II Comune di Napoli sull'orlo del collasso di Adriaco Luise
II Comune di Napoli sull'orlo del collasso Deficit 200 miliardi per il '73 II Comune di Napoli sull'orlo del collasso Il bilancio di previsione registra un grosso aumento nelle spese - Bisogna "puntellare" la città che slitta verso il mare - Cinquecento milioni per lo stadio, 30 per il teatro San Carlo (Dal nostro corrispondente) Napoli, 10 gennaio. Il bilancio comunale prevede per il 1973 un deficit di 208 miliardi. Il documento, approvato dalla Giunta, è, da questa sera, all'esame del Consiglio comunale. La situazione finanziaria del Comune è sull'orlo del collasso. Anche quest'anno, come risulta dalla relazione dell'assessore alle Finanze, per la crescente domanda dei servizi sociali e l'aumento dei prezzi bisognerà fare debiti. Le cifre: il Comune incasserà complessivamente 42 miliardi e ne spenderà 250. Dove rastrellerà tutti questi soldi? Quattro miliardi entreranno con il gettito delle sovraimposte e delle eccedenze, al rimanente dovrà provvedere con mutui. «Come ogni anno, dice l'assessore Giaculli, ci si propone di spendere meno, di fare economie e dare un taglio alle spese eccessive. Ci si accorge, invece, come nelle famiglie, che è aumentato il costo della vita e che ogni buon proposito dev'essere accantonato. In una città come Napoli sorgono tante esigenze che impongono all'amministrazione di soddisfarle. Ne consegue una situazione paradossale nelle finanze locali, da cui si potrà venir fuori soltanto con l'aiuto dello Stato». Quest'anno, si dovrà spendere 39 miliardi in più alla voce « urbanistica ». Bisogna puntellare la « città di cartone che slitta verso il mare » con opere fognarie, e muri di sostegno e risanare quartieri popolari quali Secondigliano, Ponticelli e Traiano, con un'adeguata rete di servizi e sottoservizi. Il deficit delle aziende municipalizzate aumenta di altri 17 miliardi (quattro saranno spesi nel settore assistenziale). Il costo del personale non inciderà in maniera determinante sul passivo, tuttavia farà registrare un incremento di circa tre miliardi. Fino a dieci anni or sono, sotto l'amministrazione laurina, il comune di Napoli vantava un record, e cioè il più alto numero di dipendenti. Oggi, col blocco delle assunzioni, si è raggiunto un certo equilibrio. Chi è andato in pensione non è stato rimpiazzato. L'autorità tutoria ha consentito assunzioni soltanto di netturbini e vigili urbani in considerazione della viabilità caotica e dello stato di abbandono delle strade ingombre di rifiuti. Nel bilancio di previsione qualche voce desta perplessità. Risulta irrisorio lo stanziamento di 400 milioni per limitare l'inquinamento marino e per la ricerca scientifica. Per l'edilizia scolastica si farà ricorso ad un mutuo, fuori bilancio, di 20 miliardi che, sommati ai 25 messi a disposizione dallo Stato, dovrebbero consentire di guardare al futuro della scuola a Napoli con maggiore fiducia in modo da giungere all'abolizione degli esasperanti doppi e tripli turni giornalieri nelle scuole medie e nelle elementari. Secondo il bilancio di previsione l'amministrazione civica pagherà oltre 20 miliardi l'anno per interesse sui debiti contratti che si aggirano sui 462 miliardi. Adriaco Luise
Persone citate: Giaculli, Ponticelli, Traiano
Luoghi citati: Napoli
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