Sono diminuite nel nostro Paese le spese per la ricerca scientifica di Vittorio Zucconi

Sono diminuite nel nostro Paese le spese per la ricerca scientifica Uno studio Cee sul finanziamento statale Sono diminuite nel nostro Paese le spese per la ricerca scientifica Gli stanziamenti sono scesi dal 2,4 per cento del totale nel 1968 all'1,6 per cento - Maggiore impegno negli altri partners comunitari (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 11 dicembre. Le spese pubbliche per la « ricerca e sviluppo » nel settore della difesa dell'ambiente, sono in diminuzione in Italia: è questo il dato più inquietante che emerge da uno studio della Cee sul finanziamento statale della ricerca scientifica in Europa, nel quale, una volta di più, si sottolinea la triste situazione della ricerca in Italia. Nel 1968 il 2,4 per cento degli stanziamenti pubblici complessivi italiani andavano per lavori sulla « difesa dell'ambiente umano » (costruzioni, trasporti, inquinamento, eccetera), mentre oggi la percentuale è scesa all'1,6 per cento, nettamente al di sotto della già modesta media comunitaria, che è del 2,5 per cento. Purtroppo, quello delle spese « ecologiche » (nell'accezione più vasta di questa parola) non è il solo dato poco lusinghiero per il nostro Paese, fornito dallo studio Cee: da esso risulta infatti che anche nel settore sanitario, pur essendo in aumento, le spese pubbliche di ricerca sono in Italia le più basse d'Europa: 3,1 per cento, contro il 2,2 per cento del 1968. Dato negativo che dividiamo con la Francia, mentre sono superiori la Germania (3,2 per cento), l'Olanda (7,1 per cento) e, soprattutto, il Belgio, che è incredibilmente più avanti dei suoi partners Cee, destinando al settore sanitario il 16,9 per cento dei suoi fondi pubblici per la ricerca. Complessivamente, i sei Paesi della Cee spendono 5120 milioni di unità di conto (pari a circa 3200 miliardi di lire italiane) per finanziare la « ricerca e lo sviluppo ». di fronte ai 3800 milioni di U.C. (2300 miliardi di lire) spese nel '68. Nominalmente, l'aumento è stato del 47,2 per cento nell'ultimo quinquennio, ma in termini reali (tenuto conto cioè dell'aumento dei prezzi, dunque dell'inflazione), l'incremento è nell'ordine del 22 per cento. Suddiviso per Paese, il saggio di incremento (monetario) vede al primo posto il Belgio, che è quasi raddoppiato ( -f 98 per cento), al secondo posto la Germania ( 4- 77 per cento), e al terzo l'Italia (4- 62,9 per cento), che precede l'Olanda e la Francia. Dunque, dice lo studio Cee, un maggior impegno italiano c'è stato, ed anche sostanzioso, ma occorrerebbe ben altro per portare la ricerca nel nostro Paese a livelli almeno dignitosi. Le percentuali non danno infatti a sufficienza la « di- sastiosa situazione » (sono parole della Cee) della ricerca in Italia, per altro ben nota: le cifre assolute sono ben più significative. Due miliardi di unità di conto (una unità di conto è uguale a 625 lire) spese nel 1972 dalla Francia, un miliardo e 700 milioni spese dalla Germania Federale, 670 milioni dall'Olanda, 450 dal Belgio, e. 300 dall'Italia. Vittorio Zucconi f Prezzi dell'oro (in dollari per oncia) MERCATI 8-12 11-12 Londra 63,10 63,20 Zurigo 64,05 63,30 Parigi 63,93 63,99 Francoforte 63,16 63,16 Milano 66,06 66,06 New York 63,40 63,35