Armati e mascherati irrompono nella banca e aprono la cassaforte: bottino di 41 milioni

Armati e mascherati irrompono nella banca e aprono la cassaforte: bottino di 41 milioni Quattro rapine in nove ore: i banditi a caccia delle tredicesime Armati e mascherati irrompono nella banca e aprono la cassaforte: bottino di 41 milioni Benzinaio tramortito con il calcio delia rivoltella e derubato di 350 mila lire In via Di Nanni, nell'agenzia della Banca d'America e d'Italia - Sono "professionisti", calmi e, decisi, con abiti di foggia militare - Parlano con accento tedesco, ma nei momenti di tensione ricadono nell'italiano - Fermati due giovani sospetti, con pistola e "walkie-talkie", a bordo di una veloce autovettura - Oggi il confronto con le vittime Una gang di banditi armati e mascherati ha assaltato ieri mattina un'agenzia della Banca d'America e d'Italia: per alcuni minuti gli impiegai; e 'tue clienti sono rimasti sotto la minaccia delle rivoltelle. Forse per confondere le idee i rapinatori davano ordini in un tedesco incerto. Nei momenti di maggior tensione, però, hanno parlato in italiano. Si sono fatti aprire la cassaforte e se ne sono andati con 41 milioni, cifra record per Torino. Presa di mira è stata l'agenzia « C » in via Di Nanni angolo via Valdieri. Occupa il pianoterra di un vecchio stabile, ha un solo ingresso: una porta a vetri che si apre proprio all'angolo delle due strade. Mancano pochi minuti alle undici. Nella banca ci sono il direttore, Mario Borione, 54 anni, via Bricca 2; il cassiere Michelantonio Averame, 45 anni, corso Trapani 60; il capufficio Giulio Ferraris, 42 anni, via Mentana 23 bis; gli impiegati Aldo Mangimi, 28 anni, via Mazzini 33 e Tullio Pacherini, 27 anni, corso S. Mar¬ tino 5 Davanti al bancone due clienti: Francesco Di Viesto, 30 anni, che ha un'officina meccanica in via Di Nanni 51, e Antonio Fasano, 57 anni, via Polonghera 8. Si spalanca la porta, quattro giovani fanno irruzione. Hanno il volto nascosto da passamontagna grigi, in pugno stringono grosse rivoltelle, vestono giubbotti di foggia militare. Il primo avanza fino al centro'del salone, un complice si ferma sulla porta e controlla la strada, gli altri due si avvicinano al banco, imo, che indossa un cappotto nocciola, lo scavalca con un balzo. Si avvicina al cassiere con l'arma spianata, poi facendo ruotare il tam- buro dice minacciosamente: «Guarda che è carica». Alla voce tenta di dare un accento tedesco, marca le consonanti, mostra impaccio nel pronunciare la frase. Alcuni istanti dopo anche un altro bandito è balzato oltre il bancone, si avvicina al direttore gli punta al petto la rivoltella e intima: ti Scimeli, aprire cassa ». Mario Borione si guarda un attimo attorno, cercando im pretesto per tergiversare, poi si arrende e spalanca il forziere. Dentro, ben ordinate, vi sono banconote di grosso taglio per oltre 41 milioni: una parte sarebbero dovute servire per pagare le tredicesime. Il rapinatore prende da una tasca alcuni sacchetti di plastica, li riempie col denaro. E' un lavoro rapido, compiuto con sicurezza. Il silenzio assoluto e interrotto a un tratto dalla voce di uno dei banditi che rivolto al cassiere ordina, in italiano perfetto: « Spostati, bastardo ». Ignaro di quanto succedeva attorno a lui, impegnato con i suoi conti, il cliente Fasano solleva finalmente il capo, vede gli uomini mascherati, le armi, tenta di raggiungere di corsa la strada. Ma il bandito di guardia alla porta lo respinge: « Tu Iole falere andare? ». Quando il denaro è raccolto i banditi si avviano all'uscita: hanno trascurato solo una mazzetta di nuove banconote da 5 mila lire, forse non le conoscevano o hanno temuto che i numeri fossero segnati. Mentre i gangster salgono in auto Francesco Di Viesto, corre fuori e prende il numero della targa. Inutile, perché l'Alfa risulta rubata. La trovano pochi minuti dopo gli uomini della Mobile in corso Peschiera Qualche istante dopo un'Alfa 2000 con due giovani viene fermata da una pattuglia di carabinieri comandata dal brig. Matera. I due sono Pasquale Marovita, 18 anni, Pavone, via Piazza 17 e Francesco La Rosa, Collegno, via Manzoni il. Sull'auto vengono trovati una pistola ad aria compressa e due walkie-talkie sintonizzati sulla frequenza della polizia. Si scopre che nella notte i giovani, con due compagni, erano stati « controllati » nei pressi della banca prima dagli uomini di una « volante » e poi da unti pattuglia di carabinieri. Viene perquisita a Ivrea la casa di uno dei loro compagni notturni e si trova un giaccone di tipo militare. Marovita e La Rosa vengono portati in questura dal cap. Frascarolo e sono a disposizione della Mobile che conduce le indagini sulla rapina. Si trovano in arresto per detenzione d'arma. * Cinque giovani delinquenti hanno ferito e rapinato un benzinaio. Protetti dalla nebbia si sono poi allontanati in auto: un passante ha letto la targa della loro macchina, la polizia li cerca. Vittima è Francesco Massaro, 64 anni, corso Maroncelli 40, che gestisce il distributore Agip di corso Umbria 42. Il colpo è avvenuto alle 19,30, poco prima della chiusura. Una 124 blu con due giovani sui 18-20 anni si è fermata per il pieno. I due hanno pagato e se ne sono andati. Era stato un' giro di perlustrazione: l'auto ritorna, ora a bordo sono in cinque. Dice Francesco Massaro: « Non mi sono reso conto che fosse la stessa macchina, mi sono avvicinato per vedere cosa volessero. Sono scesi in quattro, in- mano stringevano delle pistole, avevano i visi nascosti da sciarpe ». L'uomo tenta di fuggire, i giovani gli balzano addosso, lo costringono a entrare nel chiosco, poi gli ordinano: « Fuori l soldi, e poche storie». Il Massaro tenta di reagire, alza un braccio, uno dei banditi lo colpisce brutalmente al capo col calcio dell'arma. L'anziano benzinaio crolla a terra, sanguinando copiosamente dalla testa. I banditi forzano il cassetto dov'è conservato il denaro, poi prendono altri soldi dalla borsa che l'uomo tiene a tracolla. Il bottino è di 350 mila lire. Funzionari e impiegati della Banca d'America e d'Italia descrivono al dott. Montesano le fasi della rapina - Il benzinaio ferito. Francesco Massaro

Luoghi citati: Collegno, Italia, Ivrea, Matera, Pavone, Rosa, Torino