Corso, gol capolavoro per la 400ª
Corso, gol capolavoro per la 400ª Corso, gol capolavoro per la 400ª Invernizzi: "Evitata la contestazione, premiato il nostro lavoro" - L'avv. Prisco fa confusione sui record dei nerazzurri - Bellugi, infortunato, assente contro il Setubal (Dal nostro corrispondente) Milano, 10 dicembre. Mariolino Corso per la sua testa voleva un gol e l'ha trovato, Boninsegna cercava di ritornare a galla fra 1 cannonieri e ci è riuscito, Invernizzi si prefiggeva di raggiungere due obiettivi, gioco e gol e ha ragione di essere soddisfatto: insomma per l'Inter oggi il 4 a 0 non significa soltanto vittoria ma anche e soprattutto una rivincita verso tutti quelli che, impietosamente avevano dato addosso al nerazzurri e in particolare al loro allenatore tanto discusso. Un quattro a zero che porta distensione ed euforia in un ambiente che aveva soprattutto bisogno di tranquillità. La Ternana non è squadra di grande valore, è sempre stata in balia dei nerazzurri ma giustificato alfine ci sembra il gaudio dei tifosi nerazzurri anche di quelli che aspettavano al varco Invernizzi per contestarlo. Gli Inter Club avevano comunque provveduto a distribuire volantini pro-Invernlzzi. Il trainer oggi ha parlato poco «Sono contento — ha detto sol¬ tanto Invernizzi — per la vittoria e per la bella prova del mìei ragazzi. Questo successo è la risultanza del lavoro svolto sinora: mi prefiggevo di ottenere due obiettivi, gol e spettacolo, e ci sono riuscito ». Giorno di gloria anche per Corso (400 partite in campionato in maglia nerazzurra) che ha festeggiato, come ieri auspicava con un gol. E trattandosi di Corso non poteva essere che un gol capolavoro, una conclusione beffarda con la palla che batte sul palo e poi finisce in rete: un gol alla Slvorl o se preferite alla Corso. Anche il mancino però è di poche parole: « La Ternana attraverso la persona del suo presidente mt ha premiato con un piatto d'argento. L'Inter invece mi ha offerto i gol e quello spettacolo che è in grado di dare. Anch'io ho segnato una rete e sono quindi particolarmente felice ». Boninsegna invece è esploso quando ormai nemmeno più lui ci credeva: « Che iella ragazzi — attacca Bobo — due pali, due o 1 tre occasioni fallite per un sof¬ fio. Poi finalmente la soddisfazione della doppietta. Peraltro quando la squadra gioca bene come oggi segnare diventa un dovere. Adesso sto bene, la caviglia non mi da più fastidio e quindi spero di continuare sulla buona strada, per l'Inter e per la classifica del cannonieri ». Secondo il vicepresidente Prisco, Boninsegna dopo 11 secando palo colpito avrebbe voluto abbandonare per lo sconforto 11 terreno di gioco ma Bobo nega vivacemente: « Mai pensato una cosa simile ». Prisco comunque ha altre cose da dire: « Tutti hanno giocato benissimo da Vieri a Mazzola a Facchetti che se lo scorso anno ha avuto un calo di forma è soltanto per il contraccolpo psicologico di non essere più convocato in Nazionale. Società e tifosi poi devono essere grati ad Invernizzi massacrato dalle critiche in settimana: il vincitore è lui ». Secondo Prisco poi, anche Burgnich al pari di Corso, vanta quattrocento gare di campionato per non parlare poi di Facchetti che sarebbe arrivato a 442. Il dirigente nerazzurro ha così continuato: « Era meglio forse che superassimo la Ternana soltanto per uno a zero ma che vincessero anche Cagliari e Palermo. L'avevo detto io che costruire a Cagliari uno stadio da settantamila spettatori era una pazzia. Quanto alla Roma cercheremo domenica di non maltrattare il nostro amico Helenlo, vincendo soltanto uno a zero ». Un solo cruccio per 11 clan nerazzurro: l'infortunio occorso a Bellugi. Il terzino che accusa uno stiramento non potrà giocare In Coppa Uefa mercoledì contro 11 Setubal. La sconfìtta è stata presa con filosofìa dagli umbri: « L'Inter è grande — ha detto Viciani —. Non è questione di gioco corto ma di uomini. Loro sono dei marziani rispetto a noi». Per Roberto Tancredi, del resto Incolpevole, un'altra giornataccia: « Da un paio di domeniche prendiamo troppi gol — ammette il portiere — ma non ho nulla da rimproverarmi oggi. Guido Lajolo
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