Milano: ospedali al completo I casi d'Influenza aumentano
Milano: ospedali al completo I casi d'Influenza aumentano L'epidemia si estende nell'Italia del Nord Milano: ospedali al completo I casi d'Influenza aumentano Ammalati nei corridoi (alcuni potrebbero essere curati a casa) - Un romano su dieci è a Ietto per 1' "inglese" - Vigevano : una fabbrica chiusa per due giorni (Dal nostro corrispondente) Milano, 10 gennaio. (m.f.) La situazione negli ospedali milanesi, a causa dell'influenza «inglese», è vicina al punto di rottura. In parecchi reparti, soprattutto medicina e chirurgia, c'è un indice di affollamento che è superiore al cento per cento, con punte che giungono fino al 140. Qualche letto libero si trova ancora nelle « superspecializzazioni », ma non è possibile essere ricoverati in questi reparti perché affetti da una malattia comune, anche se pericolosa come l'influenza. I quasi 10.000 posti dei nosocomi cittadini sono tutti occupati. «E' una situazione normale in questa stagione — commenta con amarezza un funzionario dell'Ospedale Maggiore — soprattutto perché molte famiglie, passate le feste, non vogliono saperne di tenere in casa i vecchi. Talvolta questi pazienti, che hanno un po' di bronchite cronica e potrebbero essere curati a domicilio, occupano letti che invece potrebbero essere assegnati a chi ne ha bisogno urgente. Dobbiamo dirottare negli ospedali della provincia una notevole percentuale di malati che si rivolgono a noi; ciò significa il disagio di un tragitto anche di due Ite ore nella nebbia, ma in qualche caso può voler dire anche buona assistenza e attrezzature di prim'ordine». A parte il caso del San Carlo, che è di recente costruzione, la maggior parte degli altri ospedali cittadini risente oltre che della mancanza di spazio, anche dei criteri del tempo in cui furono costruiti. Quasi tutti sono a padiglioni separati e talvolta il malato per recarsi in particolari reparti è costretto ad attraversare cortili e giardini. Nei corridoi sono sistemati per tutto l'anno i letti e nelle camerate da 12 sono ospitati anche 20 degenti. Non certo migliore è la situazione al pronto soccorso. Un episodio avvenuto in mattinata può valere come esempio. Un'anziana donna ammalata di influenza e bronchite, colpita da paresi, ha atteso per due ore di essere visitata all'accettazione. Constatata l'urgenza del caso, l'inferma era stata inviata in un reparto che però risultava completo. Essendo intrasportabile, l'anziana paziente è stata sistemata alla meglio sulla barella dell'ambulanza che l'aveva condotta fino al Policlinico in attesa di poter provvedere diversamente. Roma, 10 gennaio. (r.r.) Un romano su dieci è a letto con l'influenza. Si calcola che almeno trecentomila persone sono state colpite dall'« inglese », l'epidemia che scende dal Nord Europa e sta guadagnando anche l'Italia. I dati vengono dall'ufficio del medico provinciale, ma la percentuale, per ora, non è considerata allarmante se comparata a quelle degli anni scorsi e se si considera che l'andamento della malattia è benigno. Vigevano, 10 gennaio. (g. r.) In Lomellina l'epidemia d'influenza, cominciata nei primi giorni dell'anno, ha assunto dimensioni sempre più ampie. Oggi si calcola che nel Vigevanese, in un territorio che comprende la nostra città e altri quattro comuni, vi siano almeno mille persone a letto colpite dall'influenza. Un dato interessante: chi si è sottoposto al vaccino preventivo non è stato, per il momento, colpito da influenza: è il caso di diversi operai di alcuni calzaturifici di Vigevano. Una fabbrica, invece, è rimasta chiusa per un paio di giorni, ma ora l'attività è ripresa. Genova, 10 gennaio. (p.l.) Il numero delle persone costrette a letto con l'influenza aumenta di giorno in giorno a Genova e in Riviera, ma secondo i medici il fenomeno rientra nella norma stagionale. A detta dell'Inam, nelle aziende le assenze per malattia sono aumentate, ma per ora non in misura rilevante. Analoga situazione nelle scuole.
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