Le pagelle di Arpino su Torino-Juventus

Le pagelle di Arpino su Torino-Juventus Le pagelle di Arpino su Torino-Juventus Torino Castellini : il giaguaro ai è imposto su vari cross con voli acrobatici da autentico ed ispirato clown. Gli sfugge di presa un solo bolide di Marchetti, al 25', opera una deviazione magistrale dieci minuti dopo. Sul gol di Anastasi non può neppure muoversi, visto che tutta la difesa granata rimane di ghiaccio. Atteggiamenti da « cattivo » ma una sicurezza che vale 8. Lombardo : « spegne » Anastasi (orfano di Bettega) nel primo tempo, se lo lascia sfuggite solo una volta (ed e il gol bianconero) nel secondo. E' un ragazzino ritagliato nel legno, sicuro c capace di addentare chiunque. Merita un bel 7. Fossati: gioca su Causio c dovrebbe uscirne frastornato, invece anticipa c « torca » il barone lino a disanimarlo. Su una sua fuga, che appunto Causio non ferma, opera il cross del primo gol granata. Tenta un tiro da lontano nella ripresa, è vivo e si muove nella barriera costruita perfettamente da Giagnoni. Eccogli un 7. Zecchini : non perde palla, opera col suo sinistro come Sandokan con la scimitarra. Ha un piede solo? Sì, ma sa spostarsi c usarlo come se contasse per tre. C'è chi nasce con una « voglia » di fragola, e chi con una « voglia » di libero, quale lui c. Merita un abbondante 8. Mozzini : dov'era Bobby-gol? La cattiva forma di Bettega ha consentito al difensore granata una partita pulitissima. Sembrava Fischer contro Spassky, sovrastava ogni mossa avversaria, anticipando persino di testa. Si conquista un 7. » j t quando è derby non è Berna, Agroppi : c ji baffuto centrocampista granata, muovendosi a suo agio, imposta, effettua disimpegni, recupera c appoggia con commovente continuità e intelligente visione. Al 10' della ripresa lo slancio lo porta ad una rovesciata su Capello: per fortuna coglie il pallone, e non la testa del bianconero, che volerebbe via. Unico neo in una gara arrischiata ma tatticamente egregia. Che gli vale un 8. r» i' t se la vede con Marchetti, che Rampanti. 5 jn giornata rabbiosa. Esegue migliaia di corse su e giù, con allunghi, spostamenti sulle fasce dell'ala destra e gran lavoro di cucina a centrocampo. Due pallonetti un po' pretenziosi nella ripresa: il primo è troppo alto, il secondo spiove tra le mani di Zoff. Ottime triangolazioni con Bui c Pulici, che gli valgono un 7. V " '. si muove ora su Furino ora su Carerrini. pCi]0 (nei|a ripresa lascia più spazio a « Cuccù », arretrando a sostegno di una trincea, fittissima c ordinata). Becca una legnata da Marchetti al 27', ma resuscita come solo lui sa e può, continuando a sgobbare. Il derby è la sua degna giungla, e gli dona un 7. Bui: lento c maestoso, con tocchi sapienti nel beffare l'avversario, un certo Morini « Tarzan » o «Fratello Branca» che spesso deve cedergli l'onore del duello. Tocchi e scambi e mosse quasi ironiche nel triangolo stretto con Pulici e Rampanti. Ripiega anche a difendere. Alla faccia del convalescente! Eccogli il suo 7. Privali! ' tlua'c'ie h'foso l'avrà visto appeV-rlVeUl - na, ma Haller non se lo è mai tolto di dosso. Il tedesco veniva marcato anche quando andava a battere un corner. La squadra Io vuole perché ne conosce le misure e il passo. E' stato un magnifico portatore d'acqua, un gregario da cento chilometri. Se non gli si dà un 7 stavolta... Pulir! - 7 e 18 sono H suo ambo, come dìrUlICl. cono j minuti in cui mette a segno i due gol. Il primo c una staffilata bassa che trafigge ZolT, il secondo un pallonetto teso che supera il portiere juventino, e deriva da uno scatto in cui Paolino fa secchi Spinosi c Salvadore. Deve aver pensato come Alleluia, ultimo eroe degli spaghetti-western: « Il derby tiva stretto, amigo, e arrivato Paolino ». Magnifici colpi di puro c talcntuoso istinto, mira adeguata, voglia da puledro indomabile. E così il campionato ritrova il « piccolo Riva », come pareva Pulici anni fa. Oggi i palloni li lavora c li piazza dentro, fiondandoli da ogni parte. Nessuno può levargli un 8. l'arbitro Dedichiamogli subilo un motto da 007: «Vivi c lascia morire». Una prestazione farinosa e via via sgretolantesi come pasta frolla. Si deve al senso di responsabilità dei giocatori se la partila non ha preso una brutta piega. Tollera fallacci da espulsione (da parte di Marchetti al 27', da parte di Morini all'80') olire a cariche troppo vigorose di cui fanno le spese, nella ripresa, Agroppi, Bui, Haller e Anastasi. Lo si considera arbitro restio a concedere rigori. Benissimo, dobbiamo essere rigorosi noi nei suoi riguardi, consigliandolo di operare nel calcio femminile. Per puri motivi di cortesia non appioppiamo al signor Monti lo zero che si merita, ma solo un esemplare 3. Zoff: Spinosi : luventus grandi discussioni sul portiere azzurro e bianconero. Era uscito troppo sul primo gol? Doveva star fermo su l'alici che avanzava per il secondo? Certo gli c sfuggita una palla in presa al 44', e a cinque minuti dalia fine esce in scivolala arditissima per « chiudere » ancora Pulici che potrebbe piazzare la terza botta a rete. Non mi sembra che demeriti il 6. ha giocato meglio Su Pulici clic su Chiarugi milanista. Ma quanta sofferenza! Anticipa bene l'ala granata di testa un paio di volte, ma se la lascia sfuggire negli « affondi » decisivi. E' una mattonella che non trova il suo giusto cemento nella difesa juventina, troppo spesso allegra, con pecche di disinvoltura e improvvise pause. Mi dispiace dovergli dare un 5. è carico di rabbia e di salute ormai recuperata. Al 25' spara un colpo di mortaio che Castellini para in due tempi. Ma due minuti dopo commette un fallo da espulsione su Ferrini, anche se provocato. E' vivo e quindi cattivo, come Io si vuole nel suo ruolo. Ma può controllarsi meglio. Gli diamo un 6. spinge a tutta birra, e Vycpalek non l'imbrocca certo sostituendolo nella ripresa. Se la vede con Ferrini, ma quasi senza incrociare i rispettivi pugnali. Al 40', dopo una serie di dribbling un po' insi- Marchetti: Furino : Haller: stili lascia partire un tiro-cross che Castellini blocca torcendosi come un « diavolo volante » del trapezio. Esce c la (uve non ne guadagni!. Si merita un 7, non solo per la gran volontà. M f'nì « nlas,mo sempre, anche quando delVlOrim . vc subjrc, Ma |0 sj vede anche effettuale una bella fuga terminata con cross preciso per le « punte » bianconere. Appoggia appena può, anche se osa raramente staccarsi troppo da Bui. Ma perde la sua patente di «gentleman duro» al 35' della ripresa: urlato male da Rampanti gli appioppa un gancio sinistro degno di Monzon. Il soave Monti dovrebbe espellerlo, anziché predicare. Malgrado questo fattaccio, il biondo vale sempre il suo ottimo 6. oli . " avanza con qualche impaccio, oaivaaore . rimane soverchiato certe volte dagli scambi velocissimi delle « punte » granata. Si dà a un lavoro di rifornimento non sempre felice, a dimostrazione che l'intero « pacchetto » bianconero in retrovia ha bisogno di registrarsi. Litiga pure con Castellini nella ripresa, dopo un'ammucchiata generale intorno al portiere granata. Tempi duri per i vecchi vampiri, anche se gli diamo solo 5. gira e lenta qualche slalom con francobollo-Crivelli appiccicato addosso. Non giocherà a Magdeburgo ma anche il derby non lo ispira troppo. Rifinisce con rapidità per Anastasi nell'occasione del gol bianconero. La diligenza del suo marcatore finisce per spegnere il genio teutonico del vecchio Helmut, che si appropria solo di un 5. Palici - lcnla a'cum allunghi da par suo, CaUSIO. ma possati lo controlla quasi in « souplesse » e gli va addirittura via per ispirare il primo gol granata. A poco a poco si spegne e nemmeno l'entrata del suo alleato « Cuccù » riesce a rianimarlo. Alcuni tocchi alla cieca (al 13' della ripresa, con una mezza rovesciata, alta sulla traversa del Torino) e corse che si perdevano nel nulla. Peccato, non merita più di 5. se Bettega funziona al rallentatore, anche lui non può far molto. Subisce qualche botta, cerca di defilarsi all'ala, batte con il destro in gol, quasi da fermo, nella ripresa, ma altri tiri li spedisce ai lati dei pali granata. Tuttavia è l'unico che si provi in un'azione. La sconfitta del derby non è colpa sua e non gli toglie un 6. P n Un ' s' ll0va a dover rifornire « punlapeilO . (C » assai ben marcate, quindi rallenta il gioco (forse un po' troppo) per trovare varchi utili. Sospinge i suoi in avanti, ma al piccolo trotto, senza lesinare neppure qualche cattiveria. Su alcuni tiri piazzati compie manfrine davanti alla barriera prima di tirare, e così perde solo tempo. La trincea adottata da Giagnoni ha finito per risucchiare e insabbiare anche lui. Non sarebbe onesto né utile per lui dargli più di 5. R Ha » pressato in arca, al terzo minuto Denega . calcia via un pallone anziché appoggiarlo all'indictro secondo le intenzioni. Non si eleva da terra, tanto che tutti stupiscono nel vedere il suo avversario diretto. Mozzini, anticiparlo di testa sette volte su otto. E' in ritardo di forma, e quindi non può dialogare con Anastasi secondo il loro costume comune. Bisogna far coraggio a Bobby-gol e spronarlo, magari con questo 5. CìirmrpAAu ' cntra ne^a r'Presa- e deve lUCCUreaaU . spingere come già fece Furino. Ma i granata, arroccatissimi, attendono i bianconeri in zona e li bloccano sulla linea d'area come su un bastione di Forte Alamo. Tenta alcuni allunghi, ma senza la perentorietà dimostrata in altre occasioni. E' l'unico polmone valido, e se Vycpalek avesse rinunziato ad Haller come Giagnoni è stato costretto a rinunziare a Sala, forse la coppia « Cuccù «-Furino avrebbe reso di più. Lo aspetta il Magdeburgo per una pronta rivincita, anche se nella sua frazione di derby merita un onesto 6. Anastasi : Tempestiva uscita di Castellini (Moisio)

Luoghi citati: Arpino, Berna, Magdeburgo, Torino