sulle designazioni. Ad esempio, ha accennato al caso di Trono, un giudice di gara di Torino che da quattro anni non | viene vianiato a Catanzaro a cauI sa di incidenti ai quali ha fatto seguilo una pesante squalifica del campo calabrese. Secondo Campanati, dopo due anni ogni conte- j stazione dev'essere dimenticata. Interrogato sul progetto di sor| teggiare i direttori di gara anziI che di designarli su giudizio di una commissione, Campanati ha risposto: « Non tocca agli arbitri fare proposte; tocca ai giocatori e ai dirigenti, e queste proposte dovranno essere vagliate dal consiglio federale, cui spetta la decisione definitiva. Noi, come associazione, non prendiamo per ora posizione. Si tratterebbe di un sorteggio lìbero, senza limitazione oppure di un sorteggio comandato, cioè del computer regolato dall'uomo? Non lo sappiamo. Solo al momento opportuno faremo conoscere le nostre decisioni ». In sostanza, la posizione del capo degli arbitri e di prudente attesa, anche se si ha l'Impressione che ci sia da attendersi più un « no » che un « sì ». Dilatti. Camixtnati così ha proseguito: « Non so se accetteremo un progetto del genere. Per ora posso solo promettere che siamo disposti a discuterlo. Però voglio che si sappia che respingeremmo qualsiasi proposta nata da preconcetti nei nostri riguardi. E permettetemi, inoltre, che dica che non è il sorteggio il metodo migliore per risolvere la questione. Noi vogliamo che sia la categoria interessata — giocatori e dirigenti — a proporlo, in modo da poter poi accusare i responsabili quando saremo di fronte a un fallimento ». Sulla possibilità di un inasprimento delle pene, Campanati ha in parte ripetuto quanto aveva detto Franchi ncnon chiediamo nulla di nuovo »i, aggiungendo i però subito che « la categoria i arbitrale non accetta la norma¬ lizzazione di una " tariffa per l'Insulto ", che a volte raggiunge anche le nostre famiglie. Noi arbitri rispettiamo tutti e vogliamo essere rispettati ». Come si vede, le recenti sentenze a carico di Helenio Herrero e di Giagnoni hanno suscitato molto malumore. Dopo Campanati ha parlato Lo Bello. Più diplomatico del collega, l'onorevole ha detto che gli arbitri accettano incontri con i giocatori, ma ha anche aggiunto di essere convinto che non si otterranno molti risultati. Ha presentato gli arbitri come « primi giudici del calcio », i quali applicano un regolamento che non hanno fatto toro e del quale, per¬ tanto, non possono essere ritenuti responsabili. Ha concluso dicendo che è compito degli arbitri fare di tutto per « garantire un campionato regolare ». Quali conclusioni si possono trarre dopo questa riunione? 1) Gli arbitri sono pronti a discutere il progetto di riforma sulle designazioni, ma non accettano il sorteggio Ubero; 2) pretendono maggior rispetto e respingono le multe come sanzioni per offesa alle loro persone; 31 sono favorevoli con riserva agli incontri con i giocatori. Non si è parlato di professionismo; l'argomento entrerà in discussione in seguito. Giulio Accatino Napoli. Il presidente a colloquio con Lo Bello c Campanati (Telel'olo)

Luoghi citati: Castel Volturno, Catanzaro, Italia, Napoli, Torino, Turchia