Bonn: nuovi aumenti dei prezzi le ferrovie rincarano del 10% di Tito Sansa

Bonn: nuovi aumenti dei prezzi le ferrovie rincarano del 10% Preoccupante ascesa dell'inflazione Bonn: nuovi aumenti dei prezzi le ferrovie rincarano del 10% (Dal nostro corrispondente) I Bonn, 26 dicembre. Il dono natalizio fatto quest'anno dal governo tedesco alle Ferrovie federali (cioè allo Stato) è l'aumento delle tariil'e per il trasporto delle persone e delle merci. A partire dal 28 gennaio rincareranno in media del 10 per cento (con punte massime ccn2dnggpsrdel 42,7 per cento per viaggi i clunghi in V classe) per le 1 tpersone e probabilmente del ì 20 per cento per le merci, A pagare sarà il viaggiatore so il trasportatore, i quali na- zturalmente rimbalzeranno gli caumenti dei costi sui servizi e sui prezzi. Pertanto — fanno osservare i commentatori economici — il governo che predica misura e autocontrollo ai sindacati e agli industriali nella politica dei salari e dei prezzi, è il primo (dopo le elezioni del 19 novembre) a dare il cattivo esempio. Gli aumenti — ha detto il ministro del Traffico Lauritz Lauritzen, che durante la campagna elettorale 1 aveva respinto la richiesta di aumenti delle tariffe — sono assolutamente necessari per sanare in parte il bilancio deficitario dell'amministrazione ferroviaria e per compensare ì prossimi aumenti degli stipendi e dei salari del personale ferroviario. I commentatori constatano peraltro che l'aumento non servirà a nulla: il deficit delle ferrovie è stato quest'anno di 2,4 miliardi di marchi (circa 450 miliardi di lire), con gli aumenti delle tariffe viaggiatori si incasseranno soltanto 250 milioni di marchi in più (circa 47 miliardi di lire» e si sem'nerà soltanto sfiducia e irritazione. Per quel che riguarda gli aumenti contrattuali dei dipendenti delle ferrovie, si osserva che ogni punto per¬ . I j : i 1 i I ' | centuale di miglioramento costerà allo Stato 127 milioni, per cui un aumento del 2 per cento (inimmaginabile, dato che i sindacati chiedono 1*11 per cento) si porterà già via da solo tutta la maggiorazione di incassi. E — per quel che riguarda il trasporto delle merci — le ferrovie rischiano di perdere clienti a favore dei traspor ti per strada e fluviali, il governo però potrebbe aumentare ancora le impo ste sui carburanti o autoriz zare le società petrolifere a continuare l'attuale politica di ritocco dei prezzi, che viene fatta alla chetichella: già oggi la benzina in Germania — fino a un anno fa tra le più a buon mercato d'Euro-1 pa — è vicina ai livelli italo-francesi, con la normale a circa 135 e la super a circa 145 lire il litro. Ma nessuno protesta: il salario medio, che dieci anni fa era di 616 marchi mensili (allora circa 95 mila lire) ha toccato a dicembre la cifra primato di 1389 marchi (circa 250 mila lire). E le tabelle dei redditi d'ogni tipo partono da minimi di 1200 marchi (230 mila lire) per arrivare a massimi di 5 mila marchi (quasi un milione al mese). Chi può venire turbato da un biglietto di andata e ritomo in prima classe Flensburg-Berchtcsgaden portato da 45 mila a 62 mila lire? Tito Sansa

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