Scambi con l'estero oltre 20.000 miliardi di Mario Salvatorelli

Scambi con l'estero oltre 20.000 miliardi CIFRA "RECORD,, PER IL 1972 Scambi con l'estero oltre 20.000 miliardi Ma il ruolo del commercio estero, secondo il ministro Matteotti, non ha ancora avuto un adeguato riconoscimento dalla programmazione economica - Insufficiente la politica di sostegno all'export (Nostro servizio particolare) Roma. 11 dicembre. Gli scambi commerciali dell'Italia con l'estero supereranno quest'anno, per la prima volta nella nostra storia, i 20.000 miliardi di lire, ma il ruolo spettante alla componente estera non ha ancora avuto un adeguato riconoscimento, in sede di programmazione economica. Basti ricordare il fatto che, nel 1973, per l'azione promozionale delle nostre esportazioni — che è collegata strettamente, soprattutto per certe aree geo-politiche, alle importazioni — si disporrà in tutto di circa 20 miliardi, 111 per cento in più del 1972, ma appena un millesimo del valore totale dell'interscambio. Inoltre, la copertura assicurativa per i crediti all'esportazione sarà, sempre per l'anno prossimo, di 700 miliardi di lire, mentre si prevedono operazioni, che richiederebbero un tale « ombrello » protettivo, per almeno 1850 miliardi di lire. Sull'inadeguatezza della politica di sostegno alle esportazioni, e al commercio con l'estero in genere, che pure rappresenta «una delle poche componenti positive, se non l'unica, nel generale quadro non confortante dell'economia italiana», ha insistito oggi il ministro per il Commercio con l'estero, onorevole Matteo Matteotti, in un incontro con i giornalisti. Ha ricordato che nei primi dieci mesi di quest'anno le esportazioni sono aumentate del 15,4 per cento sullo stesso periodo del 1971, le importazioni dell'I 1,6 per cento, molto di più della media di aumento del commercio estero dei paesi industrializzati, che nell'ultimo decennio è stata del 10 per cento. Il ministro del Commercio con l'estero ha sottolineato, a questo punto, che la Comunità europea, con l'allargamento a tre nuovi paesi, di cui uno, la Gran Bretagna, di rilevante importanza economica e politica, assorbirà oltre il 50 per cento delle nostre vendite all'estero (la quota era già del 45 per cento nel 1971, con la Cee limitata a sei paesi). La Comunità allargata conterà 250 milioni di abitanti ed avrà la più alta percentuale dell'interscambio mondiale. In questa prospettiva, ha detto il ministro, le politiche commerciali, assicurative e finanziarie a sostegno delle esportazioni dei suoi partners dovranno essere uniformate nei confronti dei paesi terzi. Inoltre, nel luglio dell'anno prossimo, si avvieranno le trattative per nuove intese, in sede Gatt (l'accordo generale per le tariffe e il commercio), sul piano mondiale. Sono due scadenze, ha detto Matteotti, che meritano la massima attenzione, anche perché oggi i tre quarti del commercio mondiale si svolgono tra i paesi più industrializzati. «Nei rapporti con il Terzo Mondo — ha aggiunto il ministro — va tenuto presente che accentuare il carattere privilegiato di certe regioni della terra può rivelarsi estremamente rischioso e improduttivo». Ha poi ricordato che è in avanzata fase di definizione uno schema di provvedimento legislativo che consentirà il potenziamento dei centri regionali per il commercio estero e che è allo studio l'istituzione di consorzi per l'esportazione, per immettere nel commercio con l'estero il maggior numero possibile di medie e piccole aziende, Per il nostro ministro del Commercio con l'estero, tuttavia, ogni soluzione, ogni nuova iniziativa deve essere inquadrata nella programmazione nazionale, cosi da collegare in modo automatico una politica di sostegno all'esportazione ad alcuni indici significativi dello sviluppo economico del Paese, come la quota di risorse destinata agli investimenti, il volume di importazioni ritenuto necessario per le esigenze interne e delle aziende trasformatrici ed esportatrici, la liquidità interna e così via. In sostanza, si tratta di sciogliere il vecchio nodo dell'assistenza creditizia e assicurativa alle esportazioni, attuata a strappi e non in modo continuativo e programmatico. Non è escluso, ha concluso Matteotti, che il problema possa essere risolto e inserito nei piani 1973-'77. Mario Salvatorelli » ozfMspgslc

Persone citate: Gatt, Matteo Matteotti, Matteotti

Luoghi citati: Gran Bretagna, Italia, Roma