Gol, non chiacchiere di Giovanni Arpino

Gol, non chiacchiere Dalle troppe querele al dribbling Gol, non chiacchiere Più che al Natale, il nostro amato e discorde football sembra volersi ispirare al lontano Gelli, autore del famoso Codice cavalleresco che l'ino a cinquantanni fa era ottimo libro «tascabile» per il panciotto d'ogni gentiluomo. Volano querele: torneranno i duelli? E dai duelli si recederà fino ai «giudizi di Dio», con camminate sulle braci ardenti (pensate ai piedi di Herrera Helenio), su tappeti di spine, su teste di serpenti e cocci di vetro? Michelotti perdona Roma, il giudice Barbe non può stringere il pugno come sa e dovrebbe, data la scarsezza della documentazione arbitrale, HH resuscita dalle ceneri e va a Firenze con «solo» duemila tifosi, i più fedeli, forse i più cattivi. Ma prima insinua che il canaio all'Olimpico probabilmente ha visto invasori che invece erano agenti In borghese. Toh! E non potevano essere alcuni «portoghesi illustrissimi» che riempiono le tribune dello stadio romano? O Babbi Natale in anteprima, e feroci? Ci si domanda se sia ancora lecito parlar di calcio, visti i climi bellici, appena moderati dagli appelli della stessa Associazione dei calciatori, che invita i suoi -Iscritti a non menar botte ma tentare dribbling, a non fomentare tensioni ma ritornare al gioco. Il Natale di calcio è tutto da vedere e godere, anche se potrà essere inquadrato criticamente solo mercoledì prossimo. Agli irascibili sostenitori di un Sud che nessuno combatte ma che giornalisticamente è troppo supercilioso, vorremmo dire due cose: la sentenza più politica che sportiva della Lega dimostra ad abundantiam che non c'è guerra, se non negli articoli sbraitanti di certa gente convinta d'aver i piedi pestali anche dagli angeli; che giocare bisogna sul campo, con lealtà, accettando e magari subendo i verdetti sfavorevoli, senza pulcinellate parolaie all'insegna del «Rigore? Governo ladro!». E dedichiamo un ultimo versetto milanese ad HH, visto che la critica meneghina non s'intende spesso di queste cose: è di Carlo Porta sommo. Suona: «E chi hin sii forestée che se scolden tant contro Milan? Hin Chines. hin Persian? Sur no: hin tutt geni chi adree hin d'Italia anca lor...». Poveri «busecconi» (come 1 dice sempre il Porta). Finiscono col farsi malvolere per j una questione di intima, an- j che se sbandierata, civiltà. Ma adesso, parlìima futbal, come si dice nei bar: e sarebbe ora, al termine d'una settimana clamorosa e confusa. Il Natale rilancia una sfida tra i club del Nord e del Sud: 1 Lazio contro il Torino, Napoli che ospita il Milan, la Ternana che sale al campo bianconero. Mentre i giallorossi vanno a medicar ferite a Firenze, Liedholm permettendo. Stasera la classifica può panare un nuovo linguaggio, anche se balbettante per via del recupero tra Maestrelli e Rocco. Cosa farà il Torino all'Olimpico? Fuori casa, il «tremendismo» granata, che proprio sui campi esterni aveva meritato l'appellativo, un anno fa, risulta più docile. suJubiaclatemdi vopotomeglidacoorgiàRiCofobiundoe l'IfaduandinocopoficAnqudi steti drmvenevuAidtrsapapicotoEdds«ennaMt\ ni ni tI d: fI ud. Ma anche le statistiche cerca- | cio di aiutarlo, benché la LU' zio — e lo dimostrò otto giorni or sono a San Siro — sia ancora bella, organizzata. Pulici andrà in gol? Reggerà il centrocampo granata alle manovre larghe e fiondanti dei biancocelesti, che masti- cano calcio non trascendentale ma puntualissimo? Molti si attendono una gran prova del Toro, pur lasciando ampio credito ai laziali Re Cecconi-Nanni-Chinaglia. E molti si attendono che il Napoli infili almeno tino stecchino nelle ruote milaniste, che hanno tradizione favorevole contro gli azzurri. Due difese da esa- minare: tra Roma e Napoli, certi scompensi e certe ir- ruenze un po' ingenue dei laziali, certa labilità rossonera nel pacchetto arretrato, che si erano fatte vedere a San Siro, debbono offrire nuovi motivi critici a confronto con il Torino e con gli uomini di Chiappella. Vita beata per l'Inter contro il Vicenza? Pare di si, se Mazzola continua in un gioco ordinato, se il Feroce Saladino si getterà in area per rifare i gol cancellatigli dal verdetto di Barbe. Il resto è già patetico, con il Cagliari che beccheggia e boccheggia a Verona, Sampdoria alle prese con un Bologna rime sui binari malgrado le ditte emlliane-sudamericane .ìstiche infrasettimanali. Ed eccoci alla Juventus, al suo nuovo «ginger». Più che Juve-jet. oggi la squadra bianconera è una ballerina A: classe, proprio quella che io tempi andati con il suo nome di Ginger consegnò un nuovo vocabolo alla terminologia popolare. Ginger come scatto, invenzione, salute. Ricameranno, vorranno ricamare gli Helmut e i José «carioca» davanti alla Ternana. Questa, con il suo gioco ora «corto» ora «avanti tutti in linea», ha già subito scoppole notevoli. Ricadrà negli stessi errori al Comunale? O cercherà di rafforzare gli sbarramenti? I bianconeri sono avviati in una rincorsa poderosa, avendo come traguardo prossimo e importante il duello con l'Inter a San Siro per ia Befana (a chi il carbone?). I due punti ci stanno tutti, ma anche la Ternana sente odor di necessità difensive, ceno non giocherà aperta come contro la Roma e l'Inter. Se poi Viciani insiste, con fluidificanti idee, buon prò per Anastasi-Haller-Altafini. Sarebbe una domenica quasi giocosa, per la bellezza di alcune disfide e per le poste in palio, non determinanti ma da pacco natalizio. Vedremo se stinchi e cervelli dimenticheranno in campo i veleni che la settimana romanesca ha sparso un po' dovunque, a cominciar dagli ar- .'r:v.:V. sotto processo y-.-.r.A sacora del misfatto. E I propria ai signori arbitri j ipìu necessari dell'ossigeno al campionato i vorremmo dedicare '.::-. ultimo rigo: perché ncn s: corroborano con la lettura c.v.r. testo che ci sembra determinante? Si tratta di le spot, le mori, la fiolence di Bernard .leu. uno studioso francese, uscito da poco presso le «Editions Uni- | versitaires», Parigi Costa solo 29.95 franch:, poco più di due o tre fischietti. E' un libro da meditare, per come raduna e studia ed esamina i j rapporti tra società e sport, tra miti contemporanei e «filosofia» sportiva. Ogni «giac- | riletta nera» troverà in esso i , parametri del comportamento tifoso. Riuscirà, se non a ! consolarsi, almeno a perdonare: a tavolino, s'intende, o in poltrona, mai sui campo. I Chi avrà il dono migliore I stanotte? Pulici o Chinaglia? L'eterno, guizzante e saporo- ! so José o Helmut? E sarà tanto, troppo generoso il j Babbo in slitta nei riguardi di HH a Firenze? Magari gii regala una scivolata accademica. E lo diciamo senza rancore e senza astio ima intanto non ci credono^ per i «lu- I pi romani». Buon Natale in football, amici. Che il pallone vi sia leggero e casto. Giovanni Arpino