Il campione è canavesano di Ugo Buzzolan

Il campione è canavesano UN GIOVANE DI CIRIÈ SPODESTA GILLO Il campione è canavesano Domenico Giacomino, 29 anni, correttore di bozze in una editrice torinese, si è imposto al Rischiatutto vincendo 5 milioni - Esperto in geografia, conosce dieci lingue Ma questo Bongiorno è nato con la camicia! Una fortuna grossa così! Dunque: campionissimo era il dottorino Cillo, ma da qualche settimana era un campionissimo — come dire? — appannato, incerto, vincitore di somme alquanto modeste (puah, cos'è un milione?). E i fedelissimi del Rischiatutto mica erano contenti! Assolutamente no! Un patito del quiz ci aveva dichiarato giovedì scorso: «O il Cillo sta in sella bene, trionfalmente, o preferiamo vederlo nella polvere! Di campioni simili noi non sappiamo che farcene! ». Sì, i patiti del quiz sono fatti così: o uno guadagna i milioni a palate, altrimenti via, via. aria, camminare! E', in fondo, un pubblico feroce, da corrida. Comunque ieri sera tutto è andato a posto, nel mìgliore possibile dei modi... no, una soluzione più brillante non c'era... neanche si fossero messi a tavolino a studiarla... Il Cillo è caduto, ma — onore a lui! — è caduto in piedi, da campione, con un bel raddoppio da un milione e 660 mila lire, ed è uscito dall'arena a testa alta, riverito e applaudito, e soprattutto con un totale di ventisette milioni in tasca, cifra che fa sicuramente dimenticare l'amarezza della sconfitta. Sgombriamo il campo dall'altro concorrente, Alfonso Milosa, ingegnere, battagliero e polemico, ha raddoppiato pure lui, un minuscolo gruz' zolo, ma è rimasto sempre al palo o press'a poco. Ed ecco giungiamo all'eroe della serata, all'uomo della Provvidenza nel senso che è intervenuto al momento giusto per fare un formidabile regalo di fine d'anno al Mike: sollevare dal cadreghino un campionissimo stanco e issarsi in trono con una vincita sonante di cinque milioni e 360 mila lire... Alludiamo a colui che già chiamano « il mago di Ciriè », Domenico Giacomino Piovano! Quando è comparso, pareva un ingenuo sorridente fanciullone capitato lì solo per trastullarsi. All'anima del fanciullone! Viaggiatore, poliglotta... E' partito in quarta e buona sera, chi l'ha più visto? Il dottorino Cillo gli arrancava coraggiosamente dietro, ma con Domenico Giacomino, niente da fare! Non sbagliava un colpo: e poi. sempre tranquillo, prudente, oculato... Forse un momentino di tensione l'ha avuto anche lui in cabina quando si trattava di rispondere alle quattro domande conclusive. Ma è stato proprio un attimo, opportuno del resto per creare un minimo di suspense... Indi, flemmatico e sicuro, il Domenico Giacomino ha fatto quattro centri. Gongolante Bongiorno: ha acchiappato un campione e un personaggio, per parecchie settimane conta di non lasciarselo scappare... * * In alternativa al Rischiatutto, la prima delle due puntate di un romanzo sceneggiato francese, Il giglio nella valle, fratto da Balzaci una produzione francese corretta, di quelle trasmissioni di cui non si può parlare né bene né male: c'è una storia romantica, ci sono degli attori in costume che recitano senza infamia e senza lode, c'è una regìa equilibrata, professionalmente proba (di quel Marcel Gravenne, di cui abbiamo appena visto la diligente, grigia e non trascinante Educazione sentimentale;. Si potrebbe, se ne valesse la pena, rimettere in ballo la solita questione di cosa succede quando si riduce un'opera letteraria. Ma qui, veramente, non ne vale la pena. Intendiamoci, sempre di Baizac si tratta, ma non è il grande Balzac, tutt'altro. Il fatidico grido « tradimento! » sarebbe per lo meno esagerato. Piuttosto occupiamoci di una strana cosa trasmessa in seconda battuta. Terra promessa, regìa di Paolo Gazzara. E' un film-reportage in due tempi (il secondo tempo lo vedremo la settimana prossima) che narra la preparazione del viaggio e la tournée in America dei pupi siciliani di Pino Pasqualino, fratello dello scrittore e filosofo Fortunato: il quale ha scritto il soggetto e la sceneggiatura, e figura anche come attore assieme al fratello (ma nel film i Pasqualino si chiamano Biancavilla). Lo scopo della tournée è preciso: rappresentare negli Stati Uniti lo spettacolo Mose e il Faraone e andare alla ricerca di una platea che accolga il messaggio con amore e comprensione. Questo primo tempo è la cronaca della chiamata in America, la «terra promessa», e della traversata sulla «Ratfaello»: una cronaca minuziosa, affettuosa, non priva di annotazioni gustose, ma francamente troppo lenta e prolissa, con molti indugi, molte chiacchiere, molte sentenze (in cui s'è prodigato il filosofo Fortunato, agitando le mattone senza tregua I. E dopo un'ora eravamo solo in vista di New York, prima ancora dello sbarco... Non e un atto di presunzione sup poteuncocuquinpipezaunleledideGzitud porre di poter attirare l'ai-1 tenzione dello spettatore con un racconto così privato e così tirato per le lunghe? Sicuramente la seconda parte, quella delle rappresentazioni in giro per l'America, sarà più stimolante e viva. Ma perché, allora, non sintetizzare e fare una trasmissione unica? Perché voler ottenere le due puntate a tutti i costi? Stasera sul secondo canale una divertente commedia di Carlo Goldoni, La famiglia dell'antiquario, protagonista Gianrico Tedeschi: Sul « nazionale » il settimanale di attualità Stasera e la rassegna di voci nuove rossiniane. Ugo Buzzolan

Luoghi citati: America, Balzaci, Biancavilla, Ciriè, New York, Stati Uniti