Abbiamo scelto per voi in libreria di Marziano Bernardi

Abbiamo scelto per voi in libreria Abbiamo scelto per voi in libreria Dal Catai al Far West L'annata narrativa si chiude in bellezza con un romanzo-apologo di Italo Calvino (Le città invisibili. Einaudi, lire 2500) che non bisogna lasciarsi sfuggire. E' forse il libro strutturalmente più ambizioso del versatile scrittore, dove lo scatto della fantasia viene subordinato a un disegno razionale, componendosi in geometriche tessere. O forse è un tappeto orientalo, dove la trama delle intenzioni appena a tratti si svela sotto l'esuberanza dei colori e l'intrico delle ripetizioni. Nel giardino pensile della reggia del Gran Kan, Marco Polo racconta, tra sogno e ricordo, di città favolose: città come idee platoniche o fate morgane. eppure vive di tutte le febbri e i desideri dell'uomo. E quanto più sono aeree, luminose, ben ordinate, tanto piti difforme è la loro immagine speculare, proiettata sull'acqua, nel cielo e nella mente. Con lenta progressione, al fasto e alla mollezza delle città esotiche si sovrappone il volto delle città moderne, sporche, affollate, segnate dall'ingiustizia e dall'orrore. Marco e Kublai non rinunciano, in questo libro senza sorriso, a inseguire su mappe fittizie, oltre le disillusioni e gli storici ricorsi, una possibile immagine dell'umano. Marco Polo ha sedotto anche la fantasia di Viktor Sklovski.i, uno dei padri del formalismo russo: in un libro scorrevole (Marco Polo. Ed. Il Saggiatore, lire 5000) lutto preso dalla gioia del raccontare, si ripercorre il viaggio del mercante, diventato spia, governatore e guerriero in una Cina « diversa », ma non per questo meno giudiziosa e umana. Gran risorsa, quella dei classici: a chi voglia accostarli direttamente, segnaliamo l'accurata collana dell'Utet: i numeri più recenti sono le Opere del Cellini, a cura di Giuseppe G. Ferrerò (lire in.000) e le Opere scelte del Bareni a cura di B. Maier (2 voi. L. 16.000). Due nomi strettamente collegati, non tanto perché il poligrafo piemontese elesse a modello il fiorentino, contribuendo al suo mito di energia e spontaneità, ma soprattutto perché entrambi, nel diverso clima in cui si trovarono ad operare, furono « scrittori di cose». E se la Vita di Benvenuto non ha bisogno di essere caldeggiata, merita incoraggiare un approccio al Bareni: le impetuose polemiche della Frusta temperate da un dnfcndssorriso stemiano, le sue rela- zioni di viaggio, s'impongono e il per la scrittura vivace raro senso di civiltà. A più corrivi scrittori diviaggio si e ispirato ancheEmilio Salgari, gran sedutto-re di un'infanzia che non emorta in noi, se bastano adattizzarla le note storiche efilologiche di Spagnol a un'e-dizione, splendidamente illu-si rata, del Ciclo del Far WestlEd. Mondadori, lire 10.0001.L'apparato critico consente di scomporre la candida maniera di Salgari, dove le informazioni storiche, scientifiche e antropologiche vengono travolte dai gran vento dell'avventura; anche se spesso, in anticipo sui tempi, basta il retto giudizio e la pietà a intendere le ragioni della razza rossa sterminata. Infine, un libro tutto da guardare, affidato alla persuasione di un colore giovane e violento: Picasso in Avignone (Ed. Garzanti, lire 20 mila). Tra il 1969 e il 1970 il maestro novantenne compose furiosamente 167 quadri e 45 disegni che furono esposti, con bella irriverenza, nel provenzale Palazzo dei Papi. Sono cavalieri dal cappello piumato che una mortuaria disperazione e una cupa volontà di rivalsa hanno strappato a tutti i musei di Spagna, enigmatici fumatori di pipa che sembrano attendere un rauco suono di tromba, coppie feroci di amanti ridotti ad energia tellurica, arlecchini e adolescenti abbandonati con grazia ellenica sulle rive del mare. Intorno ad essi Rafael Alberti monta una surreale pantomima, prestando al lettore e al critico il suo dono di poeta. Lorenzo Mondo Narrativa di ieri " itto il titolo di Nome e i lagrime (Mondadori, L. 2500), le o i , | da:ief.a..^^Lf:.Lco^or.'? appartenente a quel racconto che Elio Vittorini, forse per sviare i sospetti della censura fascista, premise alla prima edizione (1939) di Conversazione in Sicilia, ma lasciò poi fuori dalle successive, sono stati ora raccolti, da Raffaella Rodondi, assieme al detto racconto, quelli da lui scritti negli Anni Trenta e Quaranta (con punte anche verso i Sessanta) e utilizzati in parte più tardi, nel Diario in pubblico, ma mai riuniti in volume. Coevi delle sue opere maggiori o più note, questi scritti, nella loro stessa oscillazione di forme c di modi (dalla narrazione al poemetto in prosa al frammento di romanzo l costituiscono una preziosa testimonianza dello svolgimento dell'arte di Vittorini, caratterizzato dal contrasto fra la sua natura dì lirico, di un particolare lirismo, autobiografico e insieme allegorizzante, proprio di quell'ermetismo nella cui atmosfera egli si era formato; e il suo interesse quasi viscerale per la vita, l'esperienta, la verità degli « altri », per quanto è « movimento in genere dell'uomo, della specie umana, delle sue generazioni storiche », che lo porta all'oggettivazione, alla narrazione, al dialogo, ad un realismo di ascendenza americana. Contrasto che trova soluzione, nei momenti più ispirali, in una intensa epicità o coralità, di cui anche in questa raccolta è più di un esempio: come il racconto, appunto, che le dà il titolo, o il lungo frammento sulle circonvallazioni della città, dominato dal motivo, tipicamente vittoriano della vita comunitaria quale riscatto r"-'7 mondo offeso. Libro diversissimo eppure per alcuni aspetti non lontano da quello di Vittorini, è questo di Eurialo De Michelis, comprendente nove racconti usciti per la prima volta in volume nel 1934, col titolo Distacco fi racconti del distacco, Sciascia, lire 3000). Essi ci riportano infatti ad una temperie culturale comune, quella della nostra narrativa degli Anni Trenta, degli scrittori di Solaria e del primo neorealismo, con Proust e Svevo al fondo delle varie componenti. In De Michelis, poi, il tema ricorrente di tale letteratura: il « solipsismo », il disaccordo fra pensiero e prassi, la dissociazione della coscienza, ecc.. assume un aspetto particolare in quanto il senso di « distacco » dalla vita mostra in controluce una nostalgia di intimo equilibrio, di soli p.:re un'accettazione della vi- Iia da parte dei suoi Biovani jpt "ona^i- i . a d i a Ma il libro non si ripresenta oggi come semplice ristampa: che in questo lungo intervallo l'acribia del De Michelis. accentuata dall'esercizio della critica letteraria, lo ha indotto a ritoccare i suoi racconti, aua e là nella dicitura (che però implica, necessariamente, anche certe intime movenze): con esiti generalmente assai felici. Ma in l I considerazione dell'interesse- « storico-documentario » che li'' testo primitivo presenta, i i l'editore ha provveduto a rii; produrlo in calce al nuovo. - i Arabista di rinomanza in- - temozionale, maestro un'iter-. \ sitarlo, autore di studi fon-n : aumentali sulla letteratura e-1 ja civiltà a j glsta di finissimo gusto, sen-\ sibilr al bello della naturaislamica. Francesco Gabrieli è anche un sag- non meno che a Quello dell'arte, e incline, all'evocazio- le di uomini, luoghi e cose di cui si è sostanziata la sua esperienza, nonché delle letture di cui si è nutrito, al di fuori della propria « specializzazione ». l'innato amore per la poesia. Questa nuova serie di « pagine stravaganti », L'arabista petulante (Ed. Ricciardi, lire 3000), se rientra nell'arco tematico delle precedenti, se ne distingue per una trattazione diretta di quei temi, indipendente cioè dall'occasione della lettura o del rendiconto di libri e scritti altrui. E se ne differenzia anche per un più diffuso senso elegiaco che questo libero ricordare e venuto assumendo con l'avanzare dell'età: senza peraltro indulgere a morbidezze estetizzanti, né, per contro, degenerare in moralismo. Un'intima misura da cui trae maggior forza di suggestione. Arnaldo Boccili Americana Autentico detective dell'archeologia, creatore o quasi di un godibilissimo genere tra narrativo e saggistico, C. W. Ceram è ospite quasi di circostanza nella stipata vetrina natalizia con II primo americano (Einaudi, lire 6000), un grosso tomo illustrato, anche a colori, sulle più antiche culture del Nord America. Come quei sensazionali nipotini di Sherlock Holmes, che da una cicca ricostruiscono un delitto, l'autore di Civiltà sepolte riesce dalle più remote costruzioni di argilla, dalle mummie e dai teschi millenari a tirar fuori un articolato, animatissimo affresco delle civiltà precolombiane. Si viaggia fra scheletri, antiche città dimenticate, torri gigantesche abitate dal vento e dalla morte. Mondi avvolti nel suggestivo mistero del tempo, che la penna colorita, affabile e talora persino t roppo compiacente del Ceram rende non meno affascinanti di quelli molto più noti e di- degli n , e i vulgati degli Incas e Aztechi. Dalla saggistica alla narrativa, il piacere della lettura, coltivato con sapienza professionale dal Ceram, trova la sua suprema espressione nei Romanzi occidentali di Conrad (Mursia, lire 7500). Il massiccio volume, che fa t seguito a Tutti i racconti e 1 ai Romanzi della Malesia, precedentemente pubblicati nella stessa collezione, raccoglie quattro capolavori del Conrad: Nostromo, L'agente segreto. Con gli occhi dell'Occidente e II caso, dove succede tutto o quasi, amori, rivolte, intrighi e altre ghiottonerie romanzesche, che lasciano però scorgere in ogni momento un fondo dolente e pensoso. La puntuale, esauriente introduzione al tutto reca la firma di Franco Marene o. Strenna ideale per giovani letterati, aspiranti scrittori, studenti dai quindici anni in su, il bel volume dei « Meridiani », che raccoglie le opere di Francis Scott Fitzgerald (Mondadori, lire 7000). Nell'indice figurano: Di qua dal paradiso. Belli e dannati. Il grande Gaisby, Tenera è la notte e alcuni brani tolti da The crackup. Queste cinque opere sono un'indimenticabile escursione tra gli incantesimi e le delusioni, le nevrastenie e le orge di un'epoca, che si lasciava cullare con eguale abbandono dalle più intellettualistiche ideologie decadenti e dal suono dei sassofoni. A cominciare da Vento di guerra (Mondadori, lire 5000), un kolossal di Herman Wouk, notissimo come autore delVAmmutinamento del Calne, nel catalogo di Natale non manca naturalmente la letteratura di avventura, di evasione o di garbato intrattenimento. In questo senso, tra i prodotti di buona confezione, spicca Un ingenuo e sentimentale amante (Rizzoli, lire 4000). Un romanzetto vestito all'inglese di John Le Carré, purtroppo meno bravo e più ambizioso di quando scriveva con umili inchiostri gialli La spia che venne dal freddo o Chiamata per il morto. Antonio Debenedetti Streghe e "naifs no » pols ™ uciepKa, sia do C'è, in questi anni, un lodevole affanno nel voler salvare un patrimonio che la civiltà industriale inghiotte, pubblicando saggi sul folclore e testi, divulgativi o meno, dove di una città o di una regione si considera il sedimento leggendario-magico: uno di questi reliquiari — culti, sagre, maschere, streghe, filastrocche — è stato messo insieme da un gruppo di specialisti e compare ora in libreria: è La sagra degli ossessi (a cura di C. T. Altan, Ed. Sansoni, lire 5000) e si riferisce alle tradizioni popolari della società settentrionale italiana. Veniamo a sapere, per esempio, che la Vaina (in Val d'Ossola) è un diavolo che prende l'aspetto di un neonato piagnucoloso per essere coccolato da una florida donna: ma appena la bella lo prende in braccio, si trasforma in un giovane libidinoso; la Splorcia, invece, è un demone sordido: grugnisce, miagola ed ha la coda di scorpione. Dalle credenze e dalle superstizioni di un mondo naif, passiamo alla pittura naif con due novità: un saggio, illustratissimo, su quest'arte nel mondo, considerata nelle diverse tendenze e nella varietà dei suoi temi (è presa in considerazione anche la pittura degli psicopatici e dei bambini), ed un librone sulle opere italiane: rispettivamente, Pittori nàifs di O. B. Meriti (Ed. Mondadori, lire 10.000) e I naifs italiani di De Micheli-Margonari (Passera e Agosta Tota Ed., lire 27.000). Fra gli ingenui — ma spesso elaboratissimi ed estremamente esperti del colore — artisti stranieri (pittori e pittrici sono spesso contadini, minatori, modiste, casalinghe) non è raro trovare opere notevoli: sia dove trionfa il demonico, come nel gigantesco gallo infuocato e crocifisso nel grano maturo di Ivan Generalis o nell'animale policromo dal grande cor¬ ve l'ex voto offre un sacro stilizzato che governa e redime goffe figurine impegnate in azioni drammatiche; su tutti spicca naturalmente Henri Rousseau, il Doganiere, con le sue foreste trafitte da occhi feroci. Ma per evadere dalla realtà quotidiana ed approdare, coltamente, in un pianeta di misteriosi esseri mutanti, bi¬ sogna affidarsi a Max Ernst in Scritture (Ed. Rizzoli, lire 12.000): è un diario, fatto di meravigliose schegge, del lavoro del surrealista e dadaista amico di Arp e di Breton che, non solo con i collages e i frottages, ma anche con la sua scrittura fantastica, in prosa e in poesia, ha descritto da grande visionario quell'evoluzione cosmica che rende l'opera inquietante. Dagli incubi, dal grido sempre congelato di Ernst, adatti ai patiti del surrealismo ed in ogni caso a chi si interessa dei grandi movimenti culturali novecenteschi, veniamo agli incubi a fumetti dedicati a chiunque ami le storie del terrore e dell'orrore e, in particolare, a chi passerà, o immaginerà di passare, le feste in un vecchio castello. Tratte liberamente da Poe, Kafka, Meyrink e Lovecraft, le storie di Totentanz (Dino Battaglia, Ed. Milano Libri, lire 3200) sono disegnate così da far sentire lo strisciare e il frusciare dei personaggi della danza macabra. Rossana Ombres Avete un amico snob? Avete anche voi l'amico t ; snob che legge libri solo in ' I prima edizione e solo in Un- j ! gua originale? Volete quest'anno lasciarlo di stucco facendogli trovare sotto l'albero di Natale qualcuno dei 1 libri di cui « fuori n si parla? I Seco qualche suggerimento : tra i molti possibili. Se predilige la narrativa. t potete scegliere l'ultimo romanzo di Anthony Burgess. l'autore de//Arancia meccanica: One hand clapping '5 5,95), qualcosa come Battimano a una .sola mano, la \ storia dei trionfi d'un eroe dei telequiz narrata dalla mo¬ glie, commessa in un super- \' "tcrcato inglese; o la rocco/- ta degli ultimi racconti di John Updtkc. Museums and women li 6,95), lucidi e im- \pietosi come sempre; o il pre- :miatissimo G di John Berger 'S 7,95), in cui il mito di \Don Giovanni viene moderna-mente rivisitato, con ironia sferzante e un gusto rivissi- 1 ! mo dell'ambientazione stori- ca: o l'ultimo capitolo del- l'autobiografta-romanzo di Simone de Beauvoir. Tout compte fait (41) F.i da nove mesi in testa alle vendite in Francia (qui da noi sono già usciti i tre volumi. Memorie d'una ragazza per bene. L'età forte, La forza delle cose); o il nuovo, « scandaloso » romanzo di Christiane Roche- fort i l'i ricordate lo scalpore | che lece ai suo: di 11 riposo del guerriero?;, che si inti-t tola Archaos ou le jardin étincelant (29 Fj, viaggio nei paese dell'anarchia felice, do- ] ve regnano solo il piacere e | l'amore; oppure — sempre \ in tema di racconti — la silloge di tutte le novelle che Heinrich Bòli ha curato in concomitanza con l'assegna zione del Premio Nobel, Erzàhlungen 1950-1970. Se invece il vostro amico preferisce la saggistica, avrete davvero l'imbarazzo della scelta. Di grande attualità è l'ultimo libro di Edgar Snow (uscito purtroppo a poche settimane dalla morte dei- l'autor") The long Revolu Mori: interviste con Mao, ap- punti di viaggio, notazioni di ambiente sulla Cina degli ul timi anni da parte del più acuto inviato speciale in Estremo Oriente dell'intero giornalismo contemporaneo. Ma assai polemica è anche l'inchiesta che l'ance Packard (l'autore dei Persuasori oc culti; ha dedicato alle perio- diche migrazioni di dirigenti d'azienda da una holding all'altra: il risultato è la formazione di un paese di stranieri. A nation of strangers fj 7,95). Tenera e appassionata c inveci', nella confessione delle proprie esperienze di giornalista, Frangolse Giroud, il capo redattore dell'Express, Si jc mens... (25 F.l: mentre sin dal titolo Polemics and \ | l | | prophecies 1967-1970 (S ni) si t rivela corrosiva la raccolta degli editoriali di I. F. Sto ne, il commentatore politico ] americano che è stato defini| to « la voce della coscienza \ per quelli di Washington ». i , , e d Dal giornalismo alla storia \ con The history of Zionism | di Walter Laqucur (S 10), un l lavoro di sintesi che non man| citerà di suscitare reazioni; mentre dalla Francia Jacques Droz, che è un valente storico delle rivoluzioni democratiche, annuncia il primo tomo della sua Histoire generale du socialisme (99 F.f, realizzata con un'ottima équipe di collaboratori (da Che-\ sneaux a Soboul): saranno\ in tutto tre volumi, e questo, di seicento pagine, si spinge \ sino al 1X75. Ma tra gli storici chi dà prova di perenne giovinezza, anche in questo scorcio di 1972 che lo vede ormai ottantatreenne, è Arnold Toynbee: ha .appena pubblicato una sintesi di storia mondiale di straordinaria freschezza e agilità, A study of history, per la Oxford University Press: sono cinquecento pagine di formato grande, illustrate da oltre cinquecento tavole, scelte una per una dall'autore. Il volume costa otto sterline e mezzo: non è affatto caro ed c forse il libro più elegante che mi sia 1 accaduto di vedere qua- j si mi no ii Guido Davico Bonino Nella critica Non è fatto per una lettura | continuata il Dizionario criti- cu della letteratura francese Ì(Ed. Utel, 2 voli., L. 30.000), ! splendidamente diretto da Franco Simone con la colla- I borazione di studiosi italiani e stranieri che testimoniano i il raro caso di una perfe'ta | coerenza di lavoro intorno a un'idea comune di ritratto letterario fortemente proble- matico, ma per sondaggi che conducono sempre ad avven- ttirose e felicissime riscoper- te di poeti e scrittori di Fran- j rla presentati secondo prò- spettive nuove, fascinose, su- jscitatrici di interessi, di an- ;muso desiderio di letture e riletture. 'Ma questa line d'anno offre, accanto, due fra le più alte prove della saggistica euro- pea: gli Altri esercizi di Gianfranco Contini (Ed. Einaudi, L. 700(1), dove sono raccolte pagine composte fra il 1942 ddbpe il 1971 a testimonianza di cuna straordinaria esperienza di inquieto sperimentatore e ettore e, insieme, di sommo stilista della critica letteraria; e Massa e potere dello scrittore di lingua tedesca Elias Canetti (Ed. Rizzoli, L. 6500), dove l'indagine dei fenomeni sociali, quali derivano dal comportamento della massa e dalle manifestazioni del potere nella loro continua interazione, giunge a disegnare con tragica evidenza il quadro completo delle situazioni più pericolosamente patologiche che coinvolgono l'uomo nella doppia faccia di oppresso e oppressore. Altre letture ancora vanno indicate, tuttavia, intorno a questi esempi supremi: quella, ad esempio, del bel libro di Giuseppe Conte, La metafora barocca (Ed. Mursia. L. 3200 i, che ripropone il discorso critico sul Barocco dall'an. golatura attualissima della rivalutazione della retorica e della concezione della letteratuia come artificio; oppure, per tutt'altra misura di ritratto critico e storico pieno rFlss; sI p! gsfb1 lI S: tt pmlct\ sdgdi notizie, di dati, ti: sapori.' di gusto del raccontare, il libro di Gioacchino Paparelli dedicato all'umanista Callimaco Esperiente (Ed. Bela, L. 5000), che è anche una vivace rappresentazione de! crogiuolo di idee, di programmi, di intenzioni che fu la secon- Jda metà del Quattrocento non solo italiano, ma europeo. Infine vorrei proporre un libro decisamente « estravagante »: le Veroniche di Franco Cavallo (con Le sedie dell'isteri-1 sino, opera grafica di Mano Persico, Ed. Il centro, L, 3 milai. L'intenzione critica della letteratura e della società diviene qui gusto aspro, a traiti sulfureo di grantie ino! ralista. G. Bàrberi Squarotti | Bei mobili (u.m.) Per gli amanti dell'antiquariato, divenuti ormai legioni, l'Istituto Geografico De Agostini ha raccolto in un volume (.Le grandi epoche del mobile, lire 9000) i capolavori dell'ebanisteria dal XV al XIX secolo. L'opera, divisa in sei parti, comprende gli siili Luigi XIV, XV e XVI. Impero, Barocco veneziano, E rocco e barocchetto italiano; Il mobile ingkse e il Liberty (di particolare interesse ). I testi curati da specialisti, (Nietta Apra, Giovanni Mariacher, Rossana Bossaplia e John Kenworthy-Brownei. sono limpidi e stringati, ma il volume si affida soprattutto alle splendide fotografie a colori (oltre 630 di cui parecchie a tutta pagina) e alle esaurienti didascalie che illusi tallo sinteticamente le caratteristiche e i pregi degli oggetti pres ntati e la personalità dei maestri (ebanisti, orali, intagliatori, ceramisti e scultori) che hanno lascialo una impronta personalissima ♦"•-ila loro arte. Le belle arti E' lo straordinario boom delle arti figurative a trascinare l'editoria artistica, o viceversa? Il fatto è che mai come oggi fiori l'industria dell'immagine stampata e dei testi che le si connettono. Nella fiumana straripante bisogna limitarsi a qualche isoletta, all'indicazione dei titoli più recenti. Come lo Stejano Della Bella, grandioso volume (Ed. La Nuova Italia, lire 22.000) che riproduce nitidamente 107 lastre del maggior incisore fiorentino del Seicento, scelte e annotate da Anna Forlani Tempesti, e che prosegue l'ammirevole serie di pubblicazioni dedicate dall'editore alla più illustre grafica, da Durer a Munch. Rimanendo nel campo della grafica antica, ecco una preziosa scelta, presentata col titolo Teatro di Torino barocca (Ed. Eri, lire 60.000), di tavole del celebre Tìiea- 1682. Non è certo la prima volta ch'esse vengono ripro dotte. ma la particolarità di trum Sabaudiae stampato ad Amsterdam dal Blaeu nel ( questa cartella in-folio è d'esser tratta a colori dal ra- , rissimo esemplare della Bi- j blioteca Reale di Torino, uno , dei quattro che il Blaeu in-1 viò appositamente dipinti per j ia corte sabauda insieme con j l'edizione in nero, Mutano j tempi, e sarebbe j assurdo tentare un raffronto 1 tra le immagini secentesche j della città barocca e quelle modernamente libere e fan ' tasiose che ne hanno dato a e e a l , - per il volume Torino (Ed. Giulio Bolaffi, lire 100.000) con incisioni originali numerate e firmate Francesco Casorati, Francesco Menzio, Enrico Paulucci, Sergio Saroni, Francesco Tabusso, stampe elegantissime accompagnate da pagine di Giovanni Arpino, Marziano Bernardi, Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Mario Soldati. Ma poiché qualsiasi presente è sempre figlio d'un passato, cade qui opportuna la segnalazione della Cronaca di Torino (Ed. Le Bouquiniste, lire 10.000) pazientemente compilata da Carlo Chevallard e Piero Frova quasi anno per anno dal 218 a. C. al 1972, riferendo succintamente avvenimenti importanti o fatterelli e curiosità che tutti insieme forniscono il « nozionismo » della storia. Se poi passiamo a una specifica storia, quella dell'arte, a i d antica, moderna, contempol | ranea, il catalogo delle « novità » trabocca di titoli. E è - - . o -1 r ì n 1 e o e e' o novità infatti per molti giovani riuscirà 11 gusto dei primitivi, ripubblicato sull'edi! zione originale del 1926, con ,i prefazione di Giulio Carlo |Argan (Ed. Einaudi, lire 6 mila), il più importante e Ioriginale libro di Lionello jVenturi, ch'ebbe un'influenza profonda sulla visione estetica postcrociana e sui nuovi indirizzi della critica d'arte. Vi si dibatte il rapporto tra vita spirituale e realtà naturale, mentre Francis Donald Klingender esamina quello di Arte e rivoluzione industriale, tema già affrontato da Enrico Castelnuovo in un rigoroso saggio che ora ristam i, e 2 pato introduce a quello del sociologo tedesco (Ed. Einau- di. L. 8000). Dal piano deldibattito teorico un tuffo nei brucianti ricordi di ieri ciporta ai Manifesti della se- i conda guerra mondiale, a cu- a e o ; s )ra di Mario De Micheli (Ed. Fratelli Fabbri, L. 800(1), un libro d immagini in vari sen-si passionali che vogliono una sola epigrafe: « Mai più! ». . Marziano Bernardi