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Bloccati per oltre 2 giorni a 300 metri di profondità Due speleologi sui monti d'Ormea Bloccati per oltre 2 giorni a 300 metri di profondità (Dal nostro corrispondente) Ceva, 26 dicembre. (r.r.) Imprigionati in una delle caverne del Marguareis, due giovani speleologi francesi del gruppo Batiment di Nizza hanno trascorso la notte di Natale a 300 metri di profondità ed hanno dovuto attendere per 65 ore prima che i soccorritori potessero raggiungerli. Protagonisti dell'avventura, sono lo studente Dominique Laurenz di 22 anni e il geom. Denis Roy di 24, entrambi residenti a Nizza. I due erano giunti sulle montagne di Ormea venerdì sera in compagnia dello studente di veterinaria Jean Francois Tardivo, di 21 anni, e del ventitreenne studente di geologia Bernard Paquetan, anche essi di Nizza. Sabato mattina il Laurenz e il Roy avevano iniziato la discesa lungo il complesso cavernoso di Piaggiabella attraverso l'apertura del Caracas. L'inconveniente che ha bloccato i due è avvenuto quando già si trovavano a 300 metri di profondità: la fune che stavano ritirando per proseguire la discesa sfuggiva inavvertitamente dalle loro mani piombando nell'abisso che raggiunge i 750 metri di profondità. Il Laurenz ed il Roy avevano viveri e torce elettriche con un'autonomia di circa 30 ore, ma nessun mezzo per poter comunicare ai loro compagni. Nel pomeriggio di domenica, scaduta l'autonomia delle trenta ore, i due speleologi rimasti in superficie hanno potuto rendersi conto che qualcosa di grave era accaduto ai loro compagni ed hanno dato l'allarme con la radio alla loro base di Nizza. Contemporaneamente il Tardivo si avviava in cerca di aiuto, riuscendo a raggiungere Ormea poco prima di notte. I soccorritori giunti nel mattino di Natale dalla Francia ed alcuni volontari guidati dal maresciallo Parodi dei carabinieri di Ormea, hanno dovuto esplorare gran parte dell'esteso labirinto del sistema cavernoso di Piaggiabella prima di poter raggiungere i due giovani.