Due estrosi pianisti per Chopin
Due estrosi pianisti per Chopin NOVITÀ DISCOGRAFICHE, CLASSICHE E LEGGERE Due estrosi pianisti per Chopin I preludi con Christoph Eschcnbach, "Lcs grandes valses" con Milosz Maghi - Teresa Bcrganza in un recital di musiche spagnole - La "Piota" con Roberto Balocco e Silvana Lombardo Due dischi dedicati a Chopin. Due pianisti, estrosi entrambi, ma di scuole diverse, con un diverso modo di leggere Chopin e di interpretarlo. Il primo è affidato a Christoph Eschenbach, pianista tedesco che avevamo ammirato di recente per le sue Sonate di Bach. Nel disco che segnaliamo oggi (Deutesche Grammophon 2530 231), Eschenbach suona i preludi di Chopin: i 24 preludi dell'op. 28, il preludio in do diesis minore op. 45 e quello in la bemolle maggiore, opera postuma. In que¬ st'ultima, bellissima pagina chopiniana, Eschenbach rivela con pienezza il suo talento e le sue capacità tecniche. L'altro disco (Decca 7606) ha per interprete un pianista e compositore polacco, Milosz Magin, il quale suona i valzer di Chopin. Magin è un musicista dalla forte personalità, il suo secondo mestiere (di compositore) gli consente una notevole scioltezza nell'affrontare il pianoforte, cosicché lo strumento, sotto le sue abili mani, diviene parte integrante di una Visio- da circo equestre, sa creare un'atmosfera da picxola osteria, ma ogni tanto la fa esplodere in un'autentica prova di folklore. Il disco è stato realizzato dalla Cetra (LPP202). Riccardo Landau ne più ampia anche se meno personale, più cerebrale e meno intuitiva di quanto si percepisce per esempio nel pianismo di Eschenbach. Magin interpreta in questo disco quattordici dei diciotto valzer di Chopin. Tra que' li La grande valse brillante. Op. 18, La grande valse. Op. 42, il bellissimo valzer Op. 14, postumo. Mentre Eschenbach è riuscito a trasmettere un'intensità emotiva e un rigore interpretativo assai equilibrato attraverso tutto il disco, Magin ci costringe a un po' di «altalena». Nelle Grandes valses ci costringe a subire un'esuberanza del pianismo ottocentesco, magnifico sì, ma alquanto tedioso; nell'opera postuma è di un'essenzialità esemplare; nei due bellissimi valzer dell'Op. 69 decade di nuovo, per essere I ancora raffinato e scarno j nell'Op. 34 e nell'Op. 70. Un disco interessante, ma disuguale. * * Di Teresa Berganza si è parlato di recente in questa rubrica. Ma ecco ancora un suo disco, affascinante e interamente dominato dalla irruente personalità della cantante spagnola. E' intitolato «Recital di musiche spagnole ! Pdi Teresa Berganza» (Decca | Sdd 324); contiene una serie di canzoni, molte pressoché sconosciute, ma una più bella dell'altra. Si va dalle famose «Sette canzoni popolari spagnole di Manuel De Falla» alle «Otto canzoni basche» del padre Donostia, un vero e proprio gioiello. Na seira an piola è il titolo di un disco delizioso (e non soltanto per chi capisce il dialetto torinese); un disco in cui la parte del leone spetta a Roberto Balocco, autore degli arrangiamenti musicali di vecchie canzoni popolari, cantante e chitarrista. A differenza di altri dischi del genere, curati nel passato dallo stesso Balocco, egli si fa accompagnare ogni tanto da una voce femminile, Silvana Lombardo, e da un coro, da una atmosfera che rafforza l'« aria » particolare di una vecchia « piola ». Il curatore della copertina del disco (Piergiorgio Balocco, che ha curato anche i testi) ha trovato una vecchia fotografia di « piola », affascinante non meno delle canzoni. I vari motivi interpolati da recitativi, da grida del pubblico, da commenti spesso scanzonati, sono uno più divertente "dell'altro. Basti pensare al testo (e al modo come Balocco la canta) di Tota Cóstanssa o a Le rivame mia fómna, piccoli capolavori di humour (nei testi) e di abilità musicale dell'arrangiatore. Ma non è da meno Cichina dal balón o Quund fera giovo. E' ovvio che nelle canzoni serpeggia quel tanto di scurrile, ingrediente d'obbligo di una «piola », ma propinalo con finezza e con abilità come da attori dei cabaret parigini. Balocco riesce a unire i valori musicali ad una diavoleria dureps(ctCHcrccisadFussbRdppmfivQtfilfftsgrdGpemstgbsldsi j : j I |
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