Un agricoltore trovato morto nel bosco: ucciso per rapina?

Un agricoltore trovato morto nel bosco: ucciso per rapina? Nei pressi di San Giorgio Canavese Un agricoltore trovato morto nel bosco: ucciso per rapina? Aveva 49 anni, abitava a San Giusto - Dalle tasche mancherebbero 350 mila lire Il cadavere, sfigurato dai topi, scoperto da 4 persone che facevano equitazione (Dal nostro corrispondente) Rivarolo, 6 gennaio. Un agricoltore di 49 anni, Giuseppe Gioannini, nato a Daweson, nel New Mexico, e residente a San Giusto Canavese, in vicolo Pastore 3, è stato trovato morto su un sentiero che fiancheggia il canale di Caluso, in un boschetto dietro lo stabilimento dell'Europan, a San Giorgio. L'uomo aveva incassato giorni or sono un milione: in tasca gli sono state trovate 650 mila lire. Il corpo, ad un primo esame, non presenta ferite. Gli inquirenti fanno due ipotesi: il Gioannini è stato avvelenato e portato sul sentiero dopo la morte, o è stato colto da malore, forse du- rante l'incontro con una donna. Il corpo dell'agricoltore si trovava in una zona lontana dalla strada di casa. Si deve inoltre spiegare la scomparsa delle 350 mila lire. Giuseppe Gioannini era giunto ragazzo a San Giusto Canavese dagli Stati Uniti, dove la famiglia era emigrata in cerca di lavoro. Anni or sono gli era morto il padre. Giuseppe aveva continuato a lavorare un suo appezzamento di terra. Tempo fa, però, era deceduta anche la madre e il Gioannini aveva cambiato vita. Lavorava presso la Casa di riposo di San Giusto Canavese. Accudiva la campagna, in cambio riceveva vitto e qualche soldo. Mesi or sono decideva di vendere la casa dove abitava ad una cugina: Caterina Gioannini. Il pagamento era pattuito in rate mensili. L'ultima, d'un milione, era stata incassata dall'agricoltore in dicembre. La cugina gli aveva lasciato l'usufrutto dell'alloggio dove era sempre vissuto. Il Gioannini quindi non aveva problemi di carattere economico. Senza cappotto, con una vistosa sciarpa gialla, era un personaggio conosciuto in paese. A San Silvestro lo avevano visto in numerose osterie, dove aveva bevuto qualche bicchiere, senza peraltro esagerare, con gli amici. Lo chiamavano « il maresciallo », forse perché aveva la pensione di guerra. Gli mancava anche un dito. Il 2 gennaio scorso, il postino Eugenio Panerò, di 43 anni, si reca a casa del Gioannini per consegnargli una lettera. Non lo trova e lascia la posta davanti all'uscio. Ripassa il giorno dopo e vede che la lettera è sempre al solito posto. Per timore che si perda, la porta in ufficio. Nessuno si preoccupa che il Gioannini non sia in casa; si pensa che abbia voluto recarsi a visitare i parenti che ha nell'Alessandrino (i cugini Caterina, Antonio e Carlo, di San Giusto, lo vedevano raramente). Oggi verso le 17,15, tre uomini e una donna che hanno affittato i cavalli al maneggio di Ciconio Canavese giungono presso lo stabilimento Europan. In un boschetto, su di un sentiero che costeggia il canale di Caluso, vedono il corpo d'un uomo: ha il volto rosicchiato dai topi. E' orribile. Si recano al bar del casello autostradale, distante pochi chilometri, e telefonano ai carabinieri di San Giorgio. n. c.

Persone citate: Alessandrino, Caterina Gioannini, Gioannini, Giuseppe Gioannini

Luoghi citati: Caluso, Ciconio, New Mexico, Rivarolo, San Giorgio Canavese, San Giusto Canavese, Stati Uniti