Un intervento di Rumor sulla dc per un confronto con i socialisti

Un intervento di Rumor sulla dc per un confronto con i socialisti La prima intervista dopo oltre cinque mesi di silenzio Un intervento di Rumor sulla dc per un confronto con i socialisti "Dialogare non significa ovviamente ancora accordo" - Le condizioni politiche ed economiche - Riconoscimento ad Andreotti di dare un "impulso intelligente e sensibile al governo" che risponde allo "stato di necessità" - Polemica sulla violenza dei fascisti (Nostro servizio particolare) Roma, 4 gennaio. Anche Rumor, dopo cinque mesi di silenzio, torna oggi ad insistere sulla de per un confronto chiarificatore con il psi, alla ricerca d'una possibile intesa di « lungo respiro » su un programma compatibile con le risorse del Paese. Nel sottofondo, è la stessa richiesta fatta ieri da Moro, ma ne differisce per maggior cautela, per alcune condizioni politico-economiche: « Dialogare — precisa — ovviamente non significa ancora accordo ». V'è, inoltre, il riconoscimento ad Andreotti di dare un « impulso intelligente e sensibile » al governo che risponde allo « stato di necessità » per evitare, come sostiene Forlani, vuoti di potere. Rumor, intervistato da Panorama, premette che la situazione italiana, «delicata e seria», richiede coraggio, responsabilità, un programma «razionale», nella compatibilità fra ripresa produttiva e riforme concrete; v'è una richiesta di giustizia, che sale dalla società, specie dai giovani, vanno risolte disfunzioni ancor più acute in una società pluralistica. «Un grande partito come la de che non riuscisse ad interpretare politicamente Questo dato della realtà sarebbe destinato a vincere magari le battaglie, ma a perdere la posta definitiva». Perciò fa appello a tutte le forze democratiche, osservando: «In questo contesto una perdita del psi non può non essere valutata grave». Secondo Rumor, il «vero punto debole della situazione è che stenta il dialogo politico, risulta come mortificato in generale e, in particolare, nei confronti del psi» (Moro parlò di «aridità» nell'intervista a La Stampa). Dopo essersi dichiarato contro le elezioni anticipate Rumor dice di considerare «positive le scelte strategiche ì di autonomia e di collaborazione con la de», compiute dal congresso socialista, giudica la linea economica Giolitti — come La Malfa — «una utile base di discussione» da approfondire, senza interferenze sull'opera dell'attuale gover¬ no. Pone poi le condizioni politiche per il psi: «Autonomia e coesione della maggioranza, responsabile e non ambigua definizione del rapporto con l'opposizione, in particolare col pei che rappresenta uno dei punti di maggiore e legittima sensibilità da parte di ampi strati di opinione; definizione realistica e qualificazione di un programma riformatore e volontà di attuarlo in un quadro di priorità e di effettiva programmazione; impegno di rinnovare il sistema, ovviamente non per scardinarlo, ma per migliorarlo». Le condizioni economiche per superare la crisi sono: «Dare fiducia con scelte politiche chiare, sicuramente democratiche e di lungo respiro»; affrontare la crisi attuale non solo negli aspetti di congiuntura, ma di struttura, con responsabile attenzione di tutti, «anche ma non soltanto dei sindacati» e con una «con¬ sapevole politica di riforme»; infine «una volta scelta la strada, la si percorra, con passo più prudente e più rapido, ma non si vada allo sbando». Rumor polemizza sulla violenza fascista, contro la quale « combattiamo con decisione» e con gli «avventurismi di sinistra» che, diffondendo «irrazionalmente la paura» e caricando problemi gravi di toni apocalittici, favoriscono le reazioni fasciste. L'intervento di Rumor, come quello di Moro, cade a una decina di giorni dalla direzione de, che verrebbe convocata subito dopo il 15 gennaio, data della ripresa parlamentare. L'intervista di Moro di ieri ha soddisfatto socialisti, Granelli e Donat-Cattin (che domani concluderà il convegno giovanile della sua corrente) per il quale «il rilancio del Centro Sinistra è problema che il congresso de non può differire». Nel psdi si compiace Orsello, vicino a Saragat, mentre Preti in una dura dichiarazione accusa Moro di non dire «con fermezza e chiarezza al psi tutto ciò che quel partito deve modificare e correggere», e così facendo, «non serve l'interesse del paese e dà l'impressione di operare manovre polìtiche». Il pli, polemizzando non Moro che attribuisce al pei la funzione di «coscienza critica della maggioranza», afferma in ima nota che «questa tesi dimostra quanto si sia allontanato dalla formula della delimitazione della maggioranza da lui stesso inventata (e dai socialisti, in un primo tempo, accettata)». I liberali riaffermano che il governo Andreotti «ha il suo punto di forza nella compattezza» e nel fatto di non lasciare «né spazio, né libertà di manovra al pei». Lamberto Fumo

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