Prezzo della benzina Situazione anomala di Mario Salvatorelli

Prezzo della benzina Situazione anomala Nessuna decisione del governo Prezzo della benzina Situazione anomala Se non sarà ridotta l'imposta di fabbricazione entro il primo gennaio, il costo del carburante salirà a 180 lire: ma il ministro Ferrari-Aggradi esclude l'aumento (Nostro servizio particolare) Roma, 22 dicembre. Nell'odierno Consiglio dei ministri non si è parlato del prezzo della benzina, che in un primo tempo figurava all'ordine del giorno, poi è stato rinviato ad una prossima riunione. Sembra certo che il provvedimento — in sostanza una riduzione della imposta di fabbricazione — sanerà la situazione anomala che si verrà a creare dopo la mezzanotte del 31 dicembre, come ha confermato questa sera anche il ministro Ferrari-Aggradi al termine della riunione del governo. Il prezzo della benzina super, alle pompe, almeno in teoria, dovrebbe aumentare, infatti, di 12 lire al litro, e più o meno in proporzione quello della benzina normale, del gasolio per autotrazione e dell'olio combustibile per usi industriali. I fattori di rincaro che scatteranno con il nuovo anno sono tre. Il più pesante è il passaggio dall'Ige (4 per cento) all'Iva (12 per cento), che comporta un aggravio fiscale di 12,43 lire il litro. Segue la scadenza della defiscalizzazione di 3 lire il litro, decisa a suo tempo dal governo per compensare in parte le società petrolifere dei maggiori costi accertati dall'apposito comitato del Cip, in base ai nuovi metodi di rilevazione dei costi. Terzo elemento di rincaro è un nuovo maggior costo di 2,57 lire il litro accertato all'inizio di novembre dal Cip. Provvedimenti del governo a parte, ecco quale dovrebbe essere la composizione del prezzo della benzina super dal 1" gennaio: benzina alle pompe, al netto delle imposte, 43,20 lire; imposta di fabbricazione 117,58 lire; Iva 19,29 lire (il 12 per cento calcolato su una base imponibile di 160,78 lire); totale lire 180,07. Secondo quanto ci ha dichiarato un portavoce delle compagnie petrolifere, il quadro è ancora più preoccupante, sia perché gli accertamenti del Cip seguono, con un ritardo di mesi, gli aumenti dei costi effettivi, sia perché con il 1" gennaio 1973 scatteranno anche aumenti dei prezzi all'origine, in base agli accordi internazionali di Teheran e di Tripoli, sia infine perché negli ultimi mesi i noli marittimi sono cresciuti notevolmente, in certi casi sono addirittura raddoppiati. Quest'ultima spinta al rialzo sarebbe provocata dalla forte richiesta proveniente dagli Stati Uniti, dove i consumi petroliferi stanno crescendo in misura superiore alle possibilità non solo della produzione interna di greggio, ma anche delle normali fonti estere di approvvigionamento, così da costringere gli Usa a rifornirsi anche dal Mediterraneo. Il governo Andreotti si è più volte impegnato a non aumentare il prezzo, già altissimo, della benzina, per non portare altro carburante al fuoco dell'inflazione. Il rinvio della decisione in merito sembra che sia stato causato solo dall'attesa del rapporto del Comitato parlamentare incaricato di esaminare i riflessi sulle entrate statali. Nella defiscalizzazione non va confusa la riduzione dell'imposta di fabbricazione prevista per compensare la maggiore incidenza dell'Iva rispetto all'Ige: infatti, se la somma dell'imposta di fabbricazione e dell'Iva sarà eguale alla somma dell'imposta di fabbricazione e dell'Ige, non vi sarà riduzione di entrate fiscali. La « defiscalizzazione » vera e propria riguarda soltanto la proroga di quella che scade il 31 dicembre (3 lire circa) e la sua estensione per comprendere i maggiori costi successivamente riconosciuti. Anche la questione dei gestori delle pompe s'inquadra nel contesto, né può essere risolta separatamente. Secondo la tesi « di parte », pur trattandosi di un prezzo amministrato, la benzina potrebbe aumentare automa¬ ticamente dal 1» gennaio almeno della misura equivalente al maggior carico fiscale, cioè di circa 12 lire il litro, senza delibere del suo controllore, il Cip. Anche la decadenza della defiscalizzazione dovrebbe, sempre secondo questa tesi, permettere un ritocco adeguato, trattandosi di un maggior costo di produzione e distribuzione riconosciuto dallo stesso Cip. Lo stesso ragionamento dovrebbe valere per il terzo fattore d'aumento, il successivo maggior costo accertato dal l0 novembre. E' una tesi discutibile: il Comitato dei prezzi può agire come « accertatore dei costi » senza con questo autorizzare automaticamente, in mancanza di un'apposita deliberazione, un analogo au mento dei prezzi. In ogni caso, anche per evitare incertezze e speculazioni, sarebbe stato meglio arrivare in tempo a sanare e a chiarire tutta la situazione dei prezzi petroliferi prima dei « botti » di mezzanotte: già l'introduzione dell'Iva è più che sufficiente per provocare — se non si alzeranno subito gli argini opportuni — pericolose spinte sul costo della vita. Mario Salvatorelli

Persone citate: Andreotti

Luoghi citati: Roma, Stati Uniti, Teheran, Tripoli, Usa