Si è ucciso dove la madre si tolse la vita ossessionato dal rimorso di quel suicidio

Si è ucciso dove la madre si tolse la vita ossessionato dal rimorso di quel suicidio L'agricoltore di San Giusto Canavese morto nel boschetto Si è ucciso dove la madre si tolse la vita ossessionato dal rimorso di quel suicidio L'uomo aveva 49 anni - E' stato trovato cadavere ii giorno dell'Epifania lungo un canale - Si era lasciato morire d'inedia e di freddo nel punto in cui la madre si era annegata - Sono cadute le altre ipotesi fera mono (Dal nostro corrispondente) Rivarolo, 9 gennaio. Giuseppe Gioannini, 49 anni, l'agricoltore di San Giusto Canavese trovato sabato e sfigurato dai topi sul sentiero di un boschetto, dietro lo stabilimento Europan di San Giorgio Canavese, si è lasciato morire, sconvolto dal rimorso per il suicidio della madre, Enrichetta Scarafiotti. Da anni era ossessionato dall'idea di essere responsabile della tragica fine della donna, che si era annegata nel canale di Caluso, a pochi metri di distanza dal punto dove il contadino ha voluto morire. E' stato anche accertato che venti giorni or sono, il : Gioannini si era gettato nel Malesna, ma il torrente era 1 in stanca e l'agricoltore non era annegato. L'istinto di conservazione era poi prevalso sull'intenzione di farla finita e Giuseppe Gioannini era tornato a casa con i vestiti laceri e bagnati. Ai parenti aveva detto di essere scivolato nel ruscello. L'autopsia, eseguita oggi dal perito, ha confermato il suicidio dell'agricoltore: stremato dall'inedia (lavorava saltuariamente, mangiava quando capitava, dormiva all'addiaccio) si è lasciato morire. L'esame della salma non ha ancora permesso di sapere con certezza quando l'agricoltore e morto, ma si possono ricostruire con approssimazione i movimenti dei suoi ultimi giorni. Il Gioannini era stato visto a Natale in alcune osterie di San Giusto, dove aveva bevuto con alcuni amici. Non era allegro, ma ciò non stupiva alcuno. Da tempo si aggirava tutto solo per il paese, avvolto in una lunga sciarpa di lana gialla. Giorni prima aveva ritirato la rata di un milione, pagatagli da una cugina, Caterina Gioannini, per la vendita della casa. Verso mezzanotte del 25 dicembre, l'agricoltore aveva detto ad alcuni conoscenti che rincasava. In realtà preferiva dormire all'aperto, senza curarsi del freddo, malgrado la cugina gli avesse lasciato una camera nella casa che aveva da lui acquistato. La notte del 25 dicembre, il Gioannini si sarebbe diretto verso il canale di Caluso, nel boschetto alle spalle dello stabilimento Europan, dove la madre Enrichetta si era annegata. Voleva addormentarsi per « vegliare » sul luogo dove la donna aveva messo in atto il tragico gesto o aveva deciso di farla finita, sconvolto dal rimorso? Questo non lo si saprà mai. Giuseppe Gioannini è giunto a pochi metri dal punto dov'era morta la madre ed è caduto sfinito dalla debolezza, dal freddo, dallo sconforto. Si è accasciato e si è lasciato morire, travolto dai suoi angosciosi ricordi. Sabato, 6 gennaio, tre cavallerizzi hanno trovato il cadavere. Giaceva di traverso al sentiero del boschetto, lontano dal paese. Il volto era sfigurato dai topi. Chiamati i carabinieri, venivano fatte le prime ipotesi: delitto per rapina, disgrazia o suicidio. In tasca, Gioannini aveva 650 mila lire: ne mancavano 350 mila. Si pensò ad una rapina, ad un delitto for¬ se durante l'incontro con una donna. Poi si seppe che l'agricoltore aveva invece pagato tutti i debiti e si fece strada l'idea del suicidio, della ricerca volontaria della morte, ossessionato dai fantasmi della vita, la vita d'un uomo che nato nel Nuovo Messico era giunto ragazzo con i genitori nel Canavese, dove forse le speranze non si erano realizzate come avrebbe voluto. La morte del padre e il suicidio della madre lo avevano travolto: abbandonato il lavoro, venduta la casa, pagati i debiti aveva già tagliato i ponti con la vita. n. c.

Persone citate: Caterina Gioannini, Enrichetta Scarafiotti, Gioannini, Giuseppe Gioannini

Luoghi citati: Caluso, Messico, Rivarolo, San Giusto Canavese