Strumenti antichi per il grande Bach

Strumenti antichi per il grande Bach NOVITÀ DISCOGRAFICHE Strumenti antichi per il grande Bach Le "Cantate" con il Concentus Musicus di Vienna - Ashkenazy suona Rachmaninov - Villa canta con la jazz band Il Concentus Musicus è un complesso da camera viennese considerato uno dei migliori del mondo; lo dirige Nikolaus Harnoncourt, musicista, musicologo, ricercatore. A lui si debbono numerose riscoperte di partiture smarrite o dimenticate, a lui anche va il merito di aver eseguito una serie di concerti (e di registrazioni discografiche) con strumenti dell'epoca. Basti ricordare le incisioni dei Concerti Brandeburghesi di Bach, con strumenti settecenteschi, incisioni che fecero scalpore e diedero a Harnoncourt e al suo complesso le basi del successo attuale. Ultima fatica di questi bravi musicisti è un volume | inserito nella gigantesca impresa della Telefunken-Das Alte Werk, che nel 1971 ha iniziato la pubblicazione di tutte le Cantate di Giovanni Sebastiano Bach. A Harnoncourt e ai suoi solisti (che si servono degli strumenti antichi) è affidato il quinto volume di questa edizione. Esso comprende le Cantate 17 20, con la bellissima n. 20 BWV 20 O Eioigkeit. du Donnerwort! Il Concentus Musicus è accompagnato dal coro dei Wiener Saengerknaben, e dai soprani solisti (bravissimi) dello stesso complesso. Il volume IV della collana è affidato ad un altro complesso: il Leonhardt Consort, diretto da un altro esimio musicista, Gustav Leonhardt. Vi sono raccolte le cantate dalla 12 alla 16, e vi collaborano il coro del King's College di Cambridge e il coro di ragazzi di Tolz. In questo volume spicca la celebre Cantata Weinen, Klagen, Sorgen. Zagen, BWV 12. Ogni volume della serie contiene due dischi, è racchiuso in un bell'astuccio in tela e contiene la partitura completa delle cantate. * * Tre bei dischi, sempre nell'ambito delle strenne natalizie che si vendono scontate (lire 9000 fino all'aprile 1973), sono stati pubblicati dalla Decca (SXLF 6566/67); racchiudono L'opera per pianoforte ed orchestra di Serghei Ruchmaninov. Protagonista di questa edizione è Vladimir Ashkenazy. Il temperamento russo e soprattutto la sensibilità e l'intelligenza artistica consentono a Ashkenazy una interpretazione particolarmente valida della non facile opera rachmaninoviana. Oltre ai quattro concerti per pianoforte ed orchestra, l'edizione ci offre anche la Rapsodia su un tema di Paganini, composizione di minore valore antologico, raramente eseguita. L'orchestra che accompagna Ashkenazy è la London Symphony il cui direttore, in quest'occasione André Previn, non è purtroppo all'altezza del solista. * * L'inesauribile Claudio Villa ha fatto una sorpresa ai suoi non pochi ammiratori e, forse, anche una sorpresa a citi non gli è amico. Ha inciso cioè un disco con la jazz band di Carlo Loffredo. Villa Tutto Dixieland è il titolo del disco (Cetra LPP 203); un disco divertente, jazzisti e cantante fanno gara di bravura. Bisogna pur dire che la musicalità di Villa, il suo temperamento e la sua straordinaria versatilità gli hanno consentito di affrontare, in alcuni casi con risultati encomiabili, brani che, trascritti alla maniera di Loffredo, non gli si direbbero congeniali. Ascoltiamo un'esilarante Macariolita, una deliziosa Passeggiando per Milano, e poi ancora In cerca di te, La strada del bosco, e C'è un uomo in mezzo al mare. Riccardo Landau

Luoghi citati: Cambridge, Milano, Vienna