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Opere d'arte per cento milioni rubate nella casa di una nobildonna in carcere Il "colpo" in un antico palazzo di Palermo Opere d'arte per cento milioni rubate nella casa di una nobildonna in carcere Era stata arrestata il 20 dicembre con quattro impiegati - E' accusata di avere falsificato un documento per entrare in possesso dell'eredità di un antiquario (Dal nostro corrispondente) Palermo, 5 gennaio. Quadri, maioliche antiche e preziosi dipinti per un valore di almeno cento milioni, sono stati rubati nell'alloggio della nobildonna Stefania Flugy Pape di Roccavaldina, 45 anni, situato in un antico palazzo di via San Sebastiano a Palermo. I ladri evidentemente sapevano che la padrona di casa era assente, infatti la Flugy Pape dal 20 dicembre è nelle carceri femminili delle Benedettine implicata nella complessa vicenda giudiziaria culminata con il suo arresto e con quello di Giuseppina Rubino, Francesco Comito, Gaetano Spinuzza e Francesco Marino. I cinque colpiti da ordine di cattura del pubblico ministero dot- ar Corsini debbono rispondere di falsità ideologica in atti pubblici, falsità materiale in certificazioni ammini- strative e apposizioni di timbri falsi. I funzionari in sostanza avrebbero acconsentito a trascrivere con periodo retrodatato la sentenza di divorzio del ricco antiquario Giuseppe Tobia con il quale la nobildonna conviveva da anni. Il Tobia morì il 17 agosto lasciando erede la Flugy Pape. L'asse ereditario oltre che in una sessantina Idi milioni liquidi in un con-1sistente patrimonio di opere id'arte che è stato appunto preso di mira dai ladri. La nobildonna avrebbe fatto trascrivere dai funzionari suoi complici la sentenza di divorzio tra l'antiquario e la moglie Antonina Romeo da cui era separato con la data del 16 agosto e non del 21 quando in effetti era stata pronunciata la sentenza di consisteva Idivorzio, cioè 4 giorni dopo la morte dell'antiquario. Le galmente avrebbe perciò do¬ vuto ereditare la moglie, ma con il falso attuato la Flugy Pape avrebbe cercato di «scavalcare» l'ostacolo. a. r. *