L'amante della moglie di Peppino di Capri ucciso a rivoltellate in un agguato a Roma

L'amante della moglie di Peppino di Capri ucciso a rivoltellate in un agguato a Roma Il delitto è forse un regolamento di conti tra gente della "mala,, L'amante della moglie di Peppino di Capri ucciso a rivoltellate in un agguato a Roma E' Carlo Faiella, 32 anni, implicato nella "guerra" per i nights club - Il cadavere trovato in una Citroen parcheggiata in un viale deserto - L'assassino ha colpito la vittima alle spalle, con tre colpi - Arrestato per favoreggiamento un amico dell'ucciso e proprietario della vettura - La polizia cerca l'ex indossatrice Roberta, moglie separata del cantante: è una "testimone importante" (Nostro servizio particolare) Roma, 30 dicembre. Con tre colpi di pistola esplosi a bruciapelo a bordo di una « Citroen » verde è stato ucciso questa notte a Roma, nel quartiere Parioli, Carlo Faiella, 32 anni, un bel¬ l'uomo, implicato nella «guerra» per i nights clubs. Le indagini sono dirette dalla squadra mobile, che tra i «testimoni importanti» ricerca la moglie separata del cantante Peppino di Capri, l'ex indossatrice Roberta, legata senti¬ mentalmente al bandito ucciso. Il cadavere è stato scoperto poco dopo l'una da una pattuglia di polizia in servizio di vigilanza. I fari accesi e la radio a gran volume della « Citroen » DS 19 apparen- temente vuota, -parcheggiata in viale Pilsudsky, nel tratto isolato che costeggia il parco di Villa Glori, hanno attratto l'attenzione degli agenti. Cario Faiella, al posto di guida, era caduto in un agguato. Un proiettile esploso dal sedile posteriore lo aveva raggiunto alla schiena, dopo aver forato la spalliera della poltrona. Un secondo colpo gli aveva attraversato la spalla; il terzo lo aveva finito, penetrando nella nuca. Subito dopo la scoperta del cadavere, gli inquirenti avevano ritenuto di essere di fronte al corpo di Ernesto Tiotallevi, amico della vittima e proprietario della vettura. Ernesto Diot&llevi si è presentato- stamane ai funzionari di polizia e a tarda sera è stato arrestato per favoreggiamento. Lo accompagnava l'avvocato Claudio Isgrò, che ha assistito al suo interrogatorio fino a tarda notte. Gli inquirenti sembrano convinti che egli conosca i mandanti e gli esecutori del crimine, che preferisca tacere, forse per paura. L'amico di Faiella, secondo quanto si è appreso, sarebbe incorso in numerose contraddizioni durante l'interrogatorio. Avrebbe detto di essersi trattenuto ieri fino a mezzanotte in un bar di piazza Euclide, a poche centinaia di metri da viale Pilsudsky dove è stato compiuto l'omicidio. Secondo alcune testimonianze raccolte dalla squadra mobile, egli avrebbe lasciato il bar prima delle 23,30: l'omicidio sarebbe stato compiuto mezz'ora più tardi. « Nell'ambiente frequentato dal Fajella e dal Diotallevi — aveva detto in mattinata il capo della squadra mobile D'Alessandro — troveremo il bandolo della matassa per risolvere il delitto ». Le indagini proseguono nel più assoluto riserbo. Gli inquirenti sono convinti che Ernesto Diotalevi sappia con chi Carlo Faiella ieri notte dovesse incontrarsi. La vittima, che per un singolare caso di omonimia aveva lo stesso cognome di Peppino di Capri, e Roberta Stoppa, moglie del cantante, furono arrestati assieme nel giugno dell'anno scorso a Milano. L'uomo era ricercato dalla polizia per una sparato-' ria in un night club romano, il « Carrousel », in via Emilia. Agli agenti che avevano trovato Faiella nel suo appartamento milanese, Roberta dapprima negò di conoscere il giovane, poi finì con l'ammettere d'avere una relazione con lui: « Anzi di amarlo, perché è un bravo ragazzo e non ha commesso nulla di male ». La polizia sapeva da tempo che Carlo Faiella e Roberta Stoppa erano legati e che la nascita di un bambino alla moglie del cantante non aveva indebolito la loro unione. Lo «Splash Down», il night milanese di Roberta era sotto controllo da mesi, da quando Joe Adonis, boss di « Cosa nostra » lo aveva scelto per farne la base dei suoi traffici. Carlo Faiella era stato visto più volte entrare allo « Splash » e la moglie di Peppino di Capri non aveva saputo giustificare la pistola calibro 9 trovata nel suo alloggio. L'ex indossatrice, accusa¬ ta di favoreggiamento, restò in prigióne una settimana soltanto: la libertà provvisoria intervenne a tirarla fuori dal carcere. Per Carlo Faiella la libertà provvisori* si fece attendere più a lungo, fino all'estate scorsa, quando gli fu concessa, con l'ordine però di non soggiornare a Roma e a Milano. Ma egli, chiamato dai suoi « affari », era tornato nella Capitale, forse deciso a farsi strada. Per gli inquirenti romani la sua eliminazione va inquadrata nel « regolamento di conti tra gente di malavita »; c'è però chi osserva che la sua morte potrebbe essere in qualche modo connessa all'assassino di Sergio Maccarelli, e alla catena di crimini che il delitto di Tormarancia ha scatenato a Roma. Francesco Santini Carlo Faiella

Luoghi citati: Milano, Roma