Lucia Poli: le fiabe con affetto e ironia

Lucia Poli: le fiabe con affetto e ironia Il Basile in scena al Teatro Gobetti Lucia Poli: le fiabe con affetto e ironia Mentre il gran libro del Boccaccio viene saccheggiato dal cinema sexy e dal teatro delle poppe in bandiera, il suo epigono secentesco, di Giovan Battista Basile, si rivolge, con qualche sottile perfidia, al pubblico dei ragazzi. Le novelle del «Pentamerone », presentato dall'autore napoletano come Lo cunlo de li cunti ovvero Lo trattenimiento de peccirille trovano la via della scena al Teatro Gobetti, con la compagnia di Lucia Poli, sorella minore di Paolo. Di dissacrazione in dissacrazione, la famiglia Poli sembra essere arrivata, in apparenza, a colpire le radibi della fiaba: ma Lucia lo fa con un sottinteso affetto, che tempera il sarcasmo con il sorriso, e strizza l'occhio soltanto verso lo spettatore più avveduto. Il pubblico dei piccoli nemmeno lo avverte; mentre quello degli adulti sembra poter meglio accettare l'armamentario di queste favole secentesche, con il loro fiorito linguaggio barocco, attraverso il riscatto dell'ironia. Ne risulta uno spettacolo a due piani, che chiede due chiavi di lettura. Alla ribalta, i fatti miracolistici, le storie di fate e di orchi, di fanciulle messe a bollire nelle pentole e di gatti trasformati in principesse, che colpiscono l'infanzia. Sullo sfondo, il rovesciamento dello spunto romanzesco, con l'accentuazione dell'innaturale, dell'orrido, dello stravagante, per trarne forti esiti espressivi, in una ricorrente accentua¬ zione del colore. La festa visiva è notevole, soprattutto per ' la distribuzione accorta della materia cromatica (costumi, fondalini, gesti); e anche se la recitazione si slaccia in qualche punto, per varie cadute di ritmo, si può gustare l'impegno con cui Lucia Poli trascina i suoi attori nel gioco scendendo più volte in platea. Accanto alla protagonista, vivacissima, si segnalano Ugo Adinolfi, Roberto Benigni, Lina Bernardi, Remo Foglino, Jole Silvani. La regìa, attenta, è di Wilda Ciurlo, le scene di Aldo Buti. g. c.