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Un marito è incriminato Si portò l'amica a casa Mentre la moglie era in ospedale Un marito è incriminato Si portò l'amica a casa E' un carpentiere (28 anni) di Castelletto Monferrato - Sarà giudicato per maltrattamenti (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 10 gennaio. (f. m.) Il marito che tradisce la propria moglie, portandosi in casa l'amica, commette reato di maltrattamenti (art. 572, pena prevista: la reclusione da uno a cinque anni). Questo ha ritenuto il procuratore della Repubblica dott. Buzio che, per tale reato, ha rinviato a giudizio il carpentiere Antonino Petralia, 28 anni, abitante a Castelletto Monferrato. Il giovane è anche accusato di sottrazione agli obblighi di assistenza familiare, per non avere provveduto al mantenimento della giovane moglie, la ventiseienne Pina Prestifilippo. L'uomo avrebbe avuto una relazione con la diciottenne Piera Montaldi, abitante ad Alessandria, che aveva anche condotto in casa mentre la moglie era ricoverata in clinica. Era stata la Prestifilippo, presentatasi il 2 novembre '71 ai carabinieri del nucleo investigativo, a denunciare il marito. « Siamo sposati da quattro anni — diceva la giovane donna —, ma io ho sempre dovuto fare l'operaia per mantenermi, in quanto mio marito lavora saltuariamente e soldi non me ne dà. Quando ho dovuto essere ricoverata alla clinica "Salus", lui ha portato in casa nostra la Montaldi. Per questo non voglio più tornare a vivere con Antonino ». Il Petratta interrogato, respingeva le accuse ma, come abbiamo visto, è stato rinviato a giudizio. La presenza nella vicenda della ragazza ha portato anche all'incriminazione dell'alessandrino Giuseppe Ursu, 27 anni, attualmente irreperibile (sembra sia espatriato in Germania o in Francia). L'uomo è imputato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, ai danni della Montaldi. Nei suoi confronti è stato emes- so ordine di cattura. La giovane aveva dichiarato che da tempo l'Ursu la obbligava a prostituirsi, intascando tutto o parte del denaro da lei guadagnato. Quando cercava di ribellarsi ìa picchiava e la minacciava di morte.