Il ritorno di Ulisse alla Piccola Scala

Il ritorno di Ulisse alla Piccola Scala L'opera di Monteverdi Il ritorno di Ulisse alla Piccola Scala Lo spettacolo presentato dal musicologo viennese Nicolaus Harnoncourt (Nostro servizio particolare) Milano, 28 dicembre. La Piccola Scala ha inaugurato stasera la sua stagione con ' la penultima opera di Claudio Monteverdi: «Il ritorno di Ulisse in patria», ma in una versione sensibilmente diversa da quella approntata da Luigi Dallapiccola per il Maggio Fiorentino del '42, e poi spesso ripresa nei teatri italiani, Scala compresa. La versione ora proposta dalla Piccola Scala, e presentata lo scorso anno alle «Wiener Festwoehen» dal musicologo Ni colaus Harnoncourt segue criteri di fedeltà filologica e di ricostruzione storiografica mentre . Dallapiccola per e , . sua esplicita dichiarazione aveva «miralo soprattutto a rendere praticamente eseguibile un capolavoro». Negli spettacoli viennesi, e nella incisione fonografica, Harnoncourt s'era avvalso del suo Conetus Musicus, un complesso specializzato nell'esecuzione di musiche anti che con strumenti d'epoca. Stasera, pur recando con sé alcuni strumentisti, dal cembalo all'organo al liuto, per l'accompagnamento dei recitativi, è ricorso ad elementi dell'orchestra scaligera, non sempre ottenendo un'omogenea chiarezza nella concertazione strumentale. Le notevoli dimensioni dello spartito lo hanno inoltre indotto ad alcu ni tagli rispetto all'integrale edizione viennese, quali la soppressione dell'intero prologo e dei cori; confermando cosi la validità dei criteri realistici che avevano guidato la bella versione di Dallapiccola. Nuovo per il pubblico della Piccola Scala risultava il personaggio del mendicante Irò, soppresso nell'edizione che il teatro milanese presentò nel 1964: singolarissimo personaggio, tra paradossale e rottesco, stasera realizzato con grande bravura dal tenore Augusto Pedroni. Nuovo era anche il fresco personaggio di Melanto, ben affidato al soprano Margherita Baker Genovesi, il cui nome già figurava sulla locandina viennese accanto a quello del mezzo soprano Norma Lerer, ammirata Penelope. Un positivo, apprezzabile contributo recavano, per voce e stile, gli altri interpreti tutti. Tra i principali, il protagonista Angelo Romero, Elena Zilio, (Minerva), Carlo Meliciani (Eumete), Ernesto Gavazzi (Telemaco), e ancora il Ile Angelis, il Luccardi, il Pigiucci, il Gul lino, il Trotta, il Gaifa, la Verri, la Ramella. Non meno pregevoli gli aspetti visivi dello spettacolo: per il signorile gusto ' delle semplici e stilizzate scene di Ulisse Santicchi, pei* la composta nobiltà della recitazione, ben governata dal regista Giulio Chazalettes, e per le mrFsG misurate movenze della coreografia di Geoffrey Galley. Festose e cordialmente espansive le accoglienze. g. pi. *

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