Tra il "giallo" e l'esotismo

Tra il "giallo" e l'esotismo LE PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Tra il "giallo" e l'esotismo Terza ipotesi su un caso di perfetta strategia criminale. di Joseph Warren, con Lou Castel, Adolfo Celi, Beba Loncar. Giallo italiano a colori. Cinema Astor. Un fotografo e la sua modella, ruzzanti su una spiaggia, sono testimoni di un delitto camuffato da incidente stradale. La vittima è un procuratore della Repubblica, e l'episodio fa scalpore. Il giovanotto, che non ha mancato di fotografare la delittuosa messinscena, ha ora in mano di che diventare ricco, vendendo le preziose immagini col migliore offerente. Dopo queste premesse, la vicenda s'ingarbuglia secondo le buone regole dei gialli. Mentre la polizia, quantunque poco persuasa, indirizza le indagini contro un capomafia fosco ma innocente, i veri colpevoli si danno da fare per entrare in possesso prima delle fotografie e poi dei negativi; il che vuol dire che altri cadaveri (tra i quali, purtroppo, quello della fotomodella) si aggiungono al primo. Finalmente il fotografo, punto nel vivo, si decide a giocare a carte scoperte in collaborazione con la polizia, che pazientemente aveva a-spettato quel momento psi- cologico. Si monta una trap pola; e il responsabile di tanti delitti rivela la sua identità diffondendo nel pubblico una certa sorpresa. Il film è un onesto prodotto artigianale, confezionato coi soliti ingredienti del « giallo all'italiana », cioè una mescolanza di violenza, di sesso e di suspense, che ha almeno il merito, in tanta platealità d'impostazione, di non afflosciarsi strada facendo. Nel cast, Lou Castel (pelaltro avarissimo di sé) e l'attento Celi (il commissario) gli danno un certo tono. Beba Loncar e altre belle donnine mettono la nota piccante di rigore. 1. p. * * « Finalmente le Mille e una Notte ». di Anthony Dawson, con Femi Benussi e Barbara Boucheì. Produzione italiana a colori. Al cinema Nazionale. ir.) Divenuti traverso le riduzioni libresche e la complicità del cinema, i personaggi della novellistica orientale tornano ogni tanto a solleticare il gu- popolari at- | sto esotico degli spettatori. 1 Una volta si sottolineava il j lato avventuroso e patetico delle vicende, ora, in linea coi tempi, se ne coglie l'a- spetto piccante, tramutando Le mille e una notte in una scintillante riserva di soggetti sexy. In attesa di Pasolini, che terminerà in Oriente la sua trilogia erotico-popolare, ecco gli antesignani del nuovo filone. Il regista Dawson tal secolo Margheriti) ha la mano svelta e la disinvoltura necessaria per cuocere al punto dovuto questa pietanza. La troupe del film, leggiadramente arricchita da Barbara Bouchet e da Femi Benussi, esperte nel ramo, ha lavorato in Egitto e Marocco in cerca di sfondi adeguati alle peripezie amatorie degli interpreti. Si narra di un sultano che ascolta tre storie erotiche per riconquistare la virilità temporaneamente dimessa. Alla fine la costanza ò premiata. La novità, rispetto ai pro1 dotti analoghi, sta nell'impianto dichiaratamente farsesco, nella volontà di far ridere all'interno di un genere che spesso si segnala per la torva mancanza d'umorismo.

Luoghi citati: Egitto, Marocco