Juve: imporsi sul Vicenza per riguadagnare terreno

Juve: imporsi sul Vicenza per riguadagnare terreno Un altro duello tra squadre torinesi e venete Juve: imporsi sul Vicenza per riguadagnare terreno Vycpalek guarda con serenità all'incontro odierno - "La formazione non la do, ma si può intuirla" - Giocheranno quelli di Palermo con Cuccureddu in panchina - Puricelli: "Magari non si giocasse, il tempo lavora per noi" - Altafini affidato a Berni (Dal nostro inviato speciale) Vicenza, 16 dicembre. Nella domenica della sfida Milano-Roma, Juventus e Vicenza si affrontano in una partita delicata, importantissima per entrambe. Per i bianconeri è d'obbligo la vittoria, se vogliono trarre vantaggio da eventuali risultati loro favorevoli a San Siro ed all'Olimpico, per i veneti è indispensabile un pareggio, se intendono dare fiato ad una classifica piuttosto asmatica. Le due squadre sono andate verso le montagne, a cercare scampo dal nebbione che copre tutto: per incontrare i protagonisti di domani al « Menti » è necessario un lungo giro fra campi gelati che sfumano in un fondale color bianco-latte. A Bassano, dove si respira profumo di grappa. Puricelli mormora: « Magari non si giocasse, la squadra l'ho in mano da due settimane, ci sono alcuni problemi da risolvere, il tempo lavorerebbe a nostro favore... ». Il vecchio « Puri » ha preso a cuore la vicenda, come sempre del resto. Quando dice: « Vorrei andare in campo io domani », è sincero, anche perché avrebbe così 30 anni di meno. Alla domanda: « Qual è il suo problema per domani? », Puricelli risponde: « Tutta la Juventus », ma poi accetta di scendere nei particolari e precisa: « Fermare Altafini e riuscire a segnare ». Questo José die va in gol una volta per partita e sempre decidendo il risultato preoccupa giustamente il trainer biancorosso che anticipa: « Non ho ancora parlato ai ragazzi ma visto che quanto dico ora uscirà sul giornale solo domattina, ecco, Altafini lo affiderò a Berni. E' in forma, ha 23 anni e una gran voglia di distinguersi, magari anche un po' di rabbia e di desiderio di rivalsa nei confronti della Fiorentina che l'ha la- sciato andare. Non dovrebbe fallire. Marcare Altafini è difficile perché José può far nulla per mezz'ora e poi di colpo trovare la zampata assassina ». Per arrivare a rete, Puricelli si affida all'estro di Vendrame ed all'orgoglio di Vitali, passato da una quotazione di 700 milioni al nulla, o quasi. Di Vendrame il trainer dice: « Un tipo estroso, imprevedibile, più sudamericano di un sudamericano. Chissà, se azzeccasse la giornata potrebbe dare fastidi a Spinosi e colleghi. Speriamo. Per noi un pareggio in casa con la Juventus sarebbe una grossa cosa ». Solita abbondanza A Valdagno, dove la Juventus è in ritiro da ieri sera, Vycpalek dice con altrettanta sincerità: « Il concetto che un pareggio in trasferta è sempre buono, è valido soltanto in teoria. A noi domani serve vincere, per poter guardare con la coscienza a posto a cosa accadrà sugli altri campi ». Un Vycpalek sereno, disteso. Oggi la squadra ha riposato: 'passeggiata, pranzo, sonnellino (facoltativo); Salvadore si è fermato nella hall a parlare di caccia (ed è stato il più lungo discorso che mai gli abbiamo sentito fare), poi cinema a Vicenza e rientro a Valdagno. Il trainer ha fatto il punto della situazione: tt Tutti in salute, siamo sulla via del pieno rendimento. Alcuni sono già vicini al cento per cento, gli altri ci arriveranno presto, prima della primavera». La formazione per domani? Vycpalek sorride bonario. « Non la dò, non l'annuncio mai prima della domenica...». Poi parla di «squadra che vince è da confermare », accenna al felice problema di sovrabbondanza d'elementi validi, al « momento magico di Cuccureddu », fa capire abbastanza chiaramente che partendo con Altafini in campo e « Cuccù » in panchina la Juventus si trova al momento nella situazione ideale: se non va lo schema tutto attacco (per particolari contromisure dell'avversario, oppure per la giornata grama di qualcuno dei suoi) c'è la possibilità di cambiare. « La formazione non la comunico, ma forse la potete intuire », conclude sorridendo. La Juventus ìnìzierà quindi come al solito, con Cuccureddu pronto a risolvere la situazione o ad entrare in campo per proteggere il vantaggio nel finale. Nessuna staffetta preordinata, comunque, solo una saggia valutazione delle carte disponibili. Guardando indietro, Vycpalek non ha rincrescimenti. Si rammarica soltanto dei due punti persi in casa contro Verona e Sampdoria. « Loro hanno giocato bene in quella occasione — ammette — ma noi abbiamo fatto il possibile per aiutarli ». Cos'è mancato nelle domeniche precedenti? «Anzitutto, prima Marchetti e poi Morini, quindi anche Causio ha attraversato un momento poco brillante peraltro ormai superato benissimo ». E Bettega? « Roberto ha solo bisogno del gol, non ha altri problemi. Ha perso un po' di quel fiuto della rete che lo aveva portato avanti nella classifica cannonieri lo scorso campionato, nel girone di andata. E' vicinissimo alla ripresa completa ». Un recente giudizio del trainer (« Bettega forte anche a centrocampo ») ha fatto nascere molte supposizioni. Adesso Vycpalek precisa: « Non è un progetto per il futuro, è solo una mia constatazione. Roberto ha un tal bagaglio di doti tecniche, ima tale visione del gioco, da poter diventare un fortissimo centrocampista. Del resto mi dicono che da ragazzo aveva iniziato come mediano. Quanto alla nostra tattica attuale, non siamo troppo sbilanciati in avanti. Anastasi, lo stesso Bettega, addirittura Altafini, sanno rientrare a turno in fase di copertura. D'altra parte se un Marchetti o un Salvadore vanno avanti a cercare il gol, non vedo perché una punta non debba essere in grado di fare la mezz'ala. Il calcio moderno è nemico della specializzazione dei ruoli ». Sulla gara di domani Vycpalek non ha problemi particolari. « Penso che attaccheranno, ma non saranno cosi ingenui da gettarsi avanti allo sbaraglio ». Dimostra di considerare il Vicenza, ma di non temerlo. Gli chiedono se gli servirebbe qualche giocatore della squadra biancorossa. Non vuole sembrare irrispettoso, ci pensa un po', poi risponde: « Forse un Vitali di tre anni fa, un Montefusco di tre stagioni fa, ma ora nessuno mi sembra elemento da Juve. Forse Vendrame, un ragazzo interessante». Una conferma E come l'allenatore sono sereni i giocatori. Solo Cuccureddu comprensibilmente, morde il freno, ma si rende conto che andare in campo in dodici non è possibile. Salvadore, saggio, lo tranquillizza: « Stai sereno, meglio per tutti avere problemi di abbondanza ». Una Juventus caricata al punto giusto, non spavalda ma conscia di essere arrivata al rendimento massimo. Occorre una conferma, dopo Palermo, e tutti sono decisi a fornirla. A Vicenza lo scorso torneo cominciò il tormentato periodo del « dopo Bettega » (Roberto si era appena ammalato, si doveva cercare una soluzione all'attacco) con una vittoria beneaugurante; adesso si cerca un altro successo che valga da trampolino verso lo scudetto-bis. Bruno Perucca