Arrestati due "corrieri" su un auto con sette milioni di banconote false

Arrestati due "corrieri" su un auto con sette milioni di banconote false Inseguiti da Asti fino alla stazione Porta Susa di Torino Arrestati due "corrieri" su un auto con sette milioni di banconote false Sono un contadino e un muratore astigiani - Da mesi erano pedinati - Denaro contraffatto era stato spacciato a Genova (5 milioni) e Saluzzo (2 milioni) - Quando sono stati accerchiati dalla polizia uno dei due ha estratto una rivoltella - Si cerca la zecca clandestina (Nostro servizio particolare) Asti, 9 dicembre. Due « corrieri » del mercato delle banconote da 10 mila false sono stati arrestati oggi pomeriggio a Torino, al termine di un'operazione coordinata fra Criminalpol e la Squadra Mobile di Asti. Sono Salvatore Vitello, 23 anni, abitante a Isola d'Asti in via San Rocco 36, contadino; e Salvatore Ingrao, 25 anni. Asti, frazione Variglio 130. muratore. Gli agenti li hanno bloccati su una « 500 » che portava, nascoste sotto i sedili, banconote per 7 milioni. Si pensa che facciano capo a una zecca clandestina nuova, operante da qualche tempo nell'Italia del Nord. Le contraffazioni, a giudizio degli esperti, sono pressoché perfette, frutto di un lavoro da veri « artisti » del ramo. « Da quattro mesi — ha detto il dott., Di Prima, capo della Mobile astigiana — seguiamo questa pista. Non ci siamo sbagliati ». Il « giro » falsario è in aumento fin dallo scorso inverno. Ai commercianti capita sempre più j spesso di vedersi offrire sul bancone un « Michelangelo » | clandestino, apparentemente | uguale a quello vero. L'ultiI mo « stock » smerciato in vaste zone della Lombardia, I della Liguria, del Piemonte ì presentava una caratteristica l particolare: la barba di Michelangelo appariva più folta. Queste ultime avrebbero invece una migliore fattura, carta e stampa ottime, varietà dei numeri di serie. Dicono gli inquirenti: « Evidentemente si tratta di un'organizzazione agguerrita, con mezzi notevoli ». Risale a quest'estate il primo allarme nell'Astigiano. Dopo varie segnalazioni sullo j smercio da parte di privati, i negozianti, banche, il dott. Di Prima della Mobile e il dott. De Luca della Criminalpol l torinese hanno intensificato i controlli. Ed ecco spuntare il nome di Vitello. La polizia ha seguito gli spostamenti del giovane fra I Asti, Milano, Torino, Genova e altri centri. I frequenti viaggi sono stati messi in relazione con alcuni ritrovamenti di banconote: 5 milioni a Genova, 2 milioni a Saluzzo. Il cerchio gradualmente si è stretto, finché ieri la polizia veniva a sapere che il « corriere » doveva fare una consegna a Torino. E' scattata così l'operazione che ha permesso la cattura. Sulla « 500 » rossa il Vitello e l'amico Ingrao hanno lasciato Asti imboccando l'autostrada. Dietro di loro c'erano gli agenti al comando del maresciallo Angelini della Mobile. I due non si accorgevano di nulla. Giunti nel capoluogo piemontese si aggiungevano alla pattuglia astigiana gli uomini della Criminalpol, con i marescialli Pellano e Lepore, Si è iniziato un paziente in seguimento nel traffico citta dino. L'utilitaria si fermava verso le 17 davanti alla sta zione ferroviaria di Porta Susa. Ignari, Vitello e Ingrao si apprestavano ad attendere i destinatari della « merce ». Si sono visti invece circondati dagli agenti, senza scampo, C'è stato un momento dram matico quando il primo ha estratto dalla tasca una pisto la calibro 9, in un estremo tentativo di reazione. L'arma — si è poi accertato — aveva il proiettile in canna. Il falsa rio e il complice sono stati immobilizzati con tempesti vo intervento, ammanettati e portati in Questura. Una ra pida perquisizione della «500» faceva scoprire i sette milio ni falsi. Il sostituto procuratore della Repubblica di Asti, dott. Armato, ha ordinato in serata anche una perquisizione nelle abitazioni dei due arrestati, rinchiusi per ora alle « Nuove » di Torino. In seguito verranno portati nelle carceri astigiane. Le indagini prose guono per localizzare la zecca clandestina. Si ritiene che la « centrale » sia in una località presso Milano, collegata ad una « rete » di spacciatori estesa in tutto il Nord. Antonio De Vito f