Parla la minorenne che il giudice autorizza contro il padre alle nozze

Parla la minorenne che il giudice autorizza contro il padre alle nozze Ha denunciato i genitori, le hanno dato ragione Parla la minorenne che il giudiceautorizza contro il padre alle nozze E' contenta per il matrimonio, ma anche dispiaciuta per avere creato "grane" in famiglia - La madre tuona: "E' un sovversivo, ha messo in testa strane idee a mia figlia. Se lo sposa, per noi è cancellata" Il fidanzato è un giovane studente universitario di Bari: ha venticinque anni, la ragazza diciassette (Dal nostro inviato speciale) I Bologna, 19 novembre. Manola Pellegrinotti, la diciassettenne di Bologna, che ha denunciato i genitori alla magistratura e ha ottenuto il permesso di sposare un giovane barese contro la loro volontà, ha incontrato oggi per un'ora, il fidanzato, come stabilito . dal giudice del tribunale dei minorenni: «Un'ora al giorno tutte le domeniche pomeriggio, e due sere la settimana fino a mezzanotte » . In casa c'è tensione. La pubblicità che hanno dato i giornali all'insolito caso non ha certo contribuito a rasserenare gli animi. I genitori, Ubaldo, di 48 anni, guardia carceraria, e Mirella, 38 anni, impiegata — gente alla buona, che conduce una vita decorosa, quasi agiata — erano impreparati a questa ventata di notorietà e ne avrebbero fatto volentieri a meno. Ci ricevono senza entusia- j smo. Il padre, seduto nel ti- ! nello, ha lo sguardo assen-1 te, non ci degna neppure di | una occhiata. Simula un di-1 stacco completo, come se j per lui la partita fosse chiù- sa da un pezzo. Noi restia- rno sulla porta. Ha aperto ' Manola. E' in pantaloni scu- i ri e grosso maglione a girocollo. Ha capelli neri lunghi ed occhi azzurri. Le si legge in faccia il suo carattere volitivo, deciso. Il tribunale dei minorenni, nel decreto j firmato dal giudice Lamber-1 to Sacchetti che l'ha dichiarata «matura», gliene ha dato atto, esortando i geni-1 tori ad accettare la forte personalità della figlia. Adesso la magistratura è in disgrazia, in casa Pellegrinotti. La madre non ne fa mistero, fin dalle prima battute: « Per me è una cosa vergognosa che si permetta ad una ragazzina di 17 anni di fare quel che vuole anche i contro la volontà dei geni- ì lori. Sì, certo, sono convinta che i giudici hanno commesso un errore imperdonabile». « Forse sua figlia non la pensa cosi ». Manoia conferma con una risatina: « Siamo di opinione contrastante su questo argomento ». Poi riprende un'aria contrita, quasi a dimostrare che un po' è contenta e un po' è dispiaciuta: In tal modo, pur combattuta tra due fuochi, è riuscita a tenersi buoni tutti: il fidanzato, che sposerà con il permesso della Procura generale della Corte d'appello, ed i genitori. « Lui » è Ugo Damiani, 25 anni, studente dell'ultimo •■-mn HI TPtrprp nH'TTnivprsi. anno cu mettere alt universi- tà di Bologna e impiegato presso un'agenzia di assicu- razioni. E" di Bari. La ma- dre di Manola l'ha definito : un « marocchino » ed un "lornale l'ha pubblicato Le !domandiamo se è vero che ha usato tale termine, e con un significato dispregiativo: « Si. sì. Ah. lo dica chiaro chiaro, per me è un " marocchino " ». « Eh già, lei ce l'ha con tutti i meridionali a salta su Manola. — E' vero — insistiamo — che ce l'ha con i meridio- nali, signora? — Certo, con tutti, da quando lui mi ha fatto que- sto. — Questo che cosa? — Di portare mia figlia a denunciarmi. — E prima? •w- Prima no. Per me andavano tutti bene, del Nord o del Sud. Non ho mica nulla contro la gente di colore. — Ma perché non può vedere il fidanzato di sua figlia? Non è un delinquente, dopo tutto. — No, non è un delinquente, ci mancherebbe. Ma non mi piace lo stesso, per le sue idee, il suo modo di fare... — Quali idee? ranno. Faceva scioperi scuola. E' un maoista. Studiava qui a Bologna dove i suoi hanno una casa. E' degni di lui. — Ma non è vero, marma, la interrompe Manola e poi una volta vi siele in lontrati. — Si — Metteva in lesta a mia figlia delle idee che non mia gente che sta bene, ma non li abbiamo mai incontrati perché non ci consideriamo ii mn una volta si. ma mollo tempo-fa. Poi busta, Quando Manola ha compili- to 14 anni, si sono fidanza ti. Roba da ragazzi, abbia 'mo pensato, e non ce ne sia mo preoccupati molto. Poi lui è tornato a Bari e ci ha chiesto se qualche giorno al mese poteva venire da noi per l'università e per ve cere Manola. Lo abbiamo ospitato, ma lui ne ha ap¬ profittato. Aveva un brutto carattere, trattava male la nonna, irritato perché l'aveva sempre tra i piedi: che cosa voleva, che lo lascias- Simo solo con la ragazza? Si faceva lavare le camicie da me e intanto metteva in testa a mia figlia quelle idee che non mi andavano. Lei era c0Sl giovane che si be- veva tutto. Poi abbiamo litigato. — Perché — A'on è una cosa che I può interessarle. L'ho man- j dato via di casa ed ho proi- J bito a Manola di vederlo, Parla in prima persona e j s'intuisce che chi decide e , comanda in casa deve esse re lei. « Lui scriveva ed io intercettavo le lettere. Parlava male di noi, diceva anche che eravamo fascisti ». Ormai erano finiti per la china dell'incomprensione e delle ripicche. I genitori strappavano a Manola le fotografie, la controllavano. E questo proprio a lei, con quelle sue idee da ragazza emancipata e moderna, assetata di libertà; la facevano incaponire sempre di più. Ha fatto lo sciopero della fame, le ha buscate, è finita da un neurologo perché credevano che fosse diventata isterica. Il medico ha detto che era sana e che — consiglio abbastanza opinabile — semmai «potevano convincerla con il bastone ». Manola allora è andata dritta al tribunale minorile. Le hanno dato ragione ed il permesso di incontrare il fidanzato, ma la vittoria è durata poco: due mesi dopo i genitori ottenevano dalla corte d'appello, che il decreto fosse cancellato per vizio di forma. Manola si è r!-'olta allora alla Procura. Generale per ottenere l'autorizzazione al matrimonio. Interrogati genitori, ragazza e fidanzato, la Procura ha deciso che Manola è matura e può sposarsi. « Se si sposa adesso, per noi è cancellata — dice sua madre. — Per lei abbiamo fatto tanti sacrifici, l'abbia mo allevata come una prin- bene in testa che non mi sposo per farvi rabbia, ma solo perché questo è l'unico modo che mi è consen tìto per stare con il mio ra- Marie Bariona gozzo » cipessa ed è così che ci ripaga. Sono certo che finirà male ». « E se invece fossi felice dovreste ricredervi, se mi volete bene — interviene Manola. — E se finirà ma- le ci separeremo. Mettetevi I

Persone citate: Marie Bariona, Pellegrinotti, Sacchetti, Ugo Damiani

Luoghi citati: Bari, Bologna, Manola