Martedì, salone de La Stampa riprende la raccolta delle firme

Martedì, salone de La Stampa riprende la raccolta delle firme Per migliorare le norme della legge Merlin Martedì, salone de La Stampa riprende la raccolta delle firme Dopo le vacanze di fine anno torna in via Roma l'equipe specializzata dei notai per consentire al pubblico l'adesione al progetto di riforma - Due punti: combattere la tracotanza della prostituzione e degli sfruttatori; tutelare la salute dalle malattie Come l'indignazione popolare ha portato a preparare la riforma Martedì dalle 10,30 alle 19,30 il salone de « La Stampa » di via limila sarà di nuovo a disposizione dei cittadini che intendono aderire al progetto elaborato dai giuristi torinesi per migliorare la legge Merlin. Sabato, dicembre, ultimo giorno di raccolta, il totale delle firme ammontava a 115 mila, un traguardo notevole, tenuto conto che la raccolta è stata forzatamente concentrata in pochi giorni ed in poche ore. Ora mancano almeno 15 mila lìrme perché gli emendamenti possano essere discussi dal Parlamento. « Meglio — sostengono i giuristi — se sarà superato il tetto delle 50 mila. La denuncia alle assemblee legislative di una situazione divenuta ormai intollerabile sarà ancora più efficace ». E' una denuncia che risale lontano nel lempo. Ripercorriamo le tappe più significative che hanno portato al progetto rii iniziativa popolare, prevista dalla Costituzione. Siamo nel 19K4. Il 2 febbraio su « La Stampa » si legge: ii Nel 1957 si ebbero In Italia 2701 casi cli sifilide, dopo l'applicazione della legge Merlin il numero del casi aumentò a 4443 nel '59, 6404 nel '60, 8065 nel '61. E continuò ad aumentare negli anni seguenti. Queste sono cifre ufficiali: fanno riferimento ai casi accertati nei dispensari celtici municipali. Ma la realtà è ben più preoccupante, perche molte persone preferiscono curarsi dai medici privali senza avvertire le autorità sunitarie. Dice il prof. Franchi, primario dermatologo del Maurietano: "Le cifre ufficiali, per essere nel vero, debbono essere sestuplicate, persino decuplicate" ». Ed è scritto ancora: « E' urgente affrontare il problema savilurto. Lo ha fatto il procuratore generale dott. Poggi nel discorso di apertura dell'anno giudiziario, osservando che la legge Merlin dovrebbe subire una revisione soprattutto nella parte relativa alla mancanza dl un controllo medico. "Sono consenziente — ha detto l'alto magistrato — perché si adotti una disciplina dette malattie celtiche ». Poco oltre si legge: « In Italia si fa una denuncia nominativa (nome, cognome, età e tutto II resto) per un caso di orecchioni, di Ufo, di varicella, di scarlattina. Per una sifilide, infezione assai più grave, si fa una denuncia semplicemente numerica (almeno si dovrebbe fare, ma i medici, dl solito, se ne astengono). Ecco com'è una denuncia numerica: "Uomo di età 23 anni, in seguito a rapporto sessuale si presentava nel mio studio contagiato da sifilide contratta da una ragazza non ben identificala". Niente di più ». " lo dim« EvemditrdetrlinlanodaprdalizlacitatosìleciMalattie tempo Attor- Nove anni fa. Passa il ed il fenomeno si aggrava no alla prostituzione stradale cresce l'arroganza degli sfruttatori, iti delinquenza si fa più aggressiva. Contro la diffusione delle malattie veneree non si può intervenire. Il prof. Franchi, che è anche ispettore dermosifìlografo regionale, tenta un esperimento. Invita a una visita persone sospette di essere dedite alla prostituzione. Alcune accettano e il risultato è sconvolgente: il 30 per cento è colpito da lue. Solo in parte si sottopongono a cure e guariscono, delle altre non si sa più nulla. La preoccupazione dei cittadini aumenta, s'accumulano a La Stampa lettere di protesta. Tre anni dopo, autunno del 1967, il quadro della situazione è anche più allarmante. Il questore dott. Catenacci afferma: « Il fenomeno della prostituzione è purtroppo comune a tutte le grandi città. Si sviluppa specialmente in quelle industriali come Torino, dove il benessere economico attira ogni anno decine di migliaia di persone. Molte donne e ragazzi vengono con la speranza dl trovare lavoro, poi incontrano difficoltà — o peggio, uomini senza scrupoli — e inrece di entrare in una fabbrica finiscono su un marciapiede. Tutti i giorni le nostre pattuglie perlustrano la città, prelevano prostitute e presunti "protettori" per gli accertamenti previsti dalla legge. Ma si tratta dì palliativi che non risolvono il problema. D'altra parte non possiamo mettere una guardia per pedinare ogni prostituta. Un servizio del genere richiederebbe qualche migliaio di agenti. Comunque la guardia non avrebbe la facoltà d'intervenire, salvo in casi di palese "adescamento", che non si riesce a provare mai». Il questore comunque annuncia: «MI impegno a combattere questa piaga con altri sistemi. Azione preventiva, attraverso la diffida, proposta dì sorvegliunza speciale, sanzioni penali per chi contravviene a queste misure ». In poco tempo vengono accompagnate in questura per accertamenti 6058 prostitute, un migliaio risultano ammalate, 102 sfruttatori sono denunciati. Ma queste misure dl prevenzione risultano poco efficaci. Passa un anno e ci si trova al punto di prima, anzi peggio. Il famoso episodio della prostituta fermata per accertamenti da un brigadiere della Buon Costume, processata per oltraggio e poi assolta perché l'agente si era ii comportato in modo arbitrario u (decreto-legge del settembre '41) fa di nuovo divampare le polemiche. Intervengono magistrati, medici, religiosi. Il Procuratore della Repubblica dott. La Marca inferma: « Il problema è di trovare il modo che la prostituzione non dia pubblico scandalo: sarebbe opportuno consentire che sia esercitata in determinati ambienti e luoghi in modo che sia più tacile controllarla dal punto di vista dell'ordine e della salute pubblica. Non un ritorno alle vepepmngnpdleLchcilechabrenridl'mApl'liupbnscntsinmispglafotsgzbsbettcsmrcadrzuligp " case chiuse ", ma un controllo a distanza che valga ad Impedire anche lo sfruttamento ». Il medico provinciale prof. Caglio: « E' inoperante la legge di prevenzione venerea, abbiamo tra le mani un'arma spuntata». Così il discorso si sposta anche su un'altra legge, approvata nel luglio del '56 due anni prima dell'entrata in vigore della legge Merlin. E' quella che prevede solo la denuncia a fini statistici e non nominativa dell'ammalato colpito da malattìa venerea. Ancora il prof. Franchi: « Ad un decennio dall'applicazione della legge abolizionista, il triste e doloroso lardello è rappresentato da decine di migliaia di nuovi contagi di sililide, che hanno colpito in prevalenza giovani ed altresì coniugati di ambo i sessi, con le conseguenze familiari che è facile dedurre ». Rimedi e i Qualche parlamentare si muove, vengono presentati due progetti per modificare la legge Merlin nei punti in cui appare più debole, ma non hanno seguito. Nuove denunce, nuove proteste. Altro disegno di legge presentato da 36 deputati de (tra cui rappresentanti della sinistra) nel luglio '71, ma le Camere non si muovono. Nel gennaio dell'anno scorso su La Stampa appare una nuova inchiesta, sollecitata ancora dalla cittadinanza che invia migliaia di lettere al giornale, nelle quali chiede che si faccia qualcosa per arginare una situazione intollerabile. Si ascoltano di nuovo i pareri degli esperti. Tutti escludono un ritorno al passato con il ripristino del regime delle case di tolleranza, qualcuno prospetta l'ipotesi di un « quartiere dell'amore come ad Amsterdam e ad Amburgo », ma viene lasciata da parte, per il suo contrasto con l'art. 3 della Costituzione. Si delinea la possibilità di formulare una norma che vieti l'offerta di prestazioni sessuali in luogo pubblico e consenta un controllo sanitario. Il prof. Turletti ufficiale sanitario sostiene che il 99 per cento delle donne che frequentano la strada sono ammalate. Intanto anche il travestitismo maschile assume aspetti rivoltanti. Si svolge a « La Stampa » un incontro sindaco-questore. Il primo afferma: « La prostituzione ed il crimine nelle sue varie forme si alimentano a vicenda. Non è perbenismo quello clu. spinge larghi strati della popolazione a sollecitare interventi da parte delle autorità, è senso dl angoscia profonda che assale ogni persona onesta quando non si sente protetta in modo sufficiente ». Il questore dott. Massagrande: (I La legge Merlin ha eliminato una situazione aberrante. Le norme sull'abolizione delle case di tolleranza sono state ispirate a criteri nobili ed elevati. Si è cercate dt eliminare un certo tipo dl sfruttamento, di ridare dignità a quel tipo di donna. Come spesso accade però, c'è chi ha voluto abusare dl questa libertà ed il fenomeno non è circoscritto. E' chiaro che ad un certo punto, ritocchi, riforme, sono consigliabili ». In marzo, il prof. Vinciguerra, assessore del comune di Torino dice a « La Stampa »: « Occorrono rimedi più efficaci. Se la legislazione è manchevole, non c'è che un mezzo: la riforma. Se il Parlamento non si muove, possono intervenire i cittadini. Con un gruppo di giuristi sto elaborando un progetto per modificare la famosa legge del febbraio '58 nei punti in cui essa appare manchevole. Poi si procederà alla raccolta delle firme dì 50 mila elettori per la presentazione alle Camere ». I punti fondamentali per migliorare la legge Merlin sono stati esaminati in una tavola rotonda e ampiamente illustrati nell'aprile dell'anno scorso. Di qui è partito il progetto di iniziativa popolare, per il quale si raccolgono ora le firme. Ecco l'elenco degli uffici dove si può firmare: PRETURA — Via Corte d'Appello 10, terzo piano, ullicio 5 del dott. Roda, dalle 8,31) alle 12,30. ANAGRAFE — Via Barbaroux n. 32, ullicio Oli, dalle 8,10 alle 14 escluso il sabato. ALESSANDRIA — Pretura (4» plano) ullicio cancelliere dottor Capuano, tutti i giorni, dalle ore 11 alle 13. ALMESE — Municipio tutti I zittii 10-12, 17-18. BIELLA — In Pretura cancelliere capo dott. Ventura (stanza 5 plano terra) *ulti I giorni dalle 11 alle 13 da domani. BRA — Cancelliere dott. Bruno Campi In Pretura tutti I giorni dalle !l alle 13, esclusi mercoledì e domenica. CANDIDI.!) — Municipio tutti i giorni dalle 17 alle 18. CANELLI — Municipio presso il segretario, orarlo d'ufficio. CARIGNANO — Municipio tutti i giorni dalle 16 alle 18. CARMAGNOLA — Municipio tutti I giorni dalle 10 alle 12. CASALBORGON E — Municipio ore 8,30-12; 14-15. CASALE — Municipio, tutti 1 giorni, dalle 9 alle 12. CEVA — Oggi dalle 10 alle 12, nell'ufficio della guardia municipale il giudice conciliatore dott.' Bottero raccoglierà le Orme; la prossima settimana, tutti I giorni dalle 16 alle 18. CHERASCO — Municipio dalle «i alle 12. CUNEO — In Pretura, cancelliere capo dott. Pierino Prato, tutti I giorni, esclusa la domenica, dalle 9 alle 12,30. FAVRIA — In Municipio, tutti i giorni, orarlo d'ufficio. FOSSANO — Municipio presso il segretario tutti I giorni dalle 11 alle 12. FRONT — Municipio, segretario dott. Francesco Giannuzzi, ore 8-14 di martedì, giovedì e sabato. IVREA — Tribunale, lunedi, giovedì e sabato, dalle 11 alle 12, presso I cancellieri Giovine e Mornzzo. LIISIULIE' — In Municipio tutti 1 giorni, orarlo d'ufficio. MANGO D'ALBA — Municipio tutti I giorni, orario d'ufficio. NAR/.OLE — Municipio, tutti I giorni, esclusa la domenica, dalle 9 alle 12. PINEROLO — Tribunale, ufficio cancelliere capo dott. Alberto Carbonara, tutti I giorni ore 15-19. Domenica 9-11,30. POIRINO — Municipio tutti I giorni dalle 10 alle 12. RIVARA — Tutti I giorni in Municipio, orarlo d'ufficio. RIVAROLO — Tutti i giorni esclusi 1 festivi, 9,30-11, nell'ufficio anagrafe dei Municipio. S. STEFANO BELBO — Muni ci pio, orarlo d'ufficio. SALUZZO — Municipio presso il segretario, tutti I giorni, orario d'ufficio. SAVIGLIANO — Municipio, presso il segretario, ore d'ufficio. \ Al l).\ — Municipio lunedi, mercoledì c venerdì ore 8-14. VILLANOVA D'ASTI — Municipio, lunedì, mercoledì c venerdì dalle 10 alle Ili. VILLAR PELLICE e BOBBIO — Tutti I giorni In Municipio. VINOVO — Municipio, lunedi, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17.