Si uccide nel garage dopo il licenziamento
Si uccide nel garage dopo il licenziamento Asfissiato col gas di scarico Si uccide nel garage dopo il licenziamento Un operaio di Vigevano - Aveva 48 anni - Trovato dalla figlia nell'auto (Dal nostro corrispondente) Vigevano, lunedì mattina. (g. r.) L'operaio Rosario Agnoletto, di 48 armi, abitante in corso Milano 32, a Vigevano, si è tolto la vita in un momento di sconforto, dopo avere ritirato la lettera di licenziamento presso la ditta ove era impiegato, la « Peuge-Gomma », al termine del suo turno di lavoro. L'uomo ieri mattina aveva annunciato al padre che era stato licenziato e il congiunto lo aveva rincuorato. L'Agnoletto, secondo quanto è stato accertato dagli agenti, dopo aver parlato con il padre, uscì di casa. La moglie e la figlia Luisa, di 13 anni (l'altra figlia maggiore, è sposata da tempo e madre di un bambino), preoccupate per il suo ritardo nel rincasare iniziavano le ricerche. La macabra scoperta è stata fatta al mattino dalla ragazza. Scesa nel cortile di casa, raggiungeva il garage antistante e, spalancata la porta, rinveniva il padre seduto nella sua utilitaria, esanime: l'uomo era seduto al posto di guida, con il capo reclinato sullo schienale e il viso in parte coperto dal bavero del cappotto. Era morto per asfissia da ossido di carbonio: si era ucciso saturando il locale con i gas di scarico del motore. Sul posto, per le constatazioni di legge, sono intervenuti il procuratore della Repubblica, dott. Francesco Cutuli, e il medico, dott. Guido Veneroni, il quale ha fatto risalire la morte dell'operaio a qualche ora prima del rinvenimento. L'Agnoletto, prima di essere assunto dalla « PeugeGomma », aveva svolto altre attività: dapprima quella di impiegato postale; era stato, però, sospeso dal lavoro qualche hanno fa in quanto ritenuto responsabile di alcune irregolarità amministrative. Genova: in una gioielleria « spaccata » di tre milioni Genova, lunedì mattina. (g.a.) Una «spaccata» è stata compiuta la scorsa notte in una gioielleria di Nervi. Quattro giovani, giunti in via Oberdan a bordo di una Fulvia e di un'Alfa 1750, hanno aperto con una cesoia la saracinesca. Poi, a colpi di palanchino, hanno sfondato il cristallo « infrangibile » della vetrina e sono fuggiti con orologi per un valore di tre milioni. Gli abitanti di un appartamento soprastante, svegliati nel sonno dal rumore dei colpi, hanno avvertito i carabinieri, ma i ladri hanno fatto in tempo a fuggire.
Persone citate: Agnoletto, Francesco Cutuli, Guido Veneroni, Rosario Agnoletto
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