La neve beffa Varallo a Val d'Isère

La neve beffa Varallo a Val d'Isère Sfiorato un altro clamoroso successo nella Coppa del Mondo La neve beffa Varallo a Val d'Isère L'azzurro, sceso per secondo su una pista molto lenta, appena pressata, ha compiuto un exploit eccezionale Sul finire della gara, le condizioni del fondo sono migliorate e gli austriaci Tritscher e Zwilling ne hanno approfittato per superarlo - I piazzamenti complessivi confermano che la nostra compagine è la più forte (Dal nostro inviato speciale) Val d'Iscrc, 10 dicembre. La discesa libera lia portato alla squadra Italiana nuovi risultati positivi, ma rimane nel- i l'aria la delusione di un succes80 sfumato in extremis. Marcello Varallo aveva già assolto al j rituale delle fotografie per la vittoria, quando sul traguardo sono piombati dalle ultime po- I sizinnl del terzo gruppo di parlenza prima David Zwilling e poi Reinhard Tritscher « la medaglia d'oro si e trasformala in un terzo posto amaro come mai. Marcello ha comunque fornito i Ih miglior prova tecnica con una discesa fantastica su una pista J ancora frenata dalla neve fresca e appena pressata, caduta fino a notte. La miglior dimostrazione 1 viene dalla prova di Duvillard, che partito con il numero uno ha buscato circa cinque secondi 1 senza mai commettere errori di i rilievo. Poi, col due, è toccato a Marcello, quindi agli altri del primo gruppo, che si sono difesi e nulla più. compreso il grande Russi, malgrado la pista ad ogni passaggio si facesse più veloce. Varallo rimaneva in un angolo del grande recinto d'arrivo ad aspettare, ancora un po' scettico, poiché lui è un abbonato alla sfortuna e qualcosa finisce sempre per guastargli Iti gioia del successo. Scendeva Gustavo Thoeni, paradossalmente bravo nella parte alta sui temibili piani, e insufficiente in quella terminale, dove le sue doti di gigantista avrebbero dovuto prevalere. Gustavo rivelava peraltro ima certa mancanza di resistenza, tant'è vero che si scomponeva completamente sulle ultime gobbe prima del traguardo. Anzi faceva parecchi errori, ma era ancora in corsa per un buon piazzamento e Resson, convalescente dalla distorsione alla caviglia, si difendeva onorevolmente. Un brivido per Marcello quando si profilava la .sagoma tozza di Roland Collombin. Le cifre del « Crono-Longines » ruotavano ostinatamente lente, mentre la medaglia d'argento di Sapporo si avvicinava al traguardo. Lo stop faceva tirare un sospiro di sollievo. Tre centesimi rimanevano di margine per l'azzurro, tre ceni tesimi sufficienti ora per sognare il successo ad occhi aperti. Dal secondo gruppo, ogni tanto, si , infilava qualcuno con un bel temI po. a dimostrazione che la pista I — man mano che si puliva dalla i neve più recente — aiutava i concorrenti a realizzare prestazioni eccellenti. Il secondo gruppo finiva con Rolly Thoeni ancora fuori fase e Michele Stefani privo di convinzione e si avviavano le partenze del terao. A questo punto nemmeno la scaramanzia esasperata di Cotelli impediva l'inizio dei festeggiamenti. Marcello, mingherlino com'è appariva minuscolo a fianco del gigantesco Cordin, ma il piacere della vittoria sembrava innalzarlo anche fisicamente al livello del rivale (soltanto dopo si scoprirà che c'era di mezzo la cassetta di un fotografo). In quest'atmosfera festosa si inseriva la discesa di Herbert Plank, uno dei giovani leoni della squadra azzurra: 2'13"49 scan- o o à a e k diva il cronometro per attribuirgli il sesto tempo, immediatamente alle spalle di Bernhard Russi. Ma non c'era tempo di festeggiare Plank che sul traguardo piombava David Zwilling, slalomista e mediocre discesista. Questa volta le cifre rullavano ancora più lente, tanto lente da superare appena 1 due minuti e dodici secondi. Ecco, la solita scalogna aveva sconfitto Marcello di nuovo. Si guardava attentamente l'ordine di partenza e in coda al terzo gruppo si scovava -Reinhard Tritscher, il plurlfratturato austriaco che ha un gran passato di discesista. Con la pista ormai | velocissima Tritscher diventava un avversario pericoloso e infati ti dopo poco confermava tutti t I timori chiudendo con un 2'11"89 che lo piazzava largamente al primo posto. Sembrava uno scherzo maligno, uno scherzo anche di cattivo gusto e ci si guardava l'un l'altro con aria incredula. Varallo era ora al terzo posto, bastava ancora un arrivo favorito dalla neve e dalla pista e anche la più modesta consolazione sarebbe svanita. Ma a questo punto il sole interveniva a « lavorare » la neve e a rompere il fondo nelle curve, dove comparivano i pruni pericolosi scalini, sicché Antonio Enzi doveva accontentarsi del 18" posto; gli restava la soddisfazione del primo nella graduatoria dei tempi parziali relativi alla parte finale: con 37"80 aveva distanziato di 24/100 Collombin e di 42 Tritscher, dimostrando la propria abilità e la non casualità del successo di Montgenevre. Con lui erano sei gli italiani inseriti nei primi venti. Oltre a Varallo, terzo, Plank terminava all'ottavo posto, Anzi al quattordicesimo, Gustavo Thoeni al 16-' (dei suoi rivali di Coppa Haker era 33" e Duvillard 35»), Giuliano Besson al 17". Per essere una giornata sfortunata non era poi andata tanto male, tanto più che con un po' di calma si facevano i conti della classifica combinata e si ritrovavano Plank e Gustavo Thoeni nell'ordine subito alle spalle di Tritscher, Zandeglacomo settimo, Besson nono, Helmuth Schmalzl undicesimo e Rolly Thoeni quindi¬ cesimo. Da Val d'Isère si parte con un verdetto preciso: la squadra italiana è la più forte del mondo. Giorgio Viglino Discesa Ubera: 1. Tritscher (Au) 2'11"89; 2. Zwilling (Au) a 14/100; 3. Varallo (It) a 77/100; 4. Collombin (Svi) a 80/100; 5. Cordin a 1"6; 6. P. M. Cochran (Usa) e Russi (Svi) a 1"13; 8. Plank (It) a l"ti0; 9. Poulsen (Usa) a 1**01; 10. Roux (Svi) a 2"3; 14. Anzi (It) a 2"11; 16. G. Thoeni (II) a 2"49; 17. Besson (It) a 2"67; 18. Enzi (It) a 2"85; 24. Zandegiacomo (It) a 3"49; 27. Stefani (It) a 3"90; 38. R. Thoeni (It) a 6"8; 41. H. Schmalzl (It) a 6"78. Combinata: 1. Tritscher; 2. Plank; 3. G. Thoeni; 4. Pargaetzi (Svi); 5. Hunter (Can); 6. Haker (Nor); 7. Zandeglacomo; 8. Cochran; 9. Besson. Coppa del Mondo: 1. Gros (It) e Tritscher p. 25; 3. Zwilling e Haker 20; 5. Varallo e H. Schmalzl 15; 7. Collombin e Hunter 11; 9. Cordin e Pargaetzi 9. Val d'Isère. Marcello Varallo nella sua fantastica discesa sulla « traditrice » pista francese (Teleloto)

Luoghi citati: Usa, Varallo