La nipote di Puccini a Lionello "In lei ho ritrovato il maestro,,

La nipote di Puccini a Lionello "In lei ho ritrovato il maestro,, La nipote di Puccini a Lionello "In lei ho ritrovato il maestro,, La sarta Biki e la figlia di Toscanini si congratulano con l'attore ora impegnato in "Ciao, Rudy" (Nostro servizio particolare) Militili). 8 gennaio. Le prime telefonate di congratulazioni ad Alberto Lionello, interprete dello sceneggiato televisivo Puccini, stamane, sono giunte — nel «residence» dove l'attore abita — dalla figlia di Arturo Toscanini, Wally Castelbarco, e dalla nipote del musicista, la Biki. Ieri sera, insieme, avevano visto alla televisione la prima puntata della vita del compositore: e s'erano commosse entrambe. «Sono entusiasta dell'interpretazione», conferma la creatrice di moda, «Lionello c entrato completamente nel personaggio, con intelligenza e con cuore. Perfetto, nella voce come nei gesti: eguale la parlata dagli accenti toscani, quel bavero del paletot un poco rialzato, il modo di fumare, di tenere la sigaretta tra le dita. Ha saputo infondere una poesia enorme, in questa figu-ra.» Wally Toscanini dice: «Anche fisicamente Lionello assomiglia al maestro. Stessi gesti, movimenti, identico modo di muovere le mani: quasi lo avesse conosciuto e frequentato per anni. Persino il medesimo sguardo, venato di malinconia sottile». Alberto Lionello afferma che «il lato in comune», quello che l'ha più interessato, nella dimensione umana del musicista è stato proprio «la sua malinconia, il senso della solitudine». «Malgrado apparisse cordiale, pieno di vita, Puccini era. in realtà, incredi- burnente solo», racconta l'at- tore, «basta leggere il suo epi- stolario per rendersi conto che nella sua vita ci furono I migliaia dì conoscenze, ma ! nessuna amicizia». ' Lionello è impegnato a Mila- i no, dove, sul palcoscenico del i Lirico, recita in Ciao Rudy \ presentando un altro protago- j nista di ieri, Rodolfo Valenti-1 no. «In entrambi i casi», prò- segue, «latte, naturalmente, le \ debite proporzioni, la difficoltà maggiore è consistita nel render i personaggi credibili di fronte a chi lì ha conosciuti di persona. Valentino l'ho risolto con una certa tenerezza, ed in chiave vaga mente ironica: inoltre, riuscire a mettermi a cantare, ballare e recitare ogni sera, alla mia età — -itì anni — è stata un po' una scommessa con me stesso. Interpretare Puccini, invece, c stata una grossa emozione: come uomo e come attore». In quale modo ha costruito il personaggio? «Ho reperito tutto il materiale che mi è stalo possibile: biografie, ma principalmente fotografie, spa-titi, lettere autogrù/e. Dalle frasi che lui usava, ed anche proprio dalla osservazione della grafia, ho cercato di intravederne la personalità, il modo di coni portarsi, di parlare, di vivere. All'inizio delle prove però mi ero scoraggiato: lo sentivo lontano, era il suo toscanismo a rendermi perplesso». \ Cioè? «Io sono u . lombardo-vene to, e Puccini invece, in qua lunque parte di mondo si fos se trovato, si è comportato sempre da toscano, anzi da lucchese. Un modo tutto speciale, inimitabile». Della sua figura, quale caratteristica ha inteso mettere particolarmente in luce? «La poesia. Era la persona di quelle che aiutano la gente o vivere. Quando ho deciso di diventare attore, l'ho fatto per interpretare ruoli simili Oggi si vive in mezzo alla vio lenza: quella vera, reale, di I tutti i giorni, e quella presentata, la sera, negli spettacoli cinematografici e teatrali. Fi-1 nisce che desideri le favole, ti manca Biancaneve e i sette | nani. Non per nascondere la i testa sotto la sabbia, ma perché, per sopravvivere, hai bi sogno di speranza: e di qttal cuna che te ne dia ». Ornella Rota Alberto Lionello, Puccini