Immobilizzano con le armi dodici persone in un ristorante e rapinano 350 mila lire

Immobilizzano con le armi dodici persone in un ristorante e rapinano 350 mila lire A San Pancrazio sulla piazza davanti al santuario Immobilizzano con le armi dodici persone in un ristorante e rapinano 350 mila lire In tre entrano da porte diverse, puntano le rivoltelle contro clienti e proprietari - Un bambino di 9 anni minacciato con la pistola - Il titolare è costretto a consegnare il portafogli e il denaro della cassa - Fuggono protestando: "E' poco" Drammatica rapina al ristorante sulla piazza centrale di San Pancrazio: quattro banditi hanno tenuto a bada, armi in pugno, una quindicina di persone; al minimo tentativo di ribellione caricavano minacciosamente le pistole. Il bottino: circa 350 mila lire. Erano le 23,25. nel locale c'erano cinque clienti seduti davanti al televisore per l'incontro di boxe; il proprietario, Nicola Rubat Remond, 40 anni; la moglie, Ca- terina, 42 anni; il figlio, Mauro, 9 anni; il nipote, Angelo, 12 anni; una cameriera, Piera Carlolato, 50 anni; due cugini del titolare, Giorgio Piazza, 50 anni, via Cavallo 2 a Venaria, con la moglie Nella, 51 anni. All'improvviso, il rombo di un motore. Un giovane entra dalla cucina, due dall'ingresso principale, nel bar. Hanno passamontagna scuri e pistole. Caterina Rubat Remond è nel ristorante, sente l'aiutante gridare: « Aiuto, no, no! ». Mauro corre in cucina, si vede puntare uia pistola in pieno viso. Anche lui urla, giunge la madre, con il proprio corpo fa scudo al figlio e cerca di portarlo al riparo nel ristorante. Alle sue spalle, una voce: è uno dei banditi entrati dal bar. « Lei torni dov'era, altrimenti sparo. Non si muova u. Parla con un fcrte accento meridionale. Per dare maggiore autorità alle sue parole, carica la rivoltella. Terrorizzata, la donna obbedisce. Una scena analoga si è svolta nel bar all'Ingresso dei due rapinatori. Giorgio Piazza li vede entrare, si sente intimare: « Fermi tutti o sparo ». L'uomo reagisce, tenta di impaurirlo, fa per avventargli contro gridando: « Io ti conosco, non la farai franca ». La moglie lo prende per le braccia, lo trattiene, mentre quelli fanno scattare la culatta delle armi. « Se non fossi intervenuta — dice Nella Piazza — avrebbero sparalo senza esitare ». Sotto la minaccia delle armi, Nicola Rubat Remond è stato obbligato ad aprire la cassa. Ha dato in mano ai rapinatori 35 mila lire. « Se non tiri fuori il resto ti ammazziamo ii ha detto uno dei banditi, poi l'ha colpito al volto con il calcio della rivoltella. L'uomo ha capito che era meglio non reagire: « State calmi, vi do tutto » c ha consegnato il portafogli con 300 mila lire. DI nuovo gli aggressori l'hanno colpito con il calcio della pistola: « Hai solo questo, bastardo, vigliacco? ». Nicola Rubat Remond ha afferrato il rapinatore più vicino per le spalle, ha tentato di immobilizzarlo. Sulla porta si è affacciato il quarto complice. Impugnava un mitra: « Se non lo molli ti I sparo » ha intimato. L'altro ha | lasciato la presa, i tre sono fug | giti su una 1750 marrone dove il : quarto bandito attendeva già al i volante. L'auto partita romban ! do verso Givoletto. 1 Sono accorsi i carabinieri di Pianezza con il maresciallo Di Mattia ed i militari di Rivoli, subito sono stati organizzati posti di blocco in tutta la zona. Un'Alfa 1750 con quattro individui piccoli, magri, vestiti con impermeabili blu di plastica lucida, è stata segnalata a tutte le pattuglie, ma senza risultati. * Pietro Mortillaro, 72 anni, via Nicola Fabrizi 49, è morto ieri sera al Maria Vittoria per fratture al cranio e alle gambe. Venerdì pomeriggio, mentre attraversava piazze. Mcncenisio, era stato investito dall'« Austin » di Antonio Vieri, 19 anni, via Pacchictti 33.

Luoghi citati: Givoletto, Pianezza, Rivoli, San Pancrazio, Venaria